IL COMITATO ITALIANO SOFIA: CHE COS’E’ E COSA FA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 17 del 27 aprile 1998]

Il Comitato italiano Sofia (CIS) è stato costituito il 20 febbraio 1997 e registrato nel tribunale della capitale bulgara con la seguente composizione del consiglio direttivo:

PRESIDENTE ONORARIA ne è Mariny Troise, gentile consorte dell’ambasciatore d’Italia, presidente del comitato è Valentina Scozzaro, moglie del generale Scozzaro che della nostra ambasciata è l’addetto militare; vicepresidente è Giuseppina Zarra, prima segretaria della rappresentanza diplomatica; tesoriera è Maria Reho, archeologa presso l’Accademia delle scienze bulgara; della segreteria fanno parte l’insegnante di pianoforte Gabriella De Luca e la moglie del direttore dell’ICE Natalia Gioffrè, che è anche presidente dell’International women’s club (vedi articolo sul numero 15 di ITALIANI IN BULGARIA). Poiché la carriera diplomatica di queste signore e dei loro mariti impone periodici avvicendamenti, questo consiglio direttivo che rispecchia la composizione al momento della fondazione è stato poi integrato da diverse subentrate, anch’esse consorti di impiegati e funzionari d’ambasciata: Marzia Celeste, Rosy Armeni, Rita Dato e Lucia Franzon,. Queste ultime due svolgono il ruolo di tesoriere de fact del comitato e ci hanno fornito i seguenti dati sul tesseramento. L’adesione al comitato (costa 10 dollari all’anno) non è riservata alle dame del corpo diplomatico, ma aperta a qualunque nazionalità e sesso anatomico: dei 37 membri 14 sono maschi (dei quali due bulgari) e tra le rimanenti signore si contano cinque bulgare. L’età media degli iscritti è di circa 40 anni: le iscritte più giovani si chiamano Rosy (26 anni) e Iliana (22).

L’ASSOCIAZIONE opera in Bulgaria a favore di enti locali e di privati in stato di bisogno. Analizza e fa conoscere la realtà locale con i suoi problemi più complessi, definendo un programma annuale di interventi di tipo diverso. Promuove, organizza e realizza in prima persona opere di beneficenza, sostiene progetti programmati da altre organizzazioni, sensibilizza enti e privati ai problemi della Bulgaria, favorendo i loro interventi diretti. Il comitato realizza il suo programma annuale di opere sia col sostegno di benefattori italiani, bulgari e di altri paesi, sia con mezzi propri, organizzando a scopo di beneficenza manifestazioni socio-culturali di vario tipo, come cene di gala, concerti, mostre e lotterie. Nel 1997-98 il CIS, per conoscere i problemi della Bulgaria, scegliere i settori di azione e definire un programma di interventi, ha fatto riferimento alle informazioni ottenute dall’associazione Futuro per la Bulgaria, dalla Croce rossa bulgara, dall’Agenzia aiuti internazionali, dal comune di Sofia, dalle chiese cattolica e ortodossa, dai soci italiani e bulgari. Questi soci hanno visitato personalmente ospedali, istituti di assistenza sociale e scuole, stabilendo un contatto diretto con i membri dei rispettivi consigli di amministrazione.

GLI INTERVENTI DEL CIS nel 1997-98 hanno aiutato a far fronte ad alcuni dei tanti problemi che numerose famiglie devono affrontare ogni giorno in questo paese. Hanno favorito anche l’avvio di scambi culturali tra insegnanti ed allievi di due scuole di Sofia e due scuole italiane: la scuola materna 37 ha stabilito un contatto diretto con la scuola materna dell’Annunciata di Velo d’Astico (VI), mentre la scuola elementare e media 45 con la scuola elementare IV circolo di Avellino. Alla base del gemellaggio tra queste ultime due scuole c’è un progetto proposto dall’istituto irpino, dal titolo “Oltre… cosa c’è?” Il progetto mira a sensibilizzare gli alunni sulla realtà socio-culturale dei due paesi, conoscere i rispettivi usi e costumi, sviluppare la capacità di comunicare con altri di diverse lingua e abitudini, evitare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture diverse, anche in campo religioso, saper accogliere contenuti di altre esperienze di realtà extra-nazionali, per contribuire alla formazione di un costume di reciproca comprensione, rispetto e solidarietà. Con gli insegnanti e gli alunni sono stati coinvolti nel progetto anche i genitori, aprendosi così numerose altre possibilità di contatti tra i due paesi.

