Animale

Essere animato dotato di moto e di sensi, privo di linguaggi o verbale, e componente specifico della catena evolutiva planetaria.

Ogni oggetto vivente contempla entrambi i sessi della sua specie e i caratteri sessuali vengono di solito differenziati. Anche nel comportamento sociale, inteso come gruppo di appartenenza, essi agiscono dei rituali ovvero delle forme di coesione di coppia, o di gruppo per difendere ciò che all'interno delle regole da loro stabilite, viene considerato, come minaccia alla sopravvivenza della specie. Anche per l'animale non-uomo, qualora venga aggredito ad un certo livello, i meccanismi di difesa sono riconoscibili come segue: la reazione di fuga, che comporta, se il soggetto è in grado di farlo, l'allontanamento dal pericolo. L a reazione aggressiva, che comporta la messa all'esterno in modo più o meno violento, il desiderio di fuga non potuto agire altrimenti. Il sintomo, ovvero l' esposizione sotto forma di malattia fisica e/o somatica della pulsione di morte, intravisto come unica possibilità di allontanamento da un male peggiore.

Henry Laborit in "La colomba assassinata" (Feltrinelli) ipotizza che il "germe" della violenza non è connaturato nell'uomo, ma è la conseguenza di un apprendimento culturale, poiché nell'animale non esiste, concettualmente, l'omicidio intraspecifico. Le ragioni che portano l'animale ad uccidere sono dettate secondo l'autore, da bisogni di sopravvivenza legati alla catena biologica ed agiti al di la delle passioni, ovvero senza eccessivi sensi di colpa. Ciò non avviene per gli animali ridotti in cattività. In situazioni di stress (insistere sopra) intervengono fattori di altra natura ed evidentemente soggetti a leggi di valenza superiore.

Eric Berne, in "Analisi Transazionale e psicoterapia" afferma che il processo che conduce l'essere umano a raggiungere l'autonomia è inscindibilmente legato agli insegnamenti parentali, e quindi accettati come "buoni" dal Bambino. Questo permetterà all'Adulto di sperimentare come non minacciosi per la sopravvivenza gli ordini ricevuti e progredire sul processo di crescita al fine di raggiungere l'autonomia.

Possiamo quindi ritenere che le leggi etico-morali introiettate dal soggetto, e riconosciute come affini alla sopravvivenza, rappresentano la "conditio sinae qua non" della sopravvivenza stessa. Molti animali come il lupo, hanno una intensissima vita sociale, e il tradimento rispetto al capo-branco e al gruppo stesso può ingenerare, gravi episodi aggressivi e/o l'emarginazione del soggetto ritenuto deviante. Durante le contese ritualizzate il vincitore raramente uccide il rivale bensì accetta come segno di resa "il mostrare la gola" dell'altro. Gli esseri umani, generalmente, si sentono più affini agli animali dalla fronte oblata, ovvero agli appartenenti a quelle specie che più gli ricordano, il volto "dell'attaccamento primario", che viene in gran parte dei casi ad essere il volto percepito durante i rituali di allattamento. In tal senso la comunicazione esistente tra la madre e l'infante è uno degli strumenti che il soggetto ha a disposizione per poter riconoscere anche i segnali relativi all'aggressività.

In tal senso il linguaggio del corpo rappresenta il sistema di comunicazione più arcaico e più efficace ad esprimere sensazioni o sentimenti che per la loro valenza o difficoltà, non trovano equivalenti mezzi espressivi. Molto spesso l'uso del linguaggio, condizionato dalle scelte culturali, quanto dalla cultura dominante, diventa un limite di espressività nell'ambito della manifestazione dei bisogni. Possiamo dunque considerare il linguaggio analogico anche nella specie umana il linguaggio privilegiato dell'inconscio, e quindi il più "credibile" soprattutto per il bambino. Va da se che la congruità tra linguaggio analogico e linguaggio verbale, rappresentano la condizione essenziale per una comunicazione armoniosa, credibile, vissuta in modo non paradossale.
Clitoride

La clitoride è l'organo erotico femminile posto sopra l'orifizio uretrale e all'inizio delle grandi labbra. Dotato di numerose terminazioni nervose, e durante l'eccitazione sessuale o l'accarezzamento è in grado di aumentare di volume, di provocare l'orgasmo anche vaginale. La clitoride è uno degli organi più importanti relativi al piacere sessuale della donna, che, per motivi anatomici si trova ad avere separato questo strumento di piacere sessuale dagli organi genitali anche relativi alla riproduzione (fondo della vagina, utero, tube). Nell'uomo invece queste due funzioni sono anatomicamente unite (glande, pene, uretere).
Coito

Con questo termine si intende, generalmente, l'accoppiamento di due individui di sesso diverso nel quale l'uomo introduce il pene nella vagina della donna. Solitamente la penetrazione dà luogo all'eiaculazione e all'orgasmo. Indipendentemente dal risultato relativo al piacere, ma non necessariamente, può avvenire la fecondazione.

Esistono in realtà diverse forme di coito quali il "coito orale", i partner usano la bocca e la lingua sui reciproci genitali per prodursi piacere, il "coito anale"che comporta la masturbazione o la penetrazione nell'ano.

Questo termine non definisce quell'insieme di sensazioni, emozioni, sentimenti, che due persone possono provare uno nei confronti dell'altro quando decidono di fare l'amore insieme. Un rapporto sessuale degno di questo nome è molto di più di un "coito", e comporta un investimento emotivo, erotico, affettivo che non può esaurirsi in un termine di origine anatomica. Vedi anche coito interrotto.

Dispareunia e vaginismo.

Per dispareunia si intende il coito doloroso. Essa può comparire sia all'inizio dei rapporti sessuali (primaria) o più tardi quando i rapporti sessuali sono già iniziati (secondaria). Il dolore durante il coito può comparire sia all'inizio della penetrazione che durante l'attività coitale profonda. Vi sono numerose cause organiche che possono causare questa disfunzione, tra le quali atresia vaginale, vulvovaginite, bartolinite, uretrite, cicatrice da episiotomia, fistole rettovaginali, moniliasi, craurosi vulvare, leucloplasia, emorroidi, cervicite, endometriosi, infiammazione pelvica, tumori ovarici e uterini, retroversione uterina, vulvovaginità diabetica. In età avanzata la dispareunia può essere costituita dalla fibrosi senile della vagina. In generale la dispareunia può essere anche dovuta a qualunque forma di congestione pelvica e a irritabilità della vescica. L'eventualità comunque più frequente di questa disfunzione è rappresentata dai fattori emotivi che possono ostacolare ogni piacere nei rapporti sessuali. La dispareunia può essere vista anche come forma di rifiuti simbolici e di ostilità nei confronti del partner, a bisogni autopunitivi e come risultato di un eccessivo autocontrollo. Anche per il vaginismo esiste la suddivisione in primari e secondari a seconda se il sintomo è presente o meno sin dai primi rapporti sessuali. Dal punto di vista funzionale il vaginismo è provocato da una contrazione spastica involontaria del muscolo elevatore dell'ano, della vulva e dell'orifizio vaginale, con conseguente impossibilità a ottenere la penetrazione anche solo di un dito. Vaginismo e dispareunia sono fra le cause più frequenti di "matrimoni bianchi". L'aspetto di coppia nella terapia del vaginismo assume fondamentale importanza: è stata infatti notata una notevole percentuale di casi di eiaculazione precoce e di impotenza nei partner di donne affette da questo disturbo. (Introduzione alla sessuologia medica di Giorgio Abraham e Willy Pasini, ed. Feltrinelli). Particolarmente indicati sono tutti quegli esercizi ed approcci corporali che mirano a migliorare il rapporto esistente tra la donna e il proprio corpo, ad esempio assistendola durante gli esercizi di autodilatazione della vagina e successivamente utilizzando la collaborazione del partner. La terapia del vaginismo non rappresenta più un grave problema terapeutico se non in casi eccezionali. La collaborazione attiva e partecipe del partner che negli ultimi decenni ha sviluppato una diversa sensibilità culturale in ordine alle problematiche riguardanti la sessualità in genere consente di poter affrontare questo disturbo con la massima tranquillità e con una altissima percentuale di successo.
Eiaculazione precoce

L'eiaculazione precoce è quella malattia sessuale per cui un essere umano di genere maschile non riesce a mantenere l'erezione, e che nei casi più gravi, si accompagna da una diminuita percezione delle sensazioni libidiche, fino ad arrivare ad una totale assenza delle percezioni orgasmiche. In questi ultimi casi l'emissione del seme avviene spesso senza che la persona se ne accorga. Dal punto di vista marziano, ovvero dell'analisi transazionale, l'eiaculazione precoce è un "gioco" sadomaso, perché interrompe un circuito di piacere.

[Si ha quindi l'impressione che quel che più conta in questi casi per coloro che agiscono il gioco, sia mantenere inalterata la situazione al fine di poter accumulare "carezze" negative che andranno a cementare le barriere di "copione". In questo caso la "maglietta" dell'eiaculatore precoce sarà del tipo: "Sono un eiaculatore precoce non capite? Mi perdonate per favore?". Se però immaginiamo un rovescio della maglietta stessa, è probabile che ci troveremmo scritto: "Se vi azzardate a farlo allora vuol dire che posso continuare"]

Per questa ragione fingono a vicenda: l'uno di non sapere che la moglie non gode, per non mettere in discussione la propria impotenza sessuale, l'altra di godere, per mantenere il controllo nella relazione. In questo caso sono preferibili le terapie di gruppo o di coppia a quelle di singoli. (nell'ipotesi descritta il "gioco" "eiaculazione precoce" è molto simile al "goffo pasticcione" descritto da E. Berne nel libro "A che gioco giochiamo" (ed Bompiani).

Le antitesi al gioco "goffo pasticcione" possono essere diverse e per conoscerle è necessario frequentare un gruppo di analisi transazionale. Quel che più conta è poter mantenere elevato il numero di giochi al fine di allontanare la paura della morte o dell'immagine di copione (fantasma) che ne porta le stimmate. Fatalmente così si viene a creare una situazione che dal punto di vista relazionale, comporterà la difficoltà della coppia a stabilire un rapporto nel quale per stare insieme non è "necessario farsi male". Da questo possiamo partire per comprendere.

