AL NASTRO DI PARTENZA LE LEZIONI MULTIMEDIALI TRA LE UNIVERSITA’ DI SOFIA E PALERMO

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 4 del 23 ottobre 1997]

UNA IMPORTANTE, innovativa iniziativa di cooperazione educativa e scientifica sta per avviarsi tra l’università di Sofia e l’istituto di clinica medica e malattie cardiovascolari dell’università di Palermo. Si tratta dell’installazione nell’ateneo bulgaro di tecnologie multimediali per le lezioni di medicina, che consentirebbero perfino dei collegamenti in teleconferenza per lezioni comuni in contemporanea, con gli evidenti vantaggi di scambio di informazioni ed esperienze scientifiche in tempo reale tra docenti e studenti delle due autorevoli istituzioni accademiche. L’installazione delle classi multimediali sarà completata entro la fine dell’anno, mentre nello stesso periodo proseguiranno i contatti, con reciproche visite, tra il professor Guglielmo Mariani della cattedra di ematologia palermitana ed i suoi colleghi bulgari. È questa senza dubbio una lodevole iniziativa, costata tanti sforzi, che merita adeguato risalto e valorizzazione come un ottimo esempio di sfruttamento intelligente delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per lo sviluppo, anche in campo scientifico, delle relazioni tra Italia e Bulgaria.
  
DELEGAZIONE UMBRA A KAZANLAK PER INCONTRI ECONOMICI E CULTURALI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 4 del 23 ottobre 1997]

SI E’ SVOLTO tra il 10 e il 12 ottobre scorsi a Kazanlak un incontro italo-bulgaro organizzato dall’associazione “Premio due mondi”, incentrato sia sugli aspetti culturali (molti i gruppi folkloristici presenti) che sulla collaborazione nel settore turistico e dell’economia in generale. Agli incontri bilaterali ha partecipato una delegazione di imprenditori ed uomini politici provenienti dall’Umbria, che non hanno voluto mancare nonostante la regione italiana fosse stata colpita da un forte terremoto e sia tuttora martoriata da altre scosse sismiche. A conclusione delle manifestazioni di Kazanlak sono stati consegnati i premi “due mondi”, assegnati tra gli altri alle ditte GTS (settore termosanitario), EWI (East West Investment) e alla compagnia di bandiera Alitalia nella persona del responsabile locale Corrado Maraviglia.

BUON “COMPLEANNO” AMBASCIATORE

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 4 del 23 ottobre 1997]

Naturalmente questa nostra rubrica dedicata ai profili degli italiani in Bulgaria non poteva che cominciare con l’ambasciatore a Sofia

TOMMASO TROISE, esperto di economia e commercio, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1959 nel ministero degli esteri italiano e l’ha proseguita con missioni a Parigi, Tripoli, Tokio e Rio. La sua prima carica come ambasciatore fu nello Zimbabwe, fino poi ad approdare circa un anno fa in Bulgaria per sostituire l’effimero predecessore che a sua volta aveva occupato il posto di Agostino Mathis, che ricordiamo come uno dei migliori ambasciatori italiani distintisi da queste parti. L’attuale ambasciatore è sposato con una bella signora che appena arrivata non ha perso tempo nell’attivarsi in caritatevoli iniziative umanitarie. Per augurare loro un felice primo anniversario del loro arrivo in Bulgaria – e per farli conoscere meglio al pubblico non anglofobo -, riportiamo di seguito la traduzione di alcuni brani di un’intervista rilasciata dall’ambasciatore a Patrick Brigham del mensile Sofia Western News.

Quali sono le sue impressioni sulla Bulgaria?
È un paese molto interessante ed affascinante, forse unico al mondo per l’ampiezza e il modo pacifico dei cambiamenti. Ho chiesto io stesso di essere inviato qui per vivere questa esperienza storica. Nonostante persistano enormi problemi economici, la gente comune appare meno stressata. Parlando con giovani studenti ho ricavato l’impressione che piuttosto di emigrare preferiscano rimanere qui per fare del loro meglio per risollevare le sorti del loro paese.