INFINE L’INTERVENTO a favore della scuola musicale “L. Pipkov” di Sofia continua una tradizione di collaborazione e di amicizia tra Italia e Bulgaria, che ha avuto inizio nel 1984 grazie all’Antoniano di Bologna. Il CIS ha potuto sostenere giovani allievi particolarmente dotati che altrimenti non avrebbero potuto continuare i loro studi. La prossima manifestazione in programma: come già fatto lo scorso anno, il CIS intende realizzare entro la primavera una serata di gala a scopo di beneficenza con cena, orchestra, attrazioni e lotteria. Il progetto è in fase di organizzazione ed al più presto saranno resi noti luogo e data, anche tramite questo giornale, ma si sa già che anche questo anno i proventi della serata saranno utilizzati per l’acquisto di ulteriori apparecchiature da donare al Centro pronto soccorso di Sofia.

ALITALIA SOSTIENE LA LINGUA ITALIANA ANCHE IN BULGARIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 17 del 27 aprile 1998]

COM’E’ NOTO, ogni due settimane Alitalia compra un numero variabile tra le 120 e 150 copie di questo giornale, l’unico foglio in lingua italiana in Bulgaria, per distribuirle quale omaggio ai passeggeri sui suoi voli Sofia-Roma. Ma alcune copie, dopo essere state lette, restano sul velivolo: come riciclarle, ci siamo chiesti col direttore locale dell’Alitalia Corrado Maraviglia, ed è così nata l’idea di regalarle agli studenti di italiano dei licei ed università bulgare. L’idea è già realtà grazie a un terzo soggetto che ha aderito con entusiasmo all’iniziativa: il professor Uberto Malizia, lettore di italiano all’università di Sofia, le distribuirà sia presso la sua facoltà che presso alcuni licei della capitale dove si insegna l’italiano: le scuole superiori numero 8, 13, 31, 95, 105 e il liceo classico di Mladost. Gli sono già state rese disponibili dall’ufficio Alitalia venti vecchie copie del numero 13, cinque copie del numero 14 e 59 copie del numero 15 (totale 84), inoltre la nostra redazione si è associata all’iniziativa regalando venti copie del numero 12, quindi del numero 14 e una copia del numero 15, portando così il totale complessivo a fare la felicità di 120 studenti bulgari che amano la lingua italiana ma non hanno niente da leggere in un linguaggio moderno, evolutosi nel tempo rispetto alle loro vecchissime antologie. Questa iniziativa dimostra che è facile capirsi “al volo” tra connazionali di diverse provenienze e professioni con il comune interesse di contribuire alla promozione della lingua italiana in questo sfortunato paese. Se volete associarvi all’iniziativa potete anche voi “adottare” una/o studente bulgaro tra i più meritevoli regalandole/gli un abbonamento al nostro bollettino!

TURISMO POLITICO: CAPRICCIO ITALIANO

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 17 del 27 aprile 1998]

UNA VENTINA di deputati bulgari dell’Unione delle forze democratiche (SDS, il partito al potere) e dell’Unione popolare, partner della coalizione governativa, hanno discusso un accordo sulle dolci rive del lago di Como, ospiti della fondazione tedesca Konrad Adenauer. Come mai non potessero discuterlo a Sofia, dove si incontrano quasi tutti i giorni in parlamento, rimane un mistero…

IL POETA E LA MUSICA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

Uberto Malizia approda per la prima volta in Bulgaria il 1° aprile dell’anno scorso, e come vede l’aeroporto di Sofia pensa che l’invito a svolgere la funzione di lettore nell’università Sveti Kliment Ohridski sia stato un pesce d’aprile di cattivo gusto da parte delle autorità italiane che l’hanno spedito qui.