Spesso succede che in una coppia si presentino entrambi i problemi, cioè una eiaculazione precoce in lui e una anorgasmia in lei. E che la coppia ricorra ad uno specialista anche dopo molti anni dall'instaurarsi del problema. E' generalmente a questo punto, che l'aspetto sadomaso del gioco si rende più evidente. Entrambi hanno un problema, ma lui non lo dice; lei vedendo una persona così imbranata alla festa, decide di farsi avanti per dargli una mano, perché gli fa pena. E così arrivano ai confetti. Dopo un po' lei si rende conto che, questo continuo attendere che lui "ce la faccia" la snerva, e non si accontenta più di mettersela via come ha fatto sempre, inoltre è sempre più seccata perché lui da un po' di tempo non le chiede nemmeno scusa e fa finta di niente. Quindi si rivolge ad una sessuologa. La quale, se è ingenua si scandalizza nei confronti "del maschio-maschilista" che tortura "quella povera donna" e la difende. Se invece si trova davanti ad un analista di giochi ne verrà fuori che lei è anorgasmica, e che è disposta a sopportare il marito "goffo pasticcione" pur di non affrontare il suo problema. Se invece si verifica la prima ipotesi è proprio a questo punto che i due iniziano un bel balletto a base di è tutta colpa tua, sei frigida, sei impotente, ecc. fino a che lui non decide di andare in terapia, se non altro per dirne quattro a quella "femminista". Il gioco alla presenza e con la complicità del terzo, continua quindi a più riprese coinvolgendo parenti, amici, i quali tutti indistintamente vengono a sapere di ciò che succede sotto le lenzuola dei due coniugi. Lo scenario privilegiato dell'attuazione del gioco sadomaso è il letto.

Una ipotesi di lettura è che "il goffo pasticcione" ovvero eiaculatore precoce sceglierà per motivi di copione di andare a quelle "feste" dove sarà certo di trovare una padrona di casa che masochisticamente lo perdonerà dei suoi pasticci. L'eiaculazione precoce, quindi, letta come il gioco "goffo pasticcione" può riferirsi a quelle situazioni nelle quali la mancanza di permessi o la presenza di ingiunzioni parentali o le scelte di copione fanno si che le persone coinvolte nel gioco strutturino il loro tempo dentro il letto e fuori, scambiandosi transazioni dove sono presenti stati dell'io esclusivamente genitoriali o dal Bambino adattato. Fino a quando cioè l'eiaculatore precoce e l'eventuale frigida, faranno come se questo problema non ci fosse, e quindi a non sentirsi granché responsabili del piacere altrui, il gioco continuerà ad essere l'unico modo sadomaso di comunicare in quella coppia. Con le conseguenze che si possono immaginare.

Il rito del "perdono" gioca a questo punto un ruolo importante. E' infatti attraverso il rito del perdono che il giocatore può ricevere il tornaconto finale del gioco stesso. Rimanendo così con la convinzione: di essere un incapace, di non essere amato perché ha quel problema, oppure che è tutta colpa di sua moglie che finge di godere e invece. . . e chi più ne ha più ne metta. In tal senso l'eiaculazione precoce può essere letta come "una compulsione a fallire la meta". La presenza di ingiunzioni trasmesse attraverso il copione parentale, che non concede al soggetto di accettare quel tipo di "carezze" che consentano di dire: "io sono amato/a sempre e non solo perché mamma o papà mi picchia" generano l'ansia di cui l'eiaculatore è spesso afflitto.

Simbolicamente poi, la metafora di Berne ha molto a che fare con la penetrazione (la casa, il bicchiere, il versare, il whisky, il ritirarsi confusi, la compiacenza della padrona) e possiamo ipotizzare che, i medesimi gesti che compie il "goffo pasticcione" a quella festa, per molti versi possono somigliare a quelli che l'eiaculatore precoce e la frigida compiono sotto i loro talami. Infatti se consideriamo quanta fatica e quanta rabbia una donna debba sopportare quando un'uomo la delude, dobbiamo ritenere che le motivazioni che fanno sì che una donna sottoposta a continue delusioni sopporti senza dir verbo tutto questo, si possano far risalire o ad un problema sessuologico, oppure ad una spiccata predisposizione al martirio.

In effetti se leggiamo gli eventi dal punto di vista dell'energia investita negli stati dell'Io, le transazioni presenti in un colloquio tra un eiaculatore precoce ed una frigida, sembrano provenire in gran parte dal Genitore e dal Bambino Adattato. Possiamo quindi supporre che, la donna "frigida", investendo l'energia del Genitore su quel particolare partner, eiaculatore precoce, si sia accesa e quindi abbia fatto la sua scelta sull'immagine di un ordine copionale.

La stessa cosa sarà quindi avvenuta nel giocatore con il problema opposto. Come si possa fare questa scelta attraverso transazioni e messaggi provenienti da diversi stati dell'Io che siano in grado di prevedere l'attuazione del copione di vita, è problema affrontato ancora in fase di ricerca. Spesso sia nell'eiaculatore precoce che nella frigida sono presenti figure parentali portatori del medesimo problema. Inoltre l'eiaculazione precoce ha la particolarità di aggravarsi nel tempo fino a portare i soggetti coinvolti ad una pressoché totale mancanza di desiderio. La frustrazione prodotta dal meccanismo sfida-risposta-fallimento-sfida che si ingenera in una coppia dove la sessualità viene vissuta come una continua competizione, ingenera un tale stato d'ansia da non favorire una guarigione. L'accumulo di "carezze" negative, di delusioni, inoltre porta spesso la coppia ad odiarsi reciprocamente fino a tenere "l'argomento del sesso" fuori da una porta. Come un cadavere in rianimazione.

I pensieri parassiti prodotti all'interno degli stati dell'Io inoltre struttureranno un comportamento insicuro o maniacale a seconda della situazione, con crisi di gelosia e scoraggiamento generale. La delusione prodotta dal fallimento e dalla ennesima brutta figura sarà assieme alla sicurezza del "perdono" l'elemento cementante del gioco, che potrà così continuare per molto tempo. In questo modo si creerà quella situazione per cui l'energia presente nel Bambino riferita al piacere legato alla sopravvivenza della specie, e determinante per "accendere gli occhi di vero desiderio", rimarrà bloccata.

Possiamo scegliere come esempio la difficoltà presente nella struttura borderline a superare la simbiosi materna. Come negli esempi citati da Krenberg viene ad instaurarsi una situazione per cui il raggiungimento dell'autonomia da parte del bambino è estremamente difficile in quanto, una madre estremamente possessiva non consente al bambino di sperimentare e quindi di allontanarsi da lei. In tali casi, quasi sempre la madre soffre di una fobia. Dal punto di vista dell'analisi del gioco, entrambi i giocatori restano legati da un invisibile filo che preclude loro ogni autonomia reale e che preclude loro ogni possibilità di entrare in intimità, di avere possesso del proprio corpo, come delle proprie emozioni. A questo possiamo far risalire le frequenti anestesie corporali, (mancanza sensazioni erogene a livello clitorideo) che sono spesso presenti in questi casi, oltreché la notevole insensibilità a livello periferico presente in molti eiaculatori precoci.

Tutto questo riporta in mente la favola della bella addormentata nel bosco. Solo quando la fanciulla, fu svegliata dal bacio di un Principe cavaliere, che per trovarla aveva dovuto sconfiggere il drago, ella poté rivivere... come se, solo colui il quale riesce ad essere delicato e gentile, oltreché premuroso, possa risvegliare i sensi sopiti di una donna chiusa in una bara da cent'anni. Un giocatore di "goffo pasticcione" o un eiaculatore precoce avrebbe in questo caso preferito inciampare sulla bara.
Fecondazione

La fecondazione è il risultato di un rapporto sessuale tra un uomo e una donna entrambi dotati della capacità di concepire e che non hanno evitato con metodi contraccettivi questo evento.

Per fecondazione si intende quella dell'ovulo maturo che staccandosi dall'ovaio viene attorniato da un gran numero di spermatozoi fino a quando uno di questi (più di uno in gravidanze gemellari) lo penetra, dando luogo all'unione di due gameti di sesso diverso.

La fecondazione, quindi l'attuazione di un progetto di un nuovo essere umano, può avvenire solo se gli spermatozoi entrano in vagina, raggiungono il collo dell'utero, risalgono la cavità uterina fino ad arrivare nella tuba (tromba di Falloppio). Perché la fecondazione sia possibile, è necessario inoltre che tutto ciò avvenga nel momento nel quale l'ovulo si trova nella tuba cioè poco tempo dopo l'ovulazione.
Eterosessualità

Condizione di vissuto sessuale nel quale il soggetto predilige rapporti sessuali con persone di sesso diverso dal proprio. In tal senso l'eterosessualità corrisponde al risultato dei messaggi ricevuti durante la prima infanzia dal bambino/a e che corrispondono, in gran parte dei casi, all'immagine sessuale prediletta da uno dei genitori o da chi "in loco parentis".

La predilezione, in questo caso, per una persona di sesso diverso dal proprio funzionerà così come un vero e proprio "imprinting", che andrà a costituire il "lietmotif" di tutto il vissuto sessuale della persona. Questa "scelta", condizionata più o meno pesantemente, dagli elementi sociali, culturali e religiosi insieme, andranno poi a costituire l'impalcatura delle fantasie sessuali al quale il soggetto farà riferimento per esaudire il suo bisogno di strutturazione del tempo, di riconoscimento, di carezze psicofisiche, finalizzate al bisogno d'amore a di riproduzione della specie.

Durante il corso dell'esistenza dalla nascita alla morte, l'individuo resterà sempre e comunque sensibile ai richiami di entrambe le indentità, con la possibilità di agire quella che in quel momento sia in grado di soddisfarne i bisogni.

Da ciò si evince che, esiste una netta diversità tra sessualità psicologica, determinata da una somma di concause non sempre dipendenti dal soggetto, e sessualità agita determinata da eventi occasionali e parziali. In nuce, ogni essere umano potrebbe agire entrambe gli aspetti della sessualità anche quella non eterodiretta ovvero omosessuale, salvo che le condizioni sociali, culturali e psicologiche glielo consentano.
Fantasie

Le fantasie sessuali sono un prodotto dell'immaginazione umana. Esse si presentano sin dalla più tenera infanzia e influenzano il vissuto e le scelte sessuali della persona durante tutto il corso dell'esistenza. Esse sono particolarmente determinate fin dai primi anni di vita, dal rapporto del bambino con il mondo che lo circonda, e dal vissuto nei confronti dei soggetti dai quali egli è dipendente. Nella persona adulta le fantasie sessuali si risolvono in un rapporto d'amore con il partner nel quale sia possibile agire l'affettività e la sessualità insieme.
Feticismo

Intendiamo per feticismo quella condizione particolare nel quale il soggetto sposta o sostituisce la sua meta sessuale da una persona viva e nella sua interezza, ad una parte del proprio o altrui corpo o a qualsiasi altro oggetto o qualità, in grado di eccitarlo sessualmente.