Quali sono gli interessi italiani in Bulgaria?
Ci sono investimenti di piccole e medie imprese, questa categoria costituendo la grande massa del tessuto economico del nostro paese, che possono trasferire utili esperienze alle piccole imprese bulgare. Gli imprenditori italiani sono positivamente interessati al processo di privatizzazioni avviato dal nuovo governo bulgaro.

Come pensa che i bulgari vedano l’Italia?
Con un sentimento di amicizia sia a livello ufficiale che tra la gente comune, per via di ragioni storiche che ancor prima della regina madre, italiana, risalgono agli antichi romani che portarono qui la tradizione enologica e vi lasciarono impressionanti reperti archeologici. Siamo paesi mediterranei e noi italiani, specialmente i meridionali, siamo gente aperta e ci comprendiamo molto bene con i bulgari. Come noi i bulgari amano l’arte e soprattutto la musica: mi ha favorevolmente impressionato la grande presenza di pubblico alle esecuzioni di Verdi e Donizetti dell’Opera di Sofia, che ha tanti problemi.

Come vede il prossimo futuro della Bulgaria?
In questi anni di cambiamento ci sono state quattro elezioni svoltesi in modo democratico secondo gli osservatori del governo italiano. Per quanto riguarda la politica estera considero un fatto positivo la volontà della Bulgaria di aprirsi al resto del mondo, specialmente alla Unione europea e agli Stati uniti, e lo dimostra il loro desiderio di entrare nella NATO. Questo non risolve tutti i problemi, ma offre la base per un miglioramento, non solo economico.

Pensa che verranno più turisti in Bulgaria?
Il turismo ha grandi potenzialità, specialmente nelle bellissime zone montane, e i monasteri costituiscono un tesoro inestimabile. Se opportunamente organizzato, il settore turistico può puntare su queste peculiarità, a differenza di tanti altri paesi che non possono fornire queste esperienze uniche di itinerari spirituali. Pure le località marittime sono molto buone, ma occorrerebbe una politica dei prezzi per rendere le vacanze più competitive con le offerte di tanti altri paesi del mondo.

Quali consigli darebbe agli investitori?
Di fidarsi dei lavoratori bulgari, che hanno eccellenti livelli di esperienza nonostante i vecchi macchinari, e di guardare con attenzione al potenziale dell’agricoltura
  
IL FASCINO DISCRETO DELLA NOBILTA’

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 4 del 23 ottobre 1997]

In un torrido luglio un giovane italiano visita la Bulgaria senza neanche lontanamente sospettare che un suo avo ha giocato un ruolo importante nella post-liberazione bulgara. Tre mesi più tardi, rileggendo l’opera dello storico Simeon Radev “I costruttori della Bulgaria moderna”, restiamo colpiti da un brano particolarmente interessante: “[…] allora è venuta la proposta, nota come proposta Robilant. Di Robilant, ministro degli esteri italiano tra il 1886 e il 1887, era un vecchio combattente delle guerre per l’unificazione dell’Italia e, come Nikola Petkov, aveva perso un braccio nella battaglia per l’indipendenza della sua patria. Egli seguiva con molta compassione, intrisa di dolore, gli sforzi del popolo bulgaro per la sua conservazione ed era un appassionato ammiratore del talento bellico del re Alexander. La sua proposta suggeriva che il governo della Rumelia orientale fosse puramente e semplicemente assegnato al re bulgaro […]”

Sfogliando il libro di Radev sulla storia bulgara dopo la liberazione dall’oppressione ottomana, si trovano tante altre righe dedicate al conte piemontese, che usò tutta la sua influenza nei circoli diplomatici europei per affermare l’unificazione del 1885 e per difendere l’indipendenza del giovane stato bulgaro: “[…] ieri Robilant ci fece un’accoglienza molto gentile […] disse che tutti gli erano riconoscenti per le parole proferite alla Camera in favore della Bulgaria, e che oggi non rinuncia a una sola parola di quel che disse allora (tratto dal telegramma da Roma del dottor Konstantin Stoilov) […]”

Il nome di Carlo Felice Di Robilant richiama alla memoria quello del giovane italiano in visita a Sofia, Filippo Di Robilant, che disse: “no, credo che si faccia confusione tra il mio bis-bisnonno, ministro degli esteri, e un generale della nostra famiglia che ha operato nei balcani durante la prima guerra mondiale, lo chiamavano Robilant pasha”. Così si scopre casualmente che un altro rappresentante della famiglia ha avuto a che fare con i balcani, ma il ricordo dell’affetto del ministro degli esteri italiano per il popolo bulgaro era stato a tal punto diluito dal tempo nella memoria di famiglia che il giovane discendente non sapeva che il suo avo aveva avuto un ruolo nei destini bulgari.