MA L’AEROPORTO di Sofia lo conosciamo tutti: anche se di solito è la prima impressione quella che conta, e la prima impressione è invariabilmente fornita dallo sfascio della aerogara, il resto del paese non è poi così devastato, e gli abitanti non sono tutti ladri come i taxista aeroportuali, per cui dopo un anno il nostro eroe si trova abbastanza bene qui, tanto che dice candidamente “adesso posso perfino andare in giro da solo”. Ma prima di capire insieme cosa diavolo stia combinando qui, ripercorriamone insieme la carriera. Nato ad Ancona nel 1959 sotto il segno del leone, figlio di un impiegato della Guardia di finanza, il piccolo Uberto non si sente portato al business come invece il fratello maggiore Walter, spedizioniere internazionale: la sua passione è piuttosto la geografia, per cui già alle elementari rivela il suo talento vincendo un mini-concorso in cui azzecca il nome della capitale della Mongolia (provateci anche voi). Il fascino dei paesi stranieri, il desiderio di conoscerli meglio, lo porta allo studio delle lingue, cominciando col francese nelle scuole medie per poi apprendere anche inglese e spagnolo all’università di Macerata, presso la cui cattedra di lettere e filosofia si laurea con lode nel 1983. in questa stessa facoltà, su invito della titolare della cattedra professoressa Mastrangelo, comincia la collaborazione, che continua tuttora, alla rivista Quaderni di filologia romanza con una ricerca sul rapporto tra lingua e musica nel medioevo. Nel frattempo si specializza in didattica della lingua francese alla università di Parigi IV, la famosissima Sorbona.

NEL 1991, dopo avere pubblicato il libro Il poeta e la musica (edizioni Ateneo, Roma), vince una borsa di studio per la specializzazione in dottorato di ricerca presso l’università di Strasburgo, dove si diploma in filologia romanza con il titolo di DEA (diplome d’etudes approfondi) con una tesi sull’uso dell’aggettivo epiteto nell’opera di Chretien de Troyes. Questa sua appassionata specializzazione ne fa infatti da ormai dieci anni anche uno dei più autorevoli membri della Associazione di filologia romanza, che dalla sede centrale a Strasburgo organizza congressi biennali in tutta Europa. Ma gli orizzonti di Malizia spaziano in tutto il mondo poiché ha partecipato, personalmente o tramite propri lavori, a lezioni e seminari anche in California e a Portorico, oltre che in Germania, Italia e Spagna (è infatti esperto, oltre che di provenzale, anche di casigliano medievale). Dopo il dottorato di ricerca conseguito a Strasburgo, poiché il docente della cattedra desidera che continui gli studi, Malizia si dedica da ormai sei anni alla difficoltosa elaborazione di un grande vocabolario lessicografico-musicale del francese e dell’italiano antichi. Il problema è che come insegnante di ruolo (ultima sede in Italia il liceo Perticari di Senigallia), non può allontanarsi, distaccarsi all’estero per le sue ricerche. Ecco come si spiega che il promo di aprile 1997 sbarchi a Sofia pieno di entusiasmo.

NEL 1994-95 aveva passato con successo gli esami scritti e orali di un concorso per lettori bandito dal Ministero degli esteri, il che gli permette di entrare in graduatoria per essere assegnato all’estero. Tuttavia la sede “francofona” più vicina (i.e. in Europa) ove ci siano posti disponibili non è Parigi né Starsburgo o Brussels, ma la scelta invece si impone tra Sofia e Belgrado. Con un telegramma al ministero, Malizia esprime la sua preferenza per Belgrado, e quindi ovviamente viene spedito a Sofia. Ed ecco che finalmente veniamo ai suoi compiti universitari nella capitale bulgara. Il lettore, ci spiega il gentile professore, ha una competenza linguistica che svolge in due modi: il primo come attività di conversazione, il secondo come attività di studio lessicografico che comporta l’analisi testuale di brani letterari con una serie di esercizi appropriati per lo studio del lessico,delle strutture morfosintattiche e in ultima analisi anche della civiltà. In questo contesto il professore ha attivato la proiezione di una serie di film sia all’interno dell’università che presso una parrocchia (vedi i numeri 12 e 13 di ITALIANI IN BULGARIA), dopo i documentari sulle scienza e tecnica italiane e il ciclo di film sul neorealismo, l’intenzione per le prossime iniziative riguarda il genere della commedia all’italiana, per mettere in risalto i cambiamenti non solo sociali dell’Italia del ‘900 ma anche l’evoluzione linguistica che l’italiano sta vivendo.