Nei "Tre saggi sulla teoria sessuale" Freud afferma che "un certo grado di feticismo è di regola proprio dell'amore normale, in special modo in quegli stadi di innamoramento nei quali la meta sessuale normale appare irraggiungibile oppure sembra negato il suo adempimento (...) il caso patologico subentra solo quando il desiderio del feticcio si fissa al di là di questa condizione e si sostituisce alla meta normale, inoltre quando il feticcio distaccato dalla persona diventa unico oggetto sessuale" (IV, 467).

Questo termine fu trasferito dalla ricerca storico-religiosa, a quella sessuologica dal medico francese Alfred Binet al fine di dare una spiegazione al fenomeno per cui molte persone idolatrano determinate qualità o determinati oggetti esattamente come i popoli primitivi il bastone, la pietra, la clava o l'immagine lignea. Binet scoprì di conseguenza che praticamente qualsiasi cosa può diventare oggetto di adorazione feticistica: capelli, pellicce, cinture, colori, biancheria intima, odori, qualsiasi parte del corpo, vestiari particolari e l'elenco sarebbe infinito.

Il feticismo vero e proprio si contempla quando la persona agisce l'atto sessuale, masturbandosi, "solo" con il proprio feticcio; ad esempio il marito che in un primo tempo vuole vedere la moglie con le calze a rete, (primo stadio) al quale domani basteranno queste ultime per masturbarsi (secondo stadio); nel terzo stadio non comparirà neppure quest'ultimo bisogno, poiché l'orgasmo subentrerà al solo guardare toccare, o indossare lui stesso le calze. Nel quarto stadio, in gran parte dei casi, l'orgasmo non compare, poiché dal punto di vista dell'economia sessuale, a parità di stimolo la reazione diminuisce.

Viene quindi applicata la regola per la quale tanto più maniacale è l'ossessione sessuale, tanto minore il soddisfacimento, ma anche il suo opposto: meno soddisfacimento procura l'ossessione, più maniacale diventa l'ossessione stessa. Il feticismo, che è presente sia in eterosessuali che omosessuali, può quindi essere di tipo alloerotico (agito con altri da sé) che autoerotico (con sé stessi); si può osservare una forma attiva, una passiva, e una contemplativa.

Nella prima forma il feticista usa attivamente il feticcio, nella seconda vuole che il feticcio sia usato su di lui da un'altra persona, e nella terza attua solo la contemplazione dei feticci stessi, che di solito vengono collezionati in gran numero. Secondo alcuni autori, alla base. di questo comportamento pare vi sia l'incapacità di percepire una persona come unità e quindi nella sua interezza.

Per Freud le deviazioni rappresentano la persistenza nella maturità di elementi di sessualità infantile a discapito della genitalità adulta. Per molti psicoanalisti il feticismo ha a che vedere con il complesso di castrazione, con il senso di colpa nei riguardi della sessualità, con la paura del coito, con una fissazione o regressione ad uno stadio precedente dello sviluppo psicosessuale.

In "Fare l'Amore", Eric Berne (ed. Bompiani) descrive come anche le predilezioni sessuali possono essere trasmesse alla generazione successiva e fare parte del "copione di vita". Nel caso del feticismo, come nei confronti di qualunque altra diversità sessuale, è importante ai fini terapeutici che essa sia il più possibile in armonia con la vita del soggetto e di coloro che gli sono vicini. In mancanza di questa condizione, e qualora, questa diversità provochi sofferenze fisica o psichica, è consigliabile l'intervento di uno specialista.
Gravidanza

E' lo stato fisiologico della donna che porta nel proprio organismo il prodotto del concepimento, cioè uno o più ovuli fecondati e in via di sviluppo.

La gravidanza, dal punto di vista biologico, è una funzione del sistema riproduttivo della donna. Può essere considerato sotto questo aspetto, un evento normale. Essa inizia con la fecondazione e finisce con il parto. La durata media della gravidanza umana è di 280 giorni (o 10 mesi lunari o 40 settimane) se il conto parte dal primo giorno dell'ultima mestruazione.

Considerando però che l'intervallo tra il primo giorno della mestruazione (quando una donna non può essere gravida), e l'ovulazione (quando una donna può diventare gravida), approssimativamente di dodici giorni, la durata reale della gravidanza è di 267 giorni circa dal rapporto fecondante.

Si calcola la data "teorica" del parto secondo la regola di Naegele, cioè sottraendo tre mesi ad un anno che si fa decorrere dal primo giorno dell'ultima mestruazione e aggiungendo sette giorni. Il giorno del parto è così determinato anche dalla lunghezza del ciclo di una donna, poiché una donna con un ciclo più lungo avrà una ovulazione più tardi. In questo modo il parto potrà avvenire anche dopo il 280° giorno.
Infedeltà

Intendiamo per infedeltà, l'unione sessuale, affettiva, emotiva, con un'altro partner, diverso da quello/a con il/la quale il soggetto ha stabilito un rapporto privilegiato, e del quale quest'ultimo, o non ne è a conoscenza o non ne condivide l'esistenza.

Il concetto di infedeltà è stato, attraverso la storia, abbinato quasi esclusivamente a rapporti extraconiugali, quindi al di fuori dell'unione d'amore legalizzata dal matrimonio. e in tal senso la sua formulazione giuridica si ritrova nella parola "adulterio".

Le ragioni che portano un componente della coppia ad essere infedele all'altro, sono molteplici e quantomai soggettive; nel percorso che due esseri umani devono compiere per trascorrere la vita insieme, o anche solo parte di essa, gli ostacoli che possono trovare sono molti e tutti interagiscono e contribuiscono a rompere o a mantenere salda la loro unione, dai conflitti familiari a quelli economici a quelli sessuali.

Le motivazioni legate all'insoddisfazione sessuale, spesso non vengono rese esplicite dai e fra i partner per condizionamenti dovuti a fattori educativi nei quali il sesso viene vissuto ancora come un tabù, o semplicemente per ignoranza del problema.

Questa situazione spesso pregiudica la possibilità di interventi terapeutici, mantenendo inalterato il problema che incidendo pesantemente sul vissuto sessuale affettivo della coppia ne può minacciare l'unione.

Due persone che in modo Adulto hanno deciso di condividere la propria esistenza, o parte di essa, generalmente stabiliscono anche le regole di questa convivenza e la fedeltà reciproca, se fa parte di regole comuni ai componenti della coppia, va osservata come impegno nei confronti di se stessi, e come forma di rispetto nei confronti dell'altro/a.

L'antidoto migliore all'infedeltà rimane ancora il dialogo franco e sincero fra i partner e che non significa scaricare sull'altro la responsabilità delle proprie scelte, e se qualora le condizioni di difficoltà lo richiedessero l'intervento di un consulente o di uno specialista nei vari campi, dalla terapia di coppia, a quella della famiglia, o ad esperti nel campo della sessuologia.

L'infedeltà non è necessariamente sempre una "colpa" a volte deriva ed è risultato di condizioni di difficoltà che non si sono potute superare, in tal caso crediamo sia fondamentale che al di là delle condizioni nelle quali il comportamento infedele si è sviluppato due esseri umani maturi cerchino il modo di superare una situazione, riformulando un "contratto" di unione reciproca che deve comprendere, prima di ogni altra cosa una disponibilità sincera alla comprensione delle motivazioni dell'altro da quale può nascere un nuovo rapporto affettivo.

Se tutto ciò non è possibile, è comunque sempre opportuno, sia nel caso che si sia protagonisti o vittime di una infedeltà ricercare la strada migliore per lasciarsi senza perdersi.
Imene e verginità

Intendiamo per verginità gli stati di natura concernenti la fisiologia femminile e maschile, nel quali viene a trovarsi una donna - o un uomo - che non ha mai voluto o potuto esercitare ne una sessualità agita ne una sessualità immaginaria.

In senso fisiologico nella donna corrisponde a quella sottile membrana posta tra l'ostio vaginale (ingresso della vagina) e la vagina stessa. Questa membrana, ovvero l'imene, viene eliminata o spontaneamente dal soggetto, o per caso, o durante i primi approcci o rapporti sessuali.

Nessun imene può essere integro, poiché se così fosse il sangue mestruale che compare con il menarca (prima mestruazione nella vita di una donna) non potrebbe defluire all'esterno causando gravi rischi anche di compromissione peritoneali alla donna stessa. L'imene, perciò, è sempre "perforato" e la forma della perforazione è soggettiva.

La rottura dell'imene non provoca dolore in nessuno dei due partner, purché le condizioni di svolgimento del primo rapporto sessuale, rispettino il criterio relativo alla affidabilità reciproca tra i partner.

In "Illusioni d'amore, le motivazioni inconsce della scelta del partner" (J.Baldaro Verde-Pallanca, Cortina editore), gli autori dimostrano come l'affidabilità reciproca, durante il e successivamente i rapporti sessuali possa costituire, nel primo caso un vero e proprio imprinting per la vita sessuale del soggetto, che in caso di grave delusione o ancor di più di trauma, potrebbe causare nel soggetto il permanere del ricordo della brutta esperienza fino a sviluppare sintomi psicofisici.

Al di là comunque del primo rapporto sessuale, tutti i rapporti sessuali richiedono, per essere degni di questo termine, affidabilità reciproca e tenerezza.

Molto frequentemente, infatti, durante il primo rapporto sessuale la libido raramente viene soddisfatta, e non è infrequente che il rapporto si concluda con una delusione reciproca. La possibilità, però, di poter contare sull'altro stabilendo legami affettivi e qualificanti consente ai partner di superare con facilità queste difficoltà essendo intervenute nella coppia motivazioni e speranze di livello superiore.

Questa probabilmente, fra le tante, la ragione per la quale la verginità viene concepita come un "dono più importante" nella coppia e che va al di là della sua materialità oggettiva. In molte, se non tutte, culture il primo rapporto sessuale tra un maschio libero e una donna libera, è in qualche modo ritualizzato.

La stessa cosa avviene nel mondo animale come se, questo "inizio" corrispondesse a un vero e proprio rito di passaggio dall'età dei sogni a quello della realtà. La scelta del partner corrisponde anche agli stimoli provenienti dalle figure parentali.

In qualche modo cioè, non essendo gli stimoli autogenerantesi, ma all'interno delle dinamiche familiari, possiamo considerare l'acquisizione di rituali forme di approccio e conoscenza rispetto agli altri, che se ben eseguiti possono condurre al raggiungimento dell'intimità.