Oggi Filippo Di Robilant ha 38 anni e lavora a Brussels come assistente della commissaria europea Emma Bonino, e anch’egli era nel gruppo che ha vissuto ore di paura nel recente increscioso episodio del breve arresto della commissaria europea e della giornalista televisiva Cristiane Amanpour da parte dei fanatici fondamentalisti talebani. In precedenza si era dedicato a raccogliere fondi a favore delle persone colpite dalla distrofia muscolare (il famoso “Telethon”), per i bambini della ex-Yugoslavia, e per la lotta contro l’Aids, una causa che lo ha visto molto impegnato, anche e ancora qui a Sofia in un convegno medico e sociologico. Del volontariato giovanile dice che è ancora troppo poco divulgato in Italia, e che l’anonimato è una cosa sbagliata: “dobbiamo partecipare tutti insieme, in modo di renderci visibili agli altri e servire loro d’esempio, per la manutenzione dei musei, pulire le spiaggie, aiutare gli anziani…”

LA LETTERATURA BULGARA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 4 del 23 ottobre 1997]

SENZA LA PRETESA di ergerci a critici letterari, ecco qua per i nostri amici italiani interessati alla cultura bulgara una breve guida su alcuni autori e libri di letteratura (quasi) contemporanea. A chi volesse approfondire il tema consigliamo quello che è forse l’unico libro rintracciabile nelle librerie italiane. La letteratura bulgara, di Lavinia Picchio Borriero, editore Sansoni, comprende anche un profilo della letteratura paleoslava e attraverso la ricostruzione di una plurisecolare evoluzione storica scopre il nucleo di una civiltà letteraria che ha attestato il proprio vigore, agli inizi della simbiosi classico-barbarica, nell’area spirituale di Bisanzio, e che l’età risorgimentale ha ricondotto d’impeto, dopo cinque secoli di dominazione ottomana, in seno alla maggiore civiltà europea. Il libro è molto ben fatto anche se carente di aggiornamenti sulla letteratura attuale. Esiste in italiano anche un’altra opera comprensiva, ma bisogna ordinarla nelle buone librerie: Panorama della letteratura bulgara di Pantaley Zarev, edizioni Bulzoni.

GEO MILEV (1895-1925) è noto più che altro per essergli intitolato il quartiere diplomatico di Sofia, poiché fu ucciso da estremisti, ma al di là della retorica la sua opera è tutt’altro che trascurabile. Milev scrisse pregevoli poemi in uno stile moderno e innovativo che mise la letteratura bulgara in sintonia con l’avanguardia europea.

NIKOLA VAPTSAROV (1909-1942) tra i più grandi poeti bulgari di tutti i tempi, ucciso dal regime autoritario, Vaptsarov divenne un eroe postumo per avere descritto in poesia la vita e la battaglia rivoluzionaria del suo popolo. Cresciuto nella contesa Macedonia del Pirin, le sue opere più note hanno il sapore del futurismo italiano e del costruttivismo russo. Ne esiste anche una traduzione in italiano, ma ormai molto difficile da rintracciare nelle librerie, mentre è più facile trovare un’edizione in inglese, Nineteen poems, editore Journeyman.