ALL’UNIVERSITA’ di Sofia il prof. Malizia resterà ancora per un paio d’anni, con grande gioia dei circa 80 studenti della facoltà di italiano che lo adorano per lo stile d’insegnamento e l’innata simpatia. La selezione è piuttosto dura: su 20 iscritti al primo anno solo 12 arrivano a laurearsi e i più bravi possono godere di diverse borse di studio in Italia. Solo il 10% sono maschi, ma non bisogna invidiare Uberto Malizia per vivere in questo harem… al contrario, dice, è una tortura. E non soltanto per ovvi motivi di deontologia, ma anche perché susciterebbe le ire della sua amica del cuore francese, un affetto rimasto a Parigi che vede poche volte all’anno e che non ha ancora visitato Sofia. Il professore non è il tipico insegnante demotivato e ammuffito che per hobby suona il violino (che peraltro ha veramente studiato otto anni al conservatorio). Al contrario, pur appassionato di musica classica (specialmente Bach) e assiduo spettatore dell’opera, Malizia si rivela sorprendentemente un cultore di disco-music, amando ballare fino alla notte fonda del sabato sera nelle più note discoteche di Sofia.

ECCO INFINE il suo messaggio ai lettori: “Spero di poter aiutare tutti gli studenti di lingua italiana, sia con la creazione di una biblioteca, sia investendo nelle loro capacità di scoperta di un’altra civiltà di lunga tradizione; non voglio essere un insegnante solo cattedratico, ma stimolare lo studio della lingua e della cultura italiane, e spero di riuscirci”. Auguri a Uberto, il quale ci spiega anche che l’incarico di lettore all’università di Sofia prevede anche l’impiego presso l’Istituto di cultura italiano. Abbiamo fatto un salto sulla sedia: esiste un Istituto di cultura italiano in Bulgaria?!? Ebbene sì, ma è stato nascosto così bene che nessuno ne conosce l’esistenza. Nella sua funzione di addetto linguistico (e facente funzione del posto eternamente vacante di addetto culturale), nell’edificio dell’ambasciata il prof. Malizia dispone di una stanza, una scrivania, una fotocopiatrice e un computer, ma neanche l’ombra di almeno una segretaria per aiutarlo ad organizzare le relazioni tra le varie scuole ed università. Così capita che mentre entusiasticamente il prof. Malizia si dà da fare per proiettare il neorealismo italiano in un cinema parrocchiale (con tutto il rispetto), il British council spara una rassegna di decine di film inglesi nelle più grandi sale cinematografiche di Sofia.


SALVARE IL VITOSHA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

IL 12 MARZO il consiglio dei ministri ha presentato in parlamento una proposta di legge per i territori protetti. Secondo questo progetto, dei 12 parchi bulgari che attualmente godono dello statuto di “parco nazionale” ne rimarrebbero solo tre: Rila, Pirin e Balcani centrali. Lo statuto di parco nazionale, negato a quello del monte Vitosha declassato a “parco naturale”, permette l’accesso dei turisti ma vieta le costruzioni (eccetto che per piccole baite e le infrastrutture per le acque). Gli ecologisti insistono che quello del Vitosha rimanga parco nazionale per impedirne la cementificazione con ville e attività industriali, che consentirebbero l’accesso al parco montano “solo per via aerea” secondo il deputato Dragomir Draganov del gruppo parlamentare Evrolevitsa che ha promosso una petizione insieme al Partito verde bulgaro. ITALIANI IN BULGARIA si associa a questa iniziativa che può essere sottoscritta anche da cittadini stranieri residenti nel paese. Alla petizione, per la quale la raccolta di firme continuerà fino alla pasqua ortodossa, hanno già aderito oltre 12.000 cittadini di Sofia, e secondo un sondaggio della Gallup il 74% dei residenti nella capitale si è dichiarato contro la “privatizzazione” del Vitosha.
  