Gran parte delle attività umane si reggono sul rispetto di queste regole, che se osservate, consentiranno ad ognuno di rapportarsi con l'altro come oggetto non minaccioso, quindi affine, perciò compatibile; anche in tal modo verrà esaurita la fame di carezze e riconoscimento, anche sociale, di cui l'essere umano ha bisogno "per tenere eretta la spina dorsale".

Nel maschio, non circonciso, la perdita della verginità comporta la rottura del frenulo, in tal modo la pelle che riveste il pene può scorrere più facilmente sul glande durante i rapporti sessuali.

Piccole eventuali perdite ematiche, sia nell'uomo che nella donna, non devono destare preoccupazioni.

Dal punto di vista giuridico la perdita della verginità, se non facente parte dei reati legati alla violenza sessuale, non comporta nel nostro Paese sanzioni penali, mentre ben diversa è la situazione dal punto di vista sociale.

A secondo di dove e in che ambito il rito viene consumato si potrà andare incontro a gravi sanzioni sociali, etniche, religiose, economiche; fino alla perdita della libertà personale, agita da un clan o meno, con punizioni di ordine sia fisico che psicologico.

Sicuramente con l'evolversi o l'involversi, della comunicazione di massa, e a partire dai profondi cambiamenti da essa prodotta il mito della verginità tende a scomparire fino a raggiungere, in diversi casi, la sua completa banalizzazione compresa quella dei suoi significati simbolici.

Siamo dell'opinione che per ogni essere umano il primo rapporto d'amore, anche sessuale, con un'altra persona sia così importante che quantomeno sia opportuno non sprecarlo; per ciò che riguarda la problematica della contraccezione in soggetti ai primissimi rapporti sessuali, dobbiamo sottolineare che a tutt'oggi l'unico contraccettivo usabile dalla donna vergine, quindi da assumersi prima del primo rapporto sessuale, resta la pillola.

Altri contraccettivi, o vengono psicologicamente rifiutati dal soggetto, o non sono applicabili stante la presenza dell'imene. Esistono in commercio, anche nel nostro Paese, contraccettivi ormonali in grado di rispondere a questa particolare esigenza e che assunti previ esami clinici di controllo, sono in grado di escludere eventuali rischi dovuti a controindicazioni del farmaco.
Identità

E' l'interpretazione soggettiva della propria appartenenza nella società cattolico-giudaico-cristiana, all'uno o all'altro sesso.

La scelta dell'identità corrisponde alla decisione se si vuole agire una sessualità femminile maschile o bisessuale. Dal momento della nascita questa decisione viene presa sulla base dei modelli di riferimento proposti all'essere umano dalle persone necessarie alla sua sopravvivenza psichica fisica e sociale.

Possiamo notare che, al volgere dell'adolescenza, quindi dopo la maturazione delle gonadi, sulla base di un bisogno di autonomia, le decisioni prese durante la prima e primissima infanzia determineranno il comportamento, finalizzato alla ricerca e alla scoperta dell'oggetto d'amore, svelando cosi le motivazioni inconsce della scelta del partner. Possiamo quindi riconoscere che l'identità nel suo insieme è il prodotto di un adattamento evolutivo.
Impotenza

Intendiamo per impotenza la condizione, reversibile o irreversibile, nella quale può trovarsi un essere umano, che non può agire, in parte o completamente, tutti gli aspetti della propria sessualità.

Esclusi i casi di natura organica, sia congeniti che acquisiti, l'impotenza trova le sue radici nelle esperienze vissute dal soggetto durante l'intero corso del la sua esistenza. Il termine impotenza è, in questo caso, riferito unicamente all'espletamento fisico dell'atto sessuale, e si differenzia per sua natura dai disturbi riguardanti il desiderio sessuale, che può essere presente comunque al di là della sessualità agita.

Nell'uomo, viene riconosciuta come una manifestazione di parziale impotenza anche l'eiaculazione precoce, che comporta da parte del soggetto, l'impossibilità a contenere l'eiaculazione fino al momento desiderato; viene inoltre considerata impotenza psicogena l'anorgasmia ovvero l'impossibilità a raggiungere o a percepire le sensazioni orgiastiche.

Esiste inoltre una forma di "impotenza" legata alle capacità riproduttive individuali e/o di coppia che viene da noi affrontata alla voce "sterilità". Nel nostro Paese, recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno considerato non applicabile per la sterilizzazione maschile e femminile volontaria, né il reato "impotenza procurata alla procreazione", né quello riguardante "lesioni personali volontarie gravissime" rendendo possibile questa scelta senza incorrere in sanzioni penali.
Intrauterini (contraccettivi)

Questo metodo contraccettivo, (intra-uterine-device), viene comunemente chiamato "spirale" perché parte del dispositivo è ricoperto da una sottile spirale di rame. Gran parte del contraccettivo, invece, è di plastica e viene inserito all'interno dell'utero.

Il "modo" con il quale la "spirale" agisce a livello contraccettivo si fonda su almeno due possibilità che non si escludono a vicenda: la prima ipotesi è che un corpo estraneo all'interno dell'utero lo rende inadatto a permettere "l'aggancio" dell'ovulo alle pareti uterine; in questo modo esso viene espulso.

Questa possibilità verrebbe aumentata quando il dispositivo è rivestito di rame, metallo che muta l'ambiente uterino rendendolo ancora meno adatto ad accogliere l'ovulo. L'altra possibilità riguarda la motilità tubarica. Le tube, con i loro movimenti (peristaltici) hanno il compito di trasportare l'ovulo all'incontro con gli spermatozoi; lo IUD inciderebbe sul ritmo con il quale le tube si muovono, così che questo appuntamento non verrebbe rispettato.

La spirale va introdotta durante il periodo mestruale anche per rendere più facile l'inserimento; è un contraccettivo più adatto a donne che hanno già avuto delle gravidanze ma la sua tollerabilità varia notevolmente da donna a donna.

Il suo indice di Pearl è di R2. La spirale si vende liberamente in farmacia in confezione sigillata, sterile e già pronta per l'uso. Una volta inserito, lo IUD, non richiede interventi da parte della donna per svolgere il suo compito contraccettivo. Una volta l'anno (come minimo) è necessario sottoporsi ad un controllo presso il ginecologo che ha inserito lo IUD. Il controllo permetterà al ginecologo/a, tra l'altro, di verificare la presenza adeguata della spirale controllando il piccolo filo che sporge dalla cavità uterina e con il quale la spirale verrà estratta.

Il periodo di efficacia dello IUD, dal momento dell'inserimento, varia da due anni a quattro a seconda del tipo di spirale. Per inserire lo IUD è necessario non avere malattie all'apparato genitale. E' consigliabile eseguire sempre il Pap-test (vedere argomento) prima dell'inserimento. Lo IUD è usato con successo da milioni di donne nel mondo.
Masturbazione

Intendiamo per masturbazione la stimolazione autonoma del proprio corpo, degli organi genitali, delle zone erogene al fine di ottenere l'orgasmo.

La masturbazione risponde al bisogno di carezze psicofisiche del quale l'essere umano ha bisogno per sopravvivere. La masturbazione rappresenta il primo scalino per poter accedere al piacere adulto, ovvero allo scambio con l'altro/a: il riconoscimento del proprio corpo come fonte possibile di piacere.

Questa attività sessuale può iniziare anche molto precocemente (primissimi anni di vita) e generalmente può essere attuata per tutto il corso dell'esistenza. Le diverse concezioni morali religiose nonché i pregiudizi hanno fatto si che nel corso dei millenni la masturbazione venisse vietata e penalizzata socialmente oppure vista, come nel caso della donna, come una minaccia al potere maschile.

Non vi sono ragioni valide per poter affermare che la masturbazione danneggi la salute; può essere considerata una attività sessuale comune generalmente presente anche in età adulta, soprattutto nei periodi di solitudine affettiva o di mancanza di un/una partner adeguato/a.

Nella sua attuazione pratica, la masturbazione è messa in atto a partire dalla produzione di fantasie sessuali, composte in uno scenario immaginario, che consentono alla persona di raggiungere il piacere attraverso la stimolazione del pene nell'uomo o della clitoride nella donna.
Pap test

Il "Pap test" altrimenti chiamato esame colpocitologico, è una indagine sulle cellule del secreto vaginale che permette di studiare sia la situazione ormonale della donna, sia di individuare precocemente una lesione precancerosa o cancerosa localizzata al collo o al corpo dell'utero o della vagina stessa.

Questo esame deve essere eseguito senza aver fatto irrigazioni, introdotto ovuli o candelette, aver avuto rapporti sessuali, per almeno 24 ore. Il secreto vaginale raccolto mediante una spatola, viene strisciato su un vetrino in modo da costituire uno strato sottile: quindi si esegue il fissaggio immergendo lo striscio in una miscela costituita da alcool ed etere o con un nebulizzatore. Il vetrino viene quindi colorato utilizzando solitamente il metodo di Papanicolau (clinico greco dal quale l'esame prende il nome).

Il Pap test riveste una fondamentale importanza per la diagnosi precoce del cancro dell'utero soprattutto quando la lesione è localizzata al collo. Il test di Papanicolau permette di individuare con un esame di facile esecuzione e assolutamente indolore casi iniziali di tumore ancora completamente asintomatici.

In base ai risultati della lettura gli strisci vaginali vengono divisi in 5 classi:

Classe I assenza di cellule atipiche;
Classe II presenza di cellule anormali ma indiscutibilmente benigne;
Classe III presenza di elementi cellulari sospetti;
Classe IV presenza di cellule neoplastiche in numero scarso;
Classe V presenza di numerose cellule neoplastiche;

Gli strisci della III e soprattutto della IV e V classe impongono ulteriori accertamenti, (esame colposcopico, biopsia, raschiamento), per giungere ad una diagnosi definitiva.

Il Pap test viene eseguito ambulatoriamente in appositi centri oncologici o presso gli Ospedali. Tutte le donne dovrebbero sottoporvisi almeno una volta l'anno soprattutto tra i quaranta e cinquanta anni, periodo durante il quale più frequentemente la donna può essere colpita da una neoplasia.

Anche per ciò che riguarda la prevenzione del tumore della mammella è possibile utilizzare mezzi di indagine efficaci e non cruenti. I tumori della sfera genitale femminile, se individuati precocemente hanno una percentuale altissima di guarigione totale.
Narcisismo

Il termine narcisismo deriva dal mito greco di Narciso, il quale si innamorò della propria immagine riflessa nell'acqua e annegò nel tentativo di abbracciarla. In senso comune il narcisismo rappresenta l'amore eccessivo di un individuo per l'immagine che egli ha di se stesso.