HRISTO BOTEV (1848-1876) oltre che un eroe rivoluzionario, morto nella lotta per la liberazione del suo paese, Botev fu anche un prolifico scrittore. I suoi scritti sono pubblicati anche in una edizione rilegata con traduzioni in russo, inglese, francese e tedesco, ma purtroppo non in italiano. Famosissima è la lettera che Botev scrisse a Dagobert Englender, capitano della nave Radetski in navigazione sul Danubio, in cui gli rende nota la rivolta dei patrioti bulgari. La lettera è datata 17 maggio 1876, a bordo del battello, ed è accompagnata da un altro documento storico che recita: “Noi sottoscritti certifichiamo di avere costretto con la forza il capitano della nave Radetski ad attraccare sulla sponda turca contrariamente al piano di viaggio. I ribelli bulgari, il comandante Hristo Botev”. Specialmente per i nostri lettori abbiamo tradotto in italiano questa lettera di Botev.

Signor Capitano! Signori Passeggeri!
Mi pregio dichiararvi che vi sono a bordo degli insorti bulgari dei quali mi onoro si essere il Voivoda.
È al prezzo del nostro bestiame e dei nostri strumenti agricoli, al prezzo di grandi sforzi e del sacrificio dei nostri beni, di quanto di più caro abbiamo al mondo, che ci siamo procurati, malgrado le persecuzioni delle autorità del paese di cui rispettiamo l’autorità, i mezzi necessari per correre in soccorso degli insorti che combattono coraggiosamente sotto il Leone per la liberta e l’indipendenza della nostra cara patria, la Bulgaria.
Preghiamo i signori passeggeri di non preoccuparsi e di restare calmi. Quanto a lei, Signor Capitano, ho il doloroso compito di invitarla a mettermi il battello a disposizione fino allo sbarco e contestualmente dichiararvi che ogni minima opposizione mi costringerà alla triste necessità di usare la forza, contro la mia volontà, per vendicare gli odiosi avvenimenti sul battello Germania a Ruse nel 1867.
In ogni caso il nostro motto di guerra rimane:
Viva la Bulgaria! Viva Francesco Giuseppe!
Viva il conte Andrassy! Viva l’Europa cristiana!
17 maggio 1876,
a bordo del battello, Hristo Botev

IL METEOROSCOPO

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 3 del 14 ottobre 1997]

I GIORNALI BULGARI (inclusi quelli anglofoni) sono famigerati per non azzeccare mai le previsioni del tempo, il che è arduo: ci vuole dell’impegno per sbagliare così sistematicamente. Pensavamo di imitarli, ma abbiamo capito che non avremmo mai potuto competere con tali livelli di in accuratezza. Perciò abbiamo inventato un oroscopo meteorologico che è altrettanto assurdo ma più affidabile.

ARIETE. Bel segno, ma per voi pioverà fino alla fine del mese: cercatevi un lavoro al riparo e non disperatevi.

TORO. Non tutti i mali vengono per nuocere: tenete duro ancora un po’ e vedrete i risultati l’anno prossimo.

GEMELLI. Pioverà di tutto su di voi: da acquazzoni scroscianti alle multe in tram perché non pagate il biglietto.

CANCRO. Il vostro segno sembra un po’ antipatico ma in realtà potete dare molto calore nell’inverno a venire.

LEONE. Sul vostro segno splende il sole e non c’è da preoccuparsi, a parte le complesse relazioni sentimentali.

VERGINE. Anche se per ora fa bel tempo, non illudetevi inutilmente e continuate a perseguire i progetti più importanti

BILANCIA. Si prevede tempo perturbato, non lasciatevi da rapporti sentimentali effimeri ed estemporanei.

SCORPIONE. Vi attende un periodo difficile: manca poco al compleanno e vi sentirete di un anno più vecchi/e.

SAGITTARIO. Ottimo segno di viaggiatori, pioveranno soldi per le vostre attività e potrete permettervi una vacanza.

CAPRICORNO. Il tempo migliora per voi: si prevede un inverno senza reumatismi e valorizzazione della testa dura.

ACQUARIO. Nevica ma l’apparenza inganna: la nevicata precoce potrebbe essere sintomo di cambiamento nella vita.

PESCI. Bel segno, ma pioveranno grosse delusioni per quanto riguarda le vostre politiche; non scoraggiarevi.