PASQUA MAGICA E CANORA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

Il più famoso “mago” bulgaro, Astor, ha programmato uno spettacolo originale per il gala della pasqua ortodossa in combutta con il suo collega Tsar Heri: il “re delle attrazioni” ha annunciato che camminerà come un funambolo su un raggio laser al teatro nazionale Ivan Vazov di Sofia.

E CHI SE NE FREGA?, si chiederanno i lettori di un giornale che si chiama ITALIANI IN BULGARIA. Appunto: lo spettacolo sarà anche musicale grazie alla partecipazione di un italiano in Bulgaria: la pop star Ubaldo Missoni canterà “La moglie del mio amico”, “Amo solo lei”, “Resto qui” e “Amo essere amato”, tutti brani tratti dal suo ultimo CD dall’umile titolo “Ubaldo Missoni”, per la gioia dei fan bulgari felici del ritorno della canzone italiana da queste parti (un po’ meno contento si suppone l’amico di Missoni per l’interesse verso la moglie).

MISSONI proviene da Bari, dove vive con sette pappagalli, nove gatti e un cane rottweiler. Da bambino cantò a una festa di compleanno del più noto collega Massimo Ranieri, che ne predisse un brillante futuro, e infatti il suo talento fu dimostrato con buoni piazzamenti nei concorsi canori di Sanremo, Avigliano e Festivalbar. Oltre ad essere un bravo meccanico (corre in formula 3) è anche un bravo cuoco, tanto che i famosi cantautori suoi amici Toto Cotugno e Antonello Venditti pare impazziscono per le sue pizze e spaghetti. Per la prossima estate Missoni è stato invitato a Plovdiv per partecipare al festival “Eros d’argento” organizzato sotto l’egida della fondazione “Arte contro la violenza” di Hristo Edrin.

FRANCO BARESI E’ AMICO DEGLI STUDENTI BULGARI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

IL MILAN di quest’anno non va molto bene in campionato, per usare un eufemismo. Anzi, direbbero gli interisti più sadici, non potrebbe andare peggio. Ma al di là delle tifoserie lo sport per definizione unisce, e da questo punto di vista la squadra di Capello è in cima alla classifica bulgara per lo stile di una società calcistica di lunga tradizione e per la classe di un grande campione: Franco Baresi. Infatti siamo ormai al secondo mese consecutivo che presso il Centro culturale giovanile di Oryahovo funzionano i corsi di italiano, e anche Baresi è indirettamente coinvolto.

PER ADESSO sono stati formati tre corsi di studenti, con la tendenza ad ampliare questo numero. L’istruzione linguistica viene svolta dall’insegnante Stanishleski. L’interesse per imparare la nostra lingua a Oryahovo è sorprendentemente grande ma la mancanza di altri insegnanti qualificati limita la possibilità di imparare l’italiano da parte di un numero maggiore di cittadini. Il corso è interamente finanziato dalla ditta Sitomark dell’imprenditore italiano Pierluigi Fiori, iniziatore e maggiore sponsor del tradizionale concorso di pittura per bambini “Natura viva sul fiume Danubio”. Ma torniamo a Baresi e al suo contributo.

OLTRE AD AIUTI in termini di libri e manuali, i giovani di Oryahovo hanno ricevuto altri regali da parte dell’ex capitano del Milan, ora dirigente della società. Nella lettera che accompagna i materiali pubblicitari della squadra sponsorizzata da Lotto e Opel, Baresi ha espresso la sua ammirazione per l’interesse nell’imparare la lingua italiana e anche il desiderio di continuare ad operare nel futuro. E’ spuntata così l’idea di fondare un Milan club a Oryahovo. Ecco di seguito la traduzione di un trafiletto pubblicato sul periodico Tribuna di Oryahovo a firma della direttrice del locale centro culturale giovanile, Maria Borisova.