Il termine fu usato per la prima volta da P. Nake per indicare il comportamento ritenuto perverso di una persona che non riesce ad avere attaccamento affettivo nei confronti di altre persone e che ricerca negli altri solo l'immagine riflessa positiva di sé.

Nel 1910 Freud riprese il concetto di narcisismo per ipotizzare una fase dello sviluppo psicosessuale che precede quella dell'amore oggettuale, ovvero nei confronti di oggetti diversi da sé. Questa fase fu inquadrata nel complesso della teoria psicoanalitica come lo stadio precoce della vita del bambino il quale assume se stesso come oggetto d'amore per poi arrivare a scegliere oggetti esterni.

Freud, definì questa fase come "narcisismo primario", e concepiva questa condizione come non dissimile per il bambino a quella della vita intrauterina di cui allora si aveva conoscenza, ovvero senza nessun contatto col mondo esterno.

Il progresso della ricerca ha fortemente messo in discussione questa tesi, poiché si è potuto stabilire che durante la vita intrauterina il bambino percepisce perfettamente l'ambiente esterno e vi reagisce di conseguenza. Se lo sviluppo psicosessuale è stato armonioso il "narcisismo primario" viene superato e il soggetto riesce ad investire in fiducia, libido, e affettività anche sugli altri.

Per "narcisismo secondario" Freud intendeva designare una condizione nevrotica nella quale il soggetto ritorna ad investire principalmente su se stesso, quindi ad una regressione.

Il termine Narcisismo è concepito comunemente solo in senso negativo. In realtà l'amore per se stessi è indispensabile e riguarda il naturale bisogno di sopravvivenza. E' ben difficile infatti non avere amore per se, cura di se stessi, e poter avere amore per gli altri.

Generalmente la persona equilibrata conserva sufficiente narcisismo primario per potersi amare-stimare, e quindi rapportarsi agli altri nell'identico modo.

I problemi possono sorgere invece, quando l'amore per se stessi, diventa l'unica forma d'amore del soggetto, a tal punto che gli altri rappresentano solo uno strumento di egoistica gratificazione, di compensazione dei propri bisogni, senza prevedere ed agire uno scambio adeguato.
Menopausa

E' la cessazione definitiva delle mestruazioni ed il fenomeno che conclude il climaterio, fase nella quale si esaurisce l'attività ovarica.

L'epoca di comparsa della menopausa dipende da fattori individuali, familiari e razziali. Compare, di solito, tra i quarantacinque e i cinquantacinque anni, e può essere anche la causa di interventi chirurgici o terapeutici.

L'arresto delle mestruazioni può essere talvolta brusco e inaspettato altre volte preceduto da irregolarità mestruali, con cicli allungati che si alternano a cicli più brevi separati da periodi senza mestruazioni o da periodi di emorragia.

In questo periodo la sindrome premestruale può essere più pesante. Possono comparire vampate di calore, variabili come intensità e frequenza con arrossamenti del volto e del collo di breve durata. Si può verificare una sensazione di soffocamento e di angoscia che termina con una forte sudorazione.

L'ingresso nella fase di menopausa di una donna comporta una serie di cambiamenti sia fisici che psicologici; i rischi maggiori di natura fisica riguardano le malattie cardiovascolari, l'osteoporosi, oltre ad una fisiologica regressione ed involuzione dei caratteri sessuali primari e secondari, che non significa però in alcun modo la perdita della capacità di agire la sessualità.

Una notevole importanza riveste l'aspetto psicologico. La menopausa generalmente, e soprattutto per questioni culturali, viene vissuta dalla donna come una perdita d'identità soprattutto per coloro che non si sono realizzate che all'interno dell'ambito familiare.

Questo periodo coincide generalmente con la contemporanea fase di distacco dagli eventuali figli dalla famiglia, e quindi dalla comparsa di quella che possiamo chiamare la sindrome "della tana vuota", nella quale la donna è più consapevole del finire di un ciclo importante della sua esistenza, quello legato alla riproduttività, che nella nostra cultura viene spesso associato a quello di femminilità.

Questa serie importante di cambiamenti, può portare a crisi depressive e a disturbi del carattere, quali crisi aggressive, gelosia, reazioni ansiose, ipocondriache, o a fenomeni di tipo fobico, che vengono generalmente messi in luce nel periodo menopausale, ma che sovente celano un un precario equilibrio preesistente.

Importanti successi terapeutici si sono ottenuti, negli ultimi anni con le terapie ormonali sostitutive, le quali oltre ad essere adatte a migliorare la qualità generale della vita della donna in menopausa, hanno dimostrato di ottenere ottimi risultati anche nella prevenzione di una delle principali patologie della menopausa: l'osteoporosi. Il periodo del climaterio pone una serie di problemi che interessano non solo la medicina ma la sociologia e l'economia.

In un ecosistema dove la speranza di vita degli individui aumenta in modo costante, e dove le donne sono destinate statisticamente a vivere più degli uomini, prevenire le malattie e i disturbi in questo periodo della vita di una donna diventa indispensabile.

E' necessario costruire un modello di società dove la donna anziana, (e ciò è altrettanto valido per gli uomini), non si senta esclusa, dove il suo patrimonio culturale possa trovare canali di espressione, affinché la sua strutturazione del tempo sia il più possibile in armonia con la società che la circonda.

Tutte le iniziative culturali e legate all'apprendimento contribuiscono sicuramente a diminuire il rischio di "invecchiamento delle cellule cerebrali" che sono la vera minaccia alla sopravvivenza psicobiologica di una persona non più giovane.
Metodi di astinenza periodica

Ogino-Knaus

Si basa sull'astensione dei rapporti sessuali, con eiaculazione in vagina, durante il periodo dell'ovulazione femminile. Questo periodo viene calcolato sulla base di un ipotetico calcolo matematico. Si parte dal presupposto che se una donna ha mestruazioni regolarissime (ogni 28 giorni) il periodo fecondo dovrebbe trovarsi tra il 12 e il 16 giorno del ciclo.

A questo periodo vanno aggiunti due giorni considerato che gli spermatozoi vivono 72 ore e l'ovulo 48. In teoria quindi i rapporti dovrebbero esserci solo dal 19 giorno e il 9 del ciclo successivo. Ogino e Knaus immaginando, e ciò avviene spesso, che i cicli non siano regolari ma varino da donna a donna frequentemente, hanno immaginato un calcolo dei periodi fecondi della singola donna.

Si dovrebbe osservare l'andamento degli ultimi dodici cicli mestruali, quindi adottare la seguente formula:

Primo giorno di fertilità = durata del ciclo più breve meno 18
Ultimo giorno di fertilità = durata del ciclo più lungo meno 11

Con il metodo Ogino-Knaus si ha un alto numero di gravidanze (R39). Ciò è dovuto principalmente ad errori di calcolo e alla possibilità di doppie ovulazioni.

La temperatura basale

Questo metodo, altrimenti detto termico, si basa sull'osservazione che nella donna la temperatura corporea subisce un abbassamento in corrispondenza dei giorni che precedono l'ovulazione.

Questa variazione è minima, (da 37, 2 gradi in periodo non ovulatorio a 37 in periodo ovulatorio). Per poter evitare al massimo i rischi la temperatura non deve subire variazioni dovute a cause esterne, quali raffreddori, stress, viaggi, rapporti sessuali mattutini. E' pertanto necessario misurare la temperatura vaginale o anale, sempre con lo stesso termometro, al mattino, prima di alzarsi dal letto. In questo modo sarà possibile notare che la curva termica mattutina nella donna presenta una fase ipotermica che va dal flusso mestruale all'ovulazione, e una fase ipertermica che va dall'ovulazione al flusso mestruale successivo.

Usando questo metodo i rapporti sono consentiti a partire dal secondo giorno di stabilizzazione della temperatura. Questo metodo riduce di molto il numero dei giorni nei quali i rapporto sessuale è consentito, per questa ragione è spesso di difficile utilizzazione. La sua efficacia contraccettiva, se rigidamente osservato, è di R1.
Sterilità

Definizione

Si intende per sterilità l'incapacità a procreare. E' importante distinguere la sterilità dall'infertilità. Per infertilità si intende, infatti, la possibilità di concepimento, ma l'incapacità di portare a termine la gravidanza.

La sterilità va considerata un problema di coppia, che si può considerare sterile non prima che siano passati almeno due anni (secondo alcuni autori fino a tre) dall'inizio di rapporti sessuali senza contraccettivi e intenzionalmente fecondi. E' considerato quindi opportuno che le prime indagini sull'infertilità e/o la sterilità di una coppia inizino dopo questo periodo.

Motivazioni

La sterilità coniugale interessa circa il 20% (s.a.a.) delle coppie, di cui la responsabilità del maschio riguarda il 50% circa dei casi. La sterilità è l'opposto della fertilità condizione che richiede i seguenti presupposti: i testicoli devono produrre spermatozoi normali per quantità e qualità; non devono esservi occlusioni nelle vie genitali maschili; le secrezioni dei genitali maschili devono essere normali e devono essere deposti in vagina di modo che possano raggiungere il collo dell'utero.

Le secrezioni endocervicali devono favorire il passaggio degli spermatozoi; non vi devono essere ostacoli tra il collo dell'utero e le salpingi, che devono essere pervie; le ovaie devono produrre e liberare uova normali; non vi devono essere ostruzioni tra le ovaie e le fimbrie delle salpingi; l'endometrio deve trasformarsi in quella struttura particolare tale da consentire l'impianto dell'uovo fecondato e il suo sviluppo.

Nel 20% circa delle coppie le motivazioni della sterilità rimangono sconosciute. Anche i fattori immunologici e spicoemotivi possono essere causa di sterilità, quali eiaculazione precocissima, impotenza coeundi, erezione non completa. Esistono poi le ragioni dovute a malformazione dei genitali esterni.

Altre cause riguardano le condizioni generali di salute del soggetto e che influiscono sulle sue possibilità riproduttive: stress, uso di alcool, droghe, obesità, sottoalimentazione. Vi sono poi i fattori legati all'ambiente, nel senso che il calore eccessivo e prolungato interferisce con il meccanismo termoregolatore dello scroto.

Terapia

La terapia della sterilità è basata su mezzi sia medici che chirurgici. Sia in un senso che nell'altro sono stati compiuti, soprattutto negli ultimi anni, grandi progressi in tal senso.
Omeopatia

La medicina omeopatica (contrario di allopatica) è la dottrina secondo la quale un disturbo può essere trattato con l'impiego di dosi piccolissime di farmaci o di sostanze che, in un individuo sano determinano sintomi simili.