LO SVILUPPO E’ UNA FERROVIA E LA FERROVIA NON E’ UN’UTOPIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 3 del 14 ottobre 1997]

GUARDANDO AI BALCANI e alle tragedie che vi si sono consumate, oltre ad agire per fermare il bagno di sangue (catturando subito i criminali di guerra Karadzhic e Mladic per processarli all’Aia), occorre anche elaborare razionali proposte di sviluppo in risposta alle gravi condizioni socio-economiche che hanno contribuito a tali tragedie e ne minacciano altre. Il processo di ristrutturazione economica dei paesi dell’area è rallentato dalla mancanza di una efficiente via di comunicazione sull’asse est-ovest, che sarebbe di grande utilità anche per intensificare gli scambi con l’Italia e tutta l’Unione europea. L’idea di un tale corridoio non è nuova, risale addirittura al dopoguerra, ma cadde nel nulla per le ovvie ragioni di divisione tra i blocchi. Recentemente però il progetto ha ricevuto nuovi impulsi, dapprima con un progetto di risoluzione del parlamento europeo del 1993 che rilanciò l’iniziativa, ed ora finalmente si sta entrando nella fase dei negoziati tra i paesi interessati, che per la parte bulgara vedono coinvolto Stefan Tafrov, che non a caso fu ambasciatore proprio in Italia. Il pericolo è però che ancora una volta si privilegi il trasporto su gomma, mentre una via più economica ed ecologica consisterebbe in una moderna ferrovia che attraversi la penisola balcanica dall’Italia meridionale alla ex Unione sovietica e alla Turchia, dai porti adriatici di Brindisi e Durazzo per le capitali di Albania, Macedonia, Bulgaria e Romania, proiettata ad Istanbul e a Kiev. Un appello in tal senso, promosso sempre nel 1993 dalla “Association radicale transbalcanique” di Sofia fu sottoscritto da oltre 500 parlamentari dei paesi interessati, dei quali 80 albanesi, 92 bulgari, 75 macedoni, 42 moldavi e ben 148 romeni, ma anche deputati turchi, ucraini ed italiani.

ALL’AMBASCIATORE ITALIANO IN BULGARIA, AL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 3 del 14 ottobre 1997]

Noi sottoscritti cittadini bulgari, docenti e studenti, traduttori e interpreti, giornalisti e altri professionisti di diverse fedi politiche e religiose, con in comune l’interesse per la lingua e la cultura italiana,

CONSIDERATO CHE:

-         gli storici rapporti di amicizia tra l’Italia e la Bulgaria si sono positivamente intensificati dopo la dissoluzione delle barriere ideologiche che li avevano ostacolati nell’ultimo mezzo secolo;
-         al miglioramento delle relazioni politiche ed economiche non fa purtroppo riscontro una adeguata valorizzazione delle grandissime risorse culturali ed artistiche italiane, principalmente a causa della mancanza di un Centro culturale italiano in Bulgaria;
-         la diffusione della cultura, l’educazione, la corretta informazione rappresentano il miglior antidoto alle diffidenze, i luoghi comuni, la xenofobia, nonché il fondamento di ogni altra relazione personale o istituzionale, dal dialogo politico alle transazioni commerciali;

E CONSTATATO CHE;

-         i giornali quotidiani italiani hanno prezzi inaccessibili nonché irragionevoli rispetto alla stampa di altri paesi; il servizio pubblico della radio italiana è di difficoltosa ricezione e limitato ad apparecchi con particolari bande di frequenza, di scarsa diffusione:
-         diversi altri paesi occidentali dispongono a Sofia di un proprio Centro culturale nonché, alcuni di essi, di emittente radiofonica ufficiale in modulazione di frequenza (Voice of America, British Broadcasting Corporation, Radio France, Deutsche Welle);

CI APPELLIAMO ALLE AUTORITA’ DELLA REPUBBLICA ITALIANA AFFINCHE’:

a)     sia al più presto istituito in Sofia un Centro culturale italiano che offra al pubblico la consultazione a titolo gratuito di libri e riviste, nonché corsi di lingua italiana a prezzi ragionevoli e concorrenziali non escludendo infine attività commerciali quali ad esempio la vendita di dischi e cassette di musica italiana e/o dei libri stessi;
b)    intervengano presso l’azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo (RAI) per sollecitare la trasmissione di uno dei suoi canali radio in modulazione di frequenza, almeno sul territorio di Sofia, al pari delle stazioni radio degli altri maggiori paesi europei, eventualmente tramite accordi con emittenti locali già esistenti.