GRATITUDINE. Un vecchio proverbio dice che più lingue sappiamo e più porte aperte abbiamo per il mondo. Ecco che una tale porta per l’Italia è stata aperta ad Oryahovo dalla ditta italiana Sitomark, impegnatasi al totale finanziamento dei corsi di lingua italiana nella nostra cittadina danubiana. Vorrei ringraziare anche il signor Franco Baresi per l’attenzione verso i nostri studenti e il nostro centro culturale giovanile. Spero sinceramente che anche nel futuro potremo lavorare insieme ai giovani italiani.

ENERGIA NUCLEARE: LA POSIZIONE DELL’UNIONE EUROPEA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

BRUSSELS – La Commissione europea si è dichiarata mercoledì scorso “estremamente preoccupata” dalla sicurezza del sofferente impianto nucleare di Kozloduy, e che si aspetta che Sofia rispetti il suo impegno di chiudere i quattro più vecchi reattori entro il 2000. “Abbiamo delineato molto chiaramente che ci aspettiamo che la Bulgaria si attenga alla scadenza – ha detto la portavoce van der Laan – ritardi nel disattivare i reattori di fabbricazione sovietica potrebbero danneggiare le possibilità della Bulgaria di entrare nell’Unione europea. La UE non accetterà ex membri del blocco sovietico finché non saranno resi sicuri i due reattori di progettazione occidentale in Romania e in Slovenia e ci saranno garanzie che i restanti 47 reattori di tipo sovietico nella regione siano migliorati o chiusi. Non vogliamo importare questo tipo di problemi nella UE”. Dal 1990 l’Unione ha concesso 725 milioni di ecu ai paesi dell’Europa centro-orientale e della ex Unione sovietica per affrontare i loro peggiori rischi nucleari, e alcuni paesi dell’Unione stanno contribuendo anche tramite fondi del gruppo di nazioni industrializzate (il G7) ed altre istituzioni, ma in un rapporto pubblicato il 31 marzo la Commissione europea afferma che gli sforzi per promuovere la sicurezza nucleare nei paesi dell’est sono molto rallentati rispetto al programma previsto, per essersi scontrati con diverse difficoltà: mancanza di fondi, incomprensioni con i paesi dell’est sulla natura dei problemi di sicurezza e come dovrebbero essere affrontati, ritardi burocratici, preoccupazioni sulle responsabilità e il controllo, e la mancanza di legislazione adeguata e addestramento alla sicurezza.

VAN DER LAAN ha spiegato che in considerazione di questi problemi la Commissione nel suo rapporto ha raccomandato di re-indirizzare l’aiuto europeo laddove sarebbe più effettivo. Nelle repubbliche ex-sovietiche la UE dovrebbe investire più risorse per la chiusura entro il 2000 della centrale di Chernobyl, e considerare di fornire prestiti all’Ucraina per completare i due reattori alternativi di Rovno e Khmelnitsky, dove si è coinvolto anche il G7 poiché si è vista la disponibilità ad accettare l’impostazione di standard di sicurezza occidentali. La commissione ha raccomandato di concentrare più denaro nella disattivazione dei reattori “più problematici” nella ex Unione sovietica e nel ripulire la contaminazione radioattiva nella Russia nord-occidentale. Per quanto concerne l’Europa centro-orientale, la priorità dovrebbe andare alla chiusura delle centrali di Kozloduy in Bulgaria e di Ignatina in Lituania, aiutando i governi della regione a ristrutturare i loro settori energetici cosicché abbiano valide alternative alle loro traballanti centrali nucleari: “finché sono incapaci di finanziare risorse energetiche alternative, gestire le loro scorie radioattive, il costo della disattivazione e i conseguenti costi sociali, questi paesi continueranno a trovare difficile di rispettare le scadenze di chiusura cui si sono impegnati”, si legge nel rapporto. E infatti un funzionario della Commissione ha detto alla Reuters che l’esecutivo europeo è scettico sulla possibilità che la Bulgaria, intenzionata a prolungare fino al 2010 la vita operativa dei quattro reattori di Kozloduy, rispetti l’accordo con l’Unione europea per la chiusura entro il 2000.