La teoria della medicina omeopatica, che ha basi antichissime, venne enunciata sistematicamente dal medico tedesco Christian Friedrich Hahnemann agli inizi dell'Ottocento. Mentre la medicina allopatica, rappresentata da Galeno e successori è detta "dei contrari" perché mira a reprimere le cause e i sintomi delle malattie con farmaci antagonisti ad esse, l'omeopatia si basa sulla legge della similitudine (similia similibus curentur).

Hahnemann osservò che l'azione positiva dei farmaci da lui usati si sviluppava con tanta maggior efficacia quanto minori erano le dosi somministrate al malato. In questo modo venivano annullati gli eventuali effetti tossici sull'organismo delle sostanze impiegate. La legge della similitudine si associa quindi alla scala delle diluizioni che va da dosi dell'ordine di grammi a dosi infinitesimali.

I farmaci omeopatici sono preparati con diluizioni successive di un principio attivo in un veicolo inerte appropriato. La loro preparazione richiede molta cura e vengono designati con il nome latino del loro principio attivo, seguito da un numero che ne indica la diluizione. La posologia è fondata unicamente sui sintomi presentati dai malati e sulla loro costituzione e deve essere stabilita dal medico omeopata.

Soprattutto negli ultimi anni l'omeopatia ha avuto il suo giustificato riconoscimento anche considerata la notevole mole di malattie (iatrogene) prodotte da farmaci non ben impiegati o di cui si fa abuso. In quanto alla contestazione per cui la medicina omeopatica incide prevalentemente sull'atteggiamento psicologico del paziente, ricordiamo che ogni farmaco ha questa proprietà e che gran parte delle malattie sono "in nuce" psicosomatiche.
Omosessualità

Condizione di vissuto sessuale che comporta il desiderio del soggetto di avere una persona dello stesso sesso come oggetto d'amore privilegiato.

L'individuazione dell'oggetto d'amore privilegiato avviene tramite quella che E. Berne chiamava reazione da "accensione" psicofisica e che rappresenta nello sviluppo psicoevolutivo il "richiamo" alle fantasie erotiche primarie che hanno origine per l'essere umano fin dai primi momenti di vita intrauterina.

Alcuni eventi infantili quindi, possono rappresentare nelle fantasie prodotte nello Stato dell'Io Bambino, elementi di seduzione privilegiata, del e per, il soggetto, e porsi come fili conduttori delle proprie scelte sessuali.

Sulla base quindi, della ricerca di una identicità di linguaggio, finalizzato al bisogno di strutturazione del tempo, di riconoscimento, di carezze fisiche e psichiche, oltre che di sopravvivenza della specie, gli individui tenderanno a privilegiare e a riconoscere il meno diverso da sé.

In tal senso l'omosessualità rappresenta per il soggetto, la miglior scelta possibile di adattamento per la sopravvivenza. Qualunque altro intervento teso a stravolgere questo adattamento, rappresenta una grave minaccia all'equilibrio psicofisico della persona.

La sessualità agita nell'omosessualità vera, assume aspetti ambivalenti. Dal punto di vista sociale, nel nostro Paese, l'omosessuale non viene riconosciuto degno, né avente diritto di contrarre unioni legali, ed esistono ancora nei codici di procedura penale, reati perseguibili da chi non rivela il proprio sesso apparente.

Le difficoltà quindi, che un omosessuale incontra per godere di rapporti stabili o comunque socialmente integrati, sono notevoli e limitano la possibilità per queste persone di vivere armoniosamente la propria esistenza.

Le medesime difficoltà si riscontrano nell'omosessualità femminile anche se più mitigate, stante la minore minaccia intravista a livello di inconscio collettivo, essendo la donna comunque in grado di procreare.

In legislazioni di altri Paesi il matrimonio civile è consentito, e lo Stato garantisce il riconoscimento della coppia "de facto". Molto spesso le difficoltà incontrate dall'omosessuale nel suo vissuto sociale, minacciano, a tal punto, la sua stabilità affettiva e di coppia da produrre uno "stile di vita" precario e incostante, al quale viene posto rimedio con il frequente cambio dei partner.

Anche in questo dato di fatto, l'origine statistica di una maggiore influenza di affetti da SIDA nei soggetti omosessuali. Le censure morali inoltre, e i pregiudizi ricevuti dal mondo che lo circonda, inducono a volte l'omosessuale ad allontanarsi dalla famiglia di origine nel tentativo, che non sempre riesce, di costruirsi la propria autonomia.

Molto spesso in questo percorso, e anche sul piano lavorativo queste persone sono costrette a rompere i ponti con il passato, che viene vissuto come minaccia della propria integrità. Le ragioni della prostituzione omosessuale, quanto di quella transessuale, quanto il fenomeno del travestitismo, hanno in questo caso, la medesima origine.
Orgasmo

Fenomeno neuro-psico-fisiologico che corrisponde al momento di piacere più intensa durante un rapporto sessuale o la masturbazione.

Il processo che porta al raggiungimento dell'orgasmo è prevalentemente determinato da ragioni di ordine psicologico, ed implica come elemento determinante la capacità della persona di abbandonarsi alle sensazioni piacevoli prodotte dalle proprie fantasie, dal proprio corpo, dal rapporto con l'altro/a.

L'orgasmo è un evento inevitabile ed involontario, è una logica conseguenza di un rapporto sessuale armonioso, richiede per essere raggiunto, un abbandono totale che produce un intenso benessere psicofisico e che nel maschio sano, da luogo all'eiaculazione.

Nella donna può provocare una intensa lubrificazione vaginale. L'orgasmo non è necessariamente una esperienza legata alla maturità sessuale in senso biologico (ovvero legata alla capacità di riprodursi che inizia durante l'adolescenza).

Può essere vissuta anche in età infantile quindi indipendentemente dall'aspetto riproduttivo della specie. Altresì può essere regolarmente presente anche dopo l'età fertile, cioè dopo la menopausa o l'andropausa.
Parto

Il parto è l'espulsione del prodotto del concepimento dallo stadio fetale in poi e dei relativi annessi.

L'inizio del travaglio di parto non sembra dovuto ad un unico fattore ma a cause diverse. Fra queste possiamo considerare: la produzione di progesterone, dell'oxitocina e il fenomeno della distensione dell'utero. La prima riguarda l'arresto da parte della placenta della produzione di progesterone ormone che inibirebbe la contrazione del miometrio.

Quando la gravidanza è giunta al termine (circa 266 giorni a partire dalla fecondazione) la placenta invecchia rapidamente i vasi si sclerotizzano e non si produce più progesterone. Si sviluppano da quel momento quindi le contrazioni sincrone dell'utero.

Secondo la teoria dell'ossitocina questo ormone prodotto dal lobo posteriore dell'ipofisi, provoca contrazioni del miometrio (fibre muscolari dell'utero). La sensibilità dell'utero all'oxitocina aumenta man mano che la gravidanza progredisce.

Tuttavia la teoria dell'ossitocina contrasta con il fatto che il travaglio si presenta spontaneamente anche in donne (e animali), nelle quali il lobo posteriore dell'ipofisi sia stato allontanato o distrutto.

Secondo la teoria della distensione ogni organo cavo muscolare con contenuto viscoso tende a contrarsi e a svuotarsi, quando viene raggiunta una sufficente distensione (riempimento).

La distensione uterina non può essere la causa primitiva del travaglio, perché quando il feto muore in utero e il volume intrauterino diminuisce, il parto si verifica lo stesso al termine della gravidanza.

Il parto rappresenta un evento in sé normale ovvero la logica conclusione di una gravidanza. La possibilità di eseguire indagini sul decorso della gravidanza e sulla salute della madre e del feto possono ridurre moltissimo i rischi legati all'evento del parto.

I controlli periodici sono quindi indispensabili affinché questo momento così importante per la vita della donna venga vissuto nel migliore dei modi.

Riteniamo inoltre molto utile la preparazione psicoprofilattica al parto che ha tra i vari scopi quello di fornire alla gestante un'obiettiva conoscenza di tutti i fenomeni della riproduzione oltre che insegnare alla donna come seguire ed assecondare lo svolgimento del parto in condizioni meno stressanti possibile.

Lo stress è infatti uno degli elementi che più possono nuocere sia alla madre che al feto durante il parto. Nel libro "Per un nascita senza violenza" di F. Leboyer (ed. Sugar) viene descritto il travaglio di parto come evento vissuto dalla parte del bambino.

Sicuramente la irrigimentazione nella quale sono spesso costrette le donne a vivere, all'interno degli ospedali, il travaglio e il parto non favorisce i primi momenti di vita del bambino al di fuori dell'ambiente materno. Sicuramente inoltre la presenza di persone care ed un ambiente non estraneo o vissuto come minaccioso favoriscono il rilassamento della futura madre e possono mitigare la sofferenza.

Durante il parto inoltre hanno fondamentale importanza l'equilibrio psicofisico della madre e dell'ambiente familiare. Si è notato inoltre che donne portatrici di messaggi terrorizzanti rispetto alla gravidanza e al parto, o con vissuti familiari a tale proposito difficili, affrontano l'evento con più difficoltà. La stessa cosa avviene nei futuri padri.
Pillola

La pillola è un contraccettivo orale, costruito in laboratorio e composto di ormoni (estrogeno e progesterone) simili a quelli prodotti dall'organismo femminile per produrre l'ovulazione ed accogliere e nutrire l'ovulo fecondato.

La pillola è composta generalmente, da entrambi questi ormoni, che, introdotti giornalmente ed in piccole quantità nell'organismo simulano uno stato di gravidanza inibendo così l'ovulazione, modificando la motilità tubarica, rendendo inadatto l'ambiente uterino all'annidamento dell'ovulo. Se la pillola è assunta in maniera costante e corretta sarà impossibile la fecondazione e/o la gravidanza.

Questo metodo contraccettivo si fonda sul principio per il quale una data quantità di ormoni estrogenici e progestinici, presenti nel corpo della donna, sono per l'ipofisi, (piccola ghiandola posta alla base dell'encefalo un segnale inequivocabile che una gravidanza è in atto. In tal modo l'ipofisi non invierà più i suoi "segnali" agli organi "bersaglio" (ovaie) affinché si attivi l'espulsione dell'ovulo, ma rimarrà silente per tutto il periodo nel quale la pillola verrà assunta.

Il primo mese di assunzione, si incomincia a prendere la pillola dal primo giorno di mestruazione, preferibilmente la sera e così fino al 24esimo. Poi, si interrompe per quattro giorni, e in questo periodo compariranno delle mestruazioni.