LA LISTA DEI PRIMI FIRMATARI:

Kiril Andreev, interprete
Alexander Antov, traduttore
Cristina Atanassova, interprete
Antoaneta Bozhilova, interprete
Tania Bozhilova, interprete
Orlin Chochov, commerciante
Ekaterina Cholakova, giornalista
Ivan Christov, filosofo
Shetla Dimitrova, interprete
Alessandra Geleva, studente
Gergana Grigorova, studentessa
Violetta Grigorova, traduttrice
Ludmila Ilieva, docente
Svetlana Ilkova, studentessa
Elina Ivanova, studentessa
Stoian Kirchev, giornalista
Darinka Kircheva, interprete
Blagovest Lefterov, tour operator
Biliana Milanova, impiegata
Anna Nenova, studentessa
Valentina Petrova, interprete
Elena Poptodorova, parlamentare
Ivan Tomov, rappresentante
Dimo Velinov, commerciante
Iliana Vladimirova, studentessa
Vanya Voynova, giornalista
Bania Zarceva, interprete
Ognian Zlatev, manager

TURISMO: IN GITA A BLAGOEVGRAD

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 3 del 14 ottobre 1997]

È IMPROBABILE che non abbiate ancora visitato il bel monastero di Rila, uno dei luoghi turistici più celebrati dalle guide, che perciò tralasciamo. Ma se vi spingete poco più a sud in direzione della Grecia troverete la moderna città di Blagoevgrad, capitale bulgara della lavorazione del tabacco: le sigarette Gorna Dzhumaia si chiamano come il precedente nome della città. Poi venne denominata così in omaggio al fondatore del Partito comunista bulgaro Dimiter Blagoev e oggi, per i curiosi paradossi della storia, ospita la prestigiosa Università americana in Bulgaria (AUBG). Benedetta dalla fortuna di ospitare delle delegazioni occidentali, Blagoevgrad fu completamente rinnovata tra il 1984 e il 1987 per rendere il regime più presentabile con meno crateri per le strade. Da visitare il museo storico con esemplari naturalistici (uccelli e farfalle) e pregevoli reperti archeologici di necropoli greche e romane, oltre alla sezione etnografica dedicata agli eroi rivoluzionari della liberazione dal secolare giogo ottomano. Nelle vicinanze di Blagoevgrad (29 km a est) merita una visita la località di Bodrost con belle cascate sul fiume Bistritsa e, 4 km più avanti, la foresta secolare di Parangalitsa con la più alta concentrazione di alberi dell’Europa centrale (1600 metri cubi di legno per ettaro), vecchi di 300 anni, larghi fino a due metri, e un abete alto 64 metri che è forse il più alto in tutta Europa. Da Sofia a Blagoevgrad si può andare e tornare in giornata, ma se invece volete pernottare, in centro ci sono alberghi discreti.

TURISMO: IN GITA A BELOGRADCHIK

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 2 del 6 ottobre 1997]

Prendete da Sofia la strada per Mezdra-Vratsa e proseguite oltrepassando Montana fino a Belogradchik, un posto da favola dove potete ammirare le famose, uniche rocce rosse alte fino a 200 metri che il tempo e la forza degli elementi hanno modellato in forme stranissime tanto da farle assomigliare ad alberi, persone, animali, campanili. Il posto migliore per poterle ammirare è già di per sé straordinario: l’antica, grande, bellissima fortezza che domina il paese e che pure merita una visita. Questa è una gita che da Sofia in auto si può tranquillamente fare in giornata, ma se volete stare fuori l’intero fine settimana potrete anche proseguire in direzione nord per visitare le grotte di Magura, le più grandi in Bulgaria, e spingervi fino allo spettacolo del Danubio a Vidin per visitare la fortezza di Baba Vida.