I TELEFONI PIU’ CARI D’EUROPA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

L’AZIENZA AMERICANA DHL ha svolto una ricerca sui costi del telefono nelle capitali dell’europa centro-orientale. Ne risulta che il record va a Sofia, dove una telefonata locale di 5 minuti a mezzogiorno costa 1.39 dollari, cioè 14 volte più che a Varsavia e sette volte più che a Londra, presa come parametro, dove il telefono costa come a Budapest. Intanto il Comitato bulgaro delle poste e telecomunicazioni ha annunciato che le tariffe rincareranno da maggio “per adeguarle alla media mondiale”…

LA STAMPA BULGARA NON AMA L’ITALIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

ABBIAMO CONTATO quante volte i paesi stranieri sono stati menzionati nella stampa economico-finanziari bulgara (il quotidiano Pari e il settimanale Kapital) dal maggio 1997 all’aprile 1998. La ricerca si riferisce quindi a fatti di economia e politica, senza considerare le solite notizie sull’Italia della stampa scandalistica: sfilate di moda, calcio, mafia… Il 19° posto, con solo l’ 1.64% del totale, è particolarmente sconfortante se si considera che nel periodo preso in esame ci sono state anche le visite di Scalfaro (28 ottobre) e Prodi (24 febbraio), due eventi che non si ripeteranno presto. Grandi titoloni, invece, ogni volta che un businessman tedesco viene anche semplicemente per fare la pipì.

1.     Germania 10.85%
2.     USA 10.30
3.     Russia 9.75
4.     Turchia 5.80
5.     Grecia 5.60
6.     Regno unito 4.57
7.     Francia 3.82
8.     Romania 3.68
9.     Giappone 2.66
10. Paesi bassi  2.59
11. Macedonia 2.52
12. Svizzera 2.39
13. Polonia 2.18
14. Repubblica ceca 2.05
15. Corea del sud 1.98
16. Austria 1.84
17. Belgio 1.77
18. Ucraina 1.71
19.                       ITALIA 1.64
20. Albania 1.57
21. Serbia 1.51
22. Ungheria 1.43
23. Spagna 1.36
24. Slovenia 1.09
25. Israele 1.02
26. Lituania 0.95
27. Slovacchia 0.88
28. Iraq 0.82
29. Canada 0.75
30. Argentina 0.68

ANALISI: PICCOLI PASSI IN AVANTI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

L’INVERNO appena conclusosi era considerato un test cruciale per il governo riformista bulgaro: se vi fosse sopravvissuto, il resto sarebbe stato più facile. Ma in effetti sembra che Kostov sia sopravvissuto ritirandosi dal fronte delle riforme più dolorose. Il tasso di disoccupazione è salito solo al 14% rispetto a previsioni del 20%, il che invece di costituire una buona notizia è la prova che non sono ancora stati affrontati i licenziamenti di massa necessari alla ristrutturazione industriale, che mostra ben pochi segni di progresso. Le privatizzazioni vanno un po’ meglio, con un meccanismo che ormai funziona quasi automaticamente, ma gli investitori sono ancora molto cauti: temono burocrazia e corruzione. Gli indicatori macroeconomici del paese sono altrettanto ambigui. Grazie al currency board sia l’inflazione che il rapporto tra deficit e PIL oscillano intorno ad un incoraggiante 3%, mezzo punto in più o in meno, ma la crescita economica è un altro paio di maniche: difficile credere al 4% prevvisto dal governo, e tra i tanti problemi il numero uno rimane quello eternamente irrisolto dell’allucinante sistema bancario bulgaro. Comunque a Kostov va almeno riconosciuto che sta lavorando mille volte meglio del suo predecessore. Auguri di successo.