Indipendentemente comunque dalla loro durata e dalla loro quantità, cinque giorni dopo l'ultima pillola del ciclo (il 29vesimo) si ricomincia l'assunzione, e così via.

E' fondamentale non dimenticarsi di prendere la pillola tutte le sere, ma nel caso si può rimediare prendendone due il giorno successivo. Dimenticanze più prolungate annullano l'efficacia contraccettiva.

Le pillole di oggi sono altamente perfezionate e a basso dosaggio. I modesti effetti collaterali che raramente possono comparire (senso di nausea, tensione mammaria, modico aumento di peso) scompaiono dopo i primi mesi di assunzione.

Le principali controindicazioni della pillola sono costituite da tromboflebiti in atto o pregresse, da epatopatie gravi, da presenza accertata o sospetta di tumori della della sfera genitale o della mammella, da metroraggie di natura non accertata.

La diminuzione o la scomparsa del desiderio sessuale può essere una controindicazione a continuare l'uso della pillola. L'efficacia contraccettiva della pillola è notevolissima (vicino al 100%).

L'assunzione della pillola è severamente preceduta e condizionata da un accurato esame medico che escluda le controindicazioni. Sono fondamentali inoltre tutti gli esami clinici e biochimici al fine di stabilire l'eventuale sospensione del trattamento.

Se adoperata correttamente la pillola è un contraccettivo sicuro ed estremamente efficace in grado di prevenire, soprattutto nei giovani alle prime esperienze sessuali, l'aborto volontario.
Pearl (indice di)

Nell'indice di Pearl l'"R" corrisponde al numero di insuccessi per ogni cento/anni donna. Calcolando cioè che ogni anno una donna abbia 12 cicli fecondi l'efficacia di un metodo è espressa dal numero di insuccessi, ovvero gravidanze non desiderate, ogni 1.200 (12x100) cicli; valori ottenuti con i diversi metodi contraccettivi però vengono confrontati con R=80 poiché anche se non si attua nessun metodo di limitazione delle nascite l'"R" non è eguale a 100 ma si aggira intorno a 80 per l'intervento di meccanismi naturali di infertilità.
Pornografia

La parola pornografia deriva dal greco: porne = prostituta e graphein = scrivere.

Intendiamo per pornografia un'opera letteraria, uno scritto, un qualsiasi parto della fantasia umana, che al di là di ogni giudizio di valore estetico o letterario ha come scopo principale quello di eccitare sessualmente il fruitore del prodotto stesso.

Una delle caratteristiche della pornografia è la proiezione delle fantasie sessuali maschili su un soggetto femminile che risponde specularmente a qualsiasi desiderio del maschio.

Nelle vicende pornografiche generalmente più presenti sul mercato, la donna desidera sempre impetuosamente l'uomo, raggiunge sempre l'orgasmo, è sempre disponibile ad esaudire qualsiasi richiesta sessuale. D'altra parte il maschio è raffigurato sempre come potente e in grado di compiere qualsiasi prestazione sessuale; i personaggi non hanno mai nessuna inibizione né sono soggetti a censure o difficoltà d'ordine morale e le vicende descritte hanno come unica ed inevitabile conclusione la soddisfazione erotica dei protagonisti.

La pornografia, per sua natura, rappresenta una completa astrazione dalla realtà, che consente al fruitore di rifugiarsi in un mondo immaginario e relativo a desideri, che sono il prodotto di modelli erotici collettivi ed essenzialmente maschili.

L'universo pornografico si presenta come globalizzante e contiene, fra i vari elementi che ne compongono gli scenari ripetitivi, la presenza di una forte aggressività. Anche per questa ragione nella pornografia il sesso viene agito senza emozioni e al di la di ogni motivazione.

D'altra parte la pornografia, non si prefigge scopi diversi; possiamo dire che le letture pornografiche rappresentano una attuazione su carta di fantasie proprie e/o altrui a scopo di lucro.

Se esistono delle controindicazioni nella visione di materiale pornografico, esse possono riguardare soprattutto il periodo infantile e quello della pubertà, nel quale particolari condizioni attinenti allo sviluppo psicosessuale rendono controindicata la visione di situazioni che possono divenire elemento di confusione, sconcerto o semplicemente favorire opinioni e convinzioni distorte sulla natura dei rapporti sessuali tra gli esseri umani.
S.I.D.A. (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita)

La Sindrome da immunodeficienza acquisita, altrimenti detta AIDS, è una malattia provocata da un virus mutante, che si trasmette attraverso i rapporti sessuali con penetrazione nella vagina o nell'ano, oppure attraverso contatto diretto tra il sangue della persona ammalata e il sangue della persona sana.

Questo virus può produrre nel tempo una carenza di immunodifese, che rendono il soggetto aggredibile da qualunque altro agente di malattia mettendo così in gravissimo rischio la sopravvivenza del soggetto, fino a provocarne la morte.

Ad oggi l'unico modo conosciuto di proteggersi dal rischio di contrarre inavvertitamente la malattia, tramite contatto sessuale, resta l'uso del preservativo.

Ci pare interessante, e qui citata solo per analogia, l'ipotesi di una correlazione tra lo "smegma" maschile e l'eziologia del tumore al collo dell'utero, che getterebbe nuova luce, sulle motivazioni igieniche della circoncisione. Non vi sono altri modi certi di contrarre le SIDA, oltre a quelli già citati.

I soggetti, in Italia, riconosciuti più a rischio rimangono i tossicodipendenti, i quali attraverso siringhe infette possono trasmettere e trasmettersi l'infezione. Esistono inoltre coloro che risultano sieropositivi senza che ancora si siano manifestati i segni inequivocabili della malattia.

Anche per costoro valgono le precauzioni sopra riportate. Il virus se contratto dalla madre, supera la barriera placentare attaccando il prodotto del concepimento che nel caso venga alla luce, nascerà sieropositivo.

Ogni presidio sociosanitario nel nostro Paese è in grado di dare informazioni sulle procedure necessarie, e relative alle indagini cliniche, per escludere di aver contratto il virus HIV.
Preservativo

Il preservativo o condom o profilattico è una sottile guaina di gomma con la quale si può rivestire il pene durante un rapporto sessuale. In questo modo lo sperma non viene emesso in vagina rendendo così non attuabile la fecondazione. Il suo indice di Pearl è di R14.

I principali rischi consistono nella rottura della gomma o nella fuoriuscita dello sperma dal bordo del preservativo, rischio più probabile subito dopo l'eiaculazione quando il pene non è più completamente turgido.

La rottura della gomma può avvenire per eccessivo sfregamento soprattutto nei preservativi non lubrificati, o a difetti di fabbricazione compresi la qualità del materiale usato per la produzione industriale.

E' usato, fin dall'antichità, anche come protettivo da alcune malattie, (sifilide, blenorragia, AIDS/SIDA), si vende liberamente in farmacia e ne esistono più tipi ad esempio con o senza serbatoio per lo sperma (piccola vescica posta sulla punta), unti di spermicida (sostanza chimica che sopprime gli spermatozoi), muniti di sottili rilievi per stimolare la vagina, lubrificati con sostanze per ritardare l'eiaculazione.

Il preservativo è un contraccettivo molto efficace purché vengano rispettate le modalità d'uso tra le quali l'applicazione a pene eretto prima della penetrazione eliminando l'eventuale aria presente alla punta o nel serbatoio.

Il trenta per cento degli acquirenti sono donne e ne vengono venduti in Italia 120 milioni e negli Stati Uniti 900 milioni, (dato del 1986). La lieve diminuzione di sensibilità sul glande dovuta all'uso del preservativo può, in rari casi, diminuire l'eiaculazione precoce.
Sogno

Il sogno è un fenomeno psicologico che si identifica con una serie di immagini e di sensazioni, ricche o meno di contenuto emotivo, che si presentano alla mente durante il sonno.

Può essere considerato inoltre, la realizzazione immaginaria di un desiderio, anche sessuale, infantile, oppure una forma di linguaggio in codice del quale solo il sognatore ha l'esatta interpretazione.

Il sogno occupa una parte assai ampia del sonno, (due o più ore ogni notte), e quasi tutto quello che si è sognato viene poi successivamente quasi del tutto dimenticato.

Dal punto di vista neurofisiologico, il sogno è concomitante alla fase di sonno REM, (o sonno paradosso), rapid eyes moviment, fase presente anche nei ciechi dalla nascita, i quali pur non vedendo affatto oggetti nei loro sogni presentano ugualmente movimenti oculari.

Il substrato neuroanatomico della fase REM del sonno sembra essere nella formazione reticolare del ponte. si è supposto quindi che tale formazione rappresenti anche per il sogno la zona generatrice.

Alcune osservazioni indicano una correlazione tra le fasi del sogno e i processi della memoria, come se le informazioni raccolte dal soggetto durante la veglia vengano attivate durante la fase di sonno REM. Il sogno sarebbe quindi l'espressione di un processo di archiviazione entro i centri cerebrali della memoria.

Possiamo considerare il sogno la pietra miliare della costruzione dell'identità primaria che può risalire al rapporto materno fetale e alle fantasie prodotte dalla madre e comunicate al feto.
Sterilizzazione

Intendiamo per sterilizzazione l'intervento volontario di chiusura delle tube nella donna, al fine di porre termine alle proprie capacità riproduttive.

La sterilizzazione, non può essere considerata un contraccettivo, perché non risponde al criterio della reversibilità. La percentuale di successi (nascita di un figlio) dopo ricostruzione tubarica, è talmente esigua che l'intervento di sterilizzazione a scopo di limitazione delle nascite non può essere considerato, nella pratica, reversibile.

La sterilizzazione femminile volontaria, consiste nella chiusura delle tube. Le tube, altrimenti chiamate trombe di Falloppio, sono due dotti posti alla sommità dell'utero che lo collegano alle ovaie. Con i propri movimenti (peristaltici) trasportano al loro interno l'ovulo uscito dall'ovaio al momento dell'ovulazione; durante questo tragitto può avvenire l'incontro con gli spermatozoi.

Se questo evento si sarà prodotto l'ovulo fecondato raggiungerà l'utero e la gravidanza proseguirà la sua evoluzione. Con questo intervento chirurgico, si impedisce il passaggio degli spermatozoi dalla parte inferiore della tuba a quella superiore (terzo distale) e quindi l'incontro con l'ovulo.

Per ottenere ciò, si interviene in vari modi: dall'apertura del peritoneo (taglio trasversale leggermente sopra il pube) da dove si raggiungono le tube, fino alla laparoscopia, introduzione per via ombelicale di uno strumento chiamato laparoscopio e dotato di fibre ottiche, con il quale vengono applicate delle clips che chiudono le tube.

Pur bloccando la possibilità di fecondazione, i processi legati all'assetto ormonale della donna non sembra vengano alterati. La sterilizzazione non comporta la perdita della possibilità di avere l'ovulazione o le mestruazioni. Vedi anche vasectomia.
Transessualità

Si può definire transessuale una persona che fin dalla primissima infanzia si comporta come se, e si riconosce in, una identità psicologica diversa da quella alla quale appartiene il proprio sesso anatomico.

La transessualità non ha nulla a che vedere con l'omosessualità (dove l'oggetto d'amore è una persona dello stesso sesso), o il travestitismo (dove il soggetto adopera abiti femminili o maschili per eccitarsi).

Si presume che il transessuale rappresenti, sia dal punto di vista biologico che psicoevolutivo, il prodotto di una carente, o di una eccessiva, trasmissione di ormoni androgeni fin dal periodo di crescita intrauterina, tale da condizionare in senso femminile, o maschile, con equilibri diversi, la struttura fisica e psichica del soggetto.

Per questa ragione, il transessuale può desiderare far corrispondere la sua identità psicologica, a quella fisica e sociale, affrontando l'intervento chirurgico di evirazione, nel caso di transessuale anatomicamente uomo, o di ablazione delle mammelle e costruzione di un simulacro di pene nel transessuale anatomicamente femmina.

Nel nostro Paese questo è l'unico modo legale per un transessuale, di far corrispondere il proprio "sé" vissuto come reale, alla propria identità anagrafica. In altre legislazioni questo non è indispensabile, ovvero viene lasciata libera scelta al soggetto di rinunciare al proprio sesso anatomico, facendo salva la possibilità di cambiare, comunque, dopo periodo di prova, il proprio sesso anagrafico.

L'operazione di ablazione e costruzione del sesso anatomico e l'operazione di evirazione può essere eseguita, per ora a spese del singolo/a, da alcuni chirurghi operanti anche nel nostro Paese.

E' consigliabile tuttavia, anche per coloro che si rivolgono altrove, una accurata indagine personale sulle motivazioni profonde che inducono il soggetto ad intraprendere questa strada, prima di intervenire definitivamente a livello chirurgico.

L'intervento in sé comporta i rischi riguardanti un qualsiasi intervento chirurgico di una simile valenza operativa, ben più complesse invece sono le prognosi a distanza di tempo per ciò che attiene l'avvenuto cambiamento di identità, che l'intervento produce nel soggetto.

La transessualità può considerarsi un epifenomeno. Ovvero qualcosa "al di fuori delle apparenze", ma proprio perché "non palese" contiene in sé tutti gli elementi della completezza. Abolire chirurgicamente "una" delle parti del "sé" rappresenta "comunque" una rinuncia. L'adattamento può essere difficile, e può rivelarsi insopportabile.
Travestitismo

Caratteristica di comportamento sessuale per la quale il soggetto prova piacere nell'usare abiti od oggetti che rappresentano una immagine diversa e/o complementare al suo Sé.

Il travestitismo può considerarsi una "messa in atto" di alcune fantasie sessuali infantili. Gli elementi che compongono le varie possibilità di scelta rispetto agli oggetti o alle immagini da essi prodotte, risalgono al primo periodo di vita infantile.

Eric Berne descrive in "Fare l'Amore" (ed. Bompiani) come ogni messaggio proveniente dai genitori, o da chi in "loco parentis", influisca in maniera determinante a costruire la personalità del soggetto, e quindi il suo "destino di vita" ovvero il "copione".

Nel suo percorso evolutivo, la persona, potrà scegliere sulla base del minor danno possibile alla sua sopravvivenza psicobiologica. In tal senso per il Bambino, l'amore e l'accettazione dei genitori sono la "conditio sinae qua non" per raggiungere l'autonomia.

In questo percorso egli porterà con sé tutti gli elementi che riterrà indispensabili a questo fine e quindi ad ottenere la loro approvazione. Il medesimo comportamento sarà messo in atto, più o meno fondato su una necessità reale,nell'età adulta, dopo cioè che alcune scelte fondamentali avranno superato la barriera dell'età di latenza.

L'esercizio di questa caratteristica sessuale nel nostro Paese è penalizzato. Li dove chiunque non corrisponda anche esteriormente al sesso anagrafico dichiarato, viene considerato come agente di identità fraudolenta.

Questa caratteristica sessuale, purché non sconfini nella violenza, può assomigliare ad un "gioco" delle parti nel quale il soggetto rappresenta le sue fantasie privilegiate attraverso degli oggetti transizionali.
Verginità e imene

Intendiamo per verginità lo stato di natura concernente la fisiologia femminile o maschile, nel quale viene a trovarsi una donna, o un uomo, che non ha mai voluto o potuto esercitare né una sessualità agita né una sessualità immaginaria.

In senso fisiologico nella donna, corrisponde a quella sottile membrana posta tra l'ostio vaginale (ingresso della vagina) e la vagina stessa.

Questa membrana, ovvero l'imene, viene eliminata o spontaneamente dal soggetto, o per caso, o durante i primi approcci o rapporti sessuali. Nessun imene può essere integro, poiché se così fosse il sangue mestruale che compare con il menarca (prima mestruazione nella vita di una donna) non potrebbe defluire all'esterno causando gravi rischi anche di compromissione peritoneali alla donna stessa.

L'imene, perciò, è sempre "perforato" e la forma della perforazione è soggettiva. La rottura dell'imene non provoca dolore in nessuno dei due partner, purché le condizioni di svolgimento del primo rapporto sessuale, rispettino il criterio relativo alla affidabilità reciproca tra i partner.

Inoltre, le motivazioni inconsce della scelta del partner e l'affidabilità reciproca, durante "il" e successivamente "i" rapporti sessuali possono costituire, nel primo caso un vero e proprio "imprinting" per la vita sessuale del soggetto, che in caso di grave; delusione o ancor di più di trauma, potrebbe causarne il permanere del ricordo della brutta esperienza fino a sviluppare sintomi psicofisici.

Al di là comunque del primo rapporto sessuale, tutti i rapporti sessuali richiedono, per essere degni di questo termine, affidabilità reciproca e tenerezza. Molto frequentemente, infatti durante il primo rapporto sessuale la libido raramente viene soddisfatta, e non è infrequente che il rapporto si concluda con una delusione reciproca; la possibilità, però, di poter contare sull'altro stabilendo legami affettivi e qualificanti consente ai partner di superare con facilità queste difficoltà essendo intervenuta nella coppia motivazioni e speranze di livello superiore.

Questa probabilmente fra le tante, la ragione, per la quale la verginità viene concepita come un "dono" più importante nella coppia e che va al di là della sua materialità oggettiva. In molte, se non tutte, culture, il primo rapporto sessuale tra un maschio libero e una donna libera, è in qualche modo ritualizzato.

La stessa cosa avviene nel mondo animale; come se, questo "inizio" corrispondesse ad un vero e proprio rito di passaggio dall'età dei sogni a quello della realtà. La scelta del partner corrisponde anche, agli stimoli provenienti dalle figure parentali.

In qualche modo cioè, non essendo gli stimoli autogenerantesi, ma all'interno delle dinamiche familiari, possiamo considerare l'acquisizione di rituali forme di approccio e conoscenza rispetto agli altri, che se ben eseguiti possono condurre al raggiungimento dell'intimità.

Gran parte delle attività umane si reggono sul rispetto di queste regole, che se osservate, consentiranno ad ognuno di rapportarsi con l'"altro" come "oggetto" non minaccioso, quindi affine, perciò compatibile. Anche in tal modo verrà esaurita la fame di carezze e riconoscimento, anche sociale, di cui l'essere umano ha bisogno "per tenere eretta la spina dorsale".

Nel maschio non circonciso, la perdita della verginità comporta la rottura del frenulo, in tal modo la pelle che riveste il pene può scorrere più facilmente sul glande durante i rapporti sessuali. Piccole eventuali perdite ematiche, sia nell'uomo che nella donna, non devono destare preoccupazioni.

Dal punto di vista giuridico la perdita della verginità, se non facente parte dei reati legati alla violenza sessuale, non comporta nel nostro Paese sanzioni penali, mentre ben diversa è la situazione dal punto di vista sociale.

A seconda di "dove" e in che ambito, il "rito" viene consumato si potrà andare incontro a gravi sanzioni sociali, etniche, religiose, economiche fino alla perdita della libertà personale, agita da un clan o meno, con punizioni di ordine sia fisico che psicologico.

Sicuramente con l'evolversi o l'involversi, della comunicazione di massa, e a partire dai profondi cambiamenti da essa prodotta, il mito della verginità tende a scomparire, fino a raggiungere in diversi casi, la sua completa banalizzazione, compresa quella dei suoi significati simbolici.

Siamo dell'opinione che per ogni essere umano il primo rapporto d'amore, anche sessuale, con un'altra persona sia così importante che quantomeno sia opportuno non sprecarlo; per ciò che riguarda la problematica della contraccezione in soggetti ai primissimi rapporti sessuali, dobbiamo sottolineare che, a tutt'oggi l'unico contraccettivo usabile dalla donna vergine, quindi da assumersi prima del primo rapporto sessuale, resta la pillola.

Altri contraccettivi, o vengono psicologicamente rifiutati dal soggetto, o non sono applicabili stante la presenza dell'imene. Esistono in commercio, anche nel nostro Paese contraccettivi ormonali in grado di rispondere a questa particolare esigenza, e che assunti previ esami clinici di controllo, sono in grado di escludere eventuali rischi dovuti a controindicazioni del farmaco.
Vasectomia

La vasectomia è la resezione, dopo legatura, dei dotti deferenti dell'uomo.

I dotti deferenti sono dei tubicini dove si accumula lo sperma "testicolare" il quale è costituito di spermatozoi e di una piccola quantità di liquido molto ricco di proteine che assicura la sopravvivenza degli stessi.

Al momento dell'eiaculazione lo sperma "totale" verrà espulso sotto forma di sostanza liquida bianco-gialla formata dalla mescolanza che si realizza con il liquido prostatico e con quello proveniente dalle ghiandole accessorie.

La vasectomia è un intervento di piccola entità, sicuro, e poco traumatico, ma non consente ripensamenti. Gli interventi di rianastomosi, ricongiungimento dei deferenti, sono possibile grazie alla microchirurgia (tecnica attuata con microscopi operatori) ma solo nel 30% dei casi si è ottenuto un figlio.

L'intervento di vasectomia non inibisce a nessun livello, le possibilità erettive del pene o il raggiungimento dell'orgasmo nell'uomo. Vedi anche sterilizzazione.