ARRESTATI A DOBRICH PERICOLOSI LATITANTI ITALIANI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

Giuseppe Romeo, 37 anni, e Ignazio Nicodemo, 35, sono stati catturati a Dobrich in una azione congiunta dell’Interpol e della polizia locale. I due erano ricercati dal 17 marzo 1997 per associazione a delinquere di stampo mafioso. Nel 1993 Romeo fece esplodere una autobomba davanti a una stazione dei carabinieri, ferendo gravemente uno di essi. Romeo e Nicodemo si nascondevano a Dobrich con passaporti falsi intestati a Giuseppe Testa e Francesco Mussalino, ma sono stati identificati dalle impronte digitali. I due si trovano attualmente in custodia cautelare e dovrebbero essere presto trasferiti nel carcere di Sofia, mentre i magistrati dei due paesi negozieranno le pratiche per l’estradizione in Italia.

LA CUCINA ITALIANA SECONDO I BULGARI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

AVETE APPENA SPOSATO un virile uomo bulgaro e volete che impari rapidamente a fare da mangiare come si deve (che’ in questo mondo non si vive di soli cetrioli…) mentre voi lavorate sodo per mantenere la famiglia, per cui gli regalate il piccolo libro Italianskata kuhnya, opera di Elena Chakarova e Petya Petkova e primo della collana “arte culinaria mondiale” dell’editore May (90 pagine, 1400 leva nelle bancarelle di ploshtad Slaveykov). Il divorzio è sicuro dopo un pranzo e una cena in cui l’incolpevole marito, seguendo fedelmente le istruzioni del libro, avrà sostituito il parmigiano con il kashkaval, la mozzarella con il sirene, il prosciutto con la shunka, l’olio di oliva con quello di semi e così via con altre “bestemmie” gastronomiche. E purtuttavia, nonostante una tale violenza ai sensibili stomaci dei connazionali meriterebbe forse una dichiarazione di guerra alla Bulgaria, non ce la sentiamo di infierire troppo su Petkova e Chakarova, che in fondo hanno fatto del loro meglio per adattare la cucina italiana ai prodotti che si trovano nei mercati e negozietti locali. Anzi è encomiabile che le autrici abbiano incluso tra le 180 ricette un capitolo con 22 secondi piatti di cucina vegetariana.

ABBIAMO AMMAZZATO LA CANZONE ITALIANA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

La brava e simpatica star della musica pop italiana degli anni ’60 Rita Pavone è arrivata in Bulgaria insieme al tecnico del suono Paolo Ormi e al marito Teddy Reno per registrare il suo nuovo album nello studio 1 della Radio nazionale bulgara. Pavone si è esibita in un concerto nella sala 1 del Palazzo nazionale della cultura (NDK) di Sofia il 15 giugno scorso, e la sera seguente è stata ospite di un ricevimento offerto in suo onore dall’abasciata d’Italia. Ecco di seguito una sintetica traduzione di interviste rilasciate alla stampa locale dalla mitica cantante, che dopo questo estivo sforzo discografico bulgaro ha pianificato per l’autunno di dedicarsi al teatro con uno spettacolo felliniano insieme all’attore Fabio Testi

E’ andato diversamente il suo primo concerto in Bulgaria al confronto di quel che si aspettava?

Sono stata ricevuta molto gradevolmente. Temevo di non poter rispondere ai gusti del pubblico, il che mi sembra normale prima di un incontro fra sconosciuti, ma il pubblico è stato meraviglioso.

Fra il cinema, la TV, il teatro e la musica, dove si sente più sicura?

Io sono una cantante. E’ questo il mio mondo vero. Se devo proprio scegliere, il teatro verrebbe al secondo posto. Al teatro capisci subito se sei riuscita o se non hai successo, non devi aspettare come nella TV o nel cinema.

Lo sapeva che la più famosa cantante bulgara, Lili Ivanova, ha cominciato la sua carriera seguendola e imitandola?

Non lo sapevo! Non la conosco, però sono felice di sentire questo. Mi fa piacere quando qualcuno è ispirato dalla mia musica e dalla mia voce.

Per che cosa non le rimane tempo oggi?

Per me stessa! Non riesco mai a leggere i libri che vorrei leggere da tanto tempo. Non ho tempo di prendermi cura della casa, di divertirmi, di fare le cose che mi piace fare, come per esempio restaurare mobili antichi. Sono piccole cose che mi fanno felice.

Quand’è che ha provato più paura: all’inizio della sua carriera o quando ormai era una star?

Quando ero famosa. Se il pubblico ormai ti conosce, sei costretta a cambiare, a stare sempre all’erta. Continuamente devi cercare nuove ispirazioni per poterlo mantenere. All’inizio della carriera non sei nessuno e allora non perdi niente. E’ solo dopo l’inizio che comincia una guerra nella quale tu devi sempre vincere. Il drammaturgo italiano Eduardo De Filippo che l’aerte non finisce mai, ogni volta è un inizio! Devi giocare continuamente.

Ma questo non è troppo stancante?

Per i veri artisti, no!

E’ oramai finita l’epoca della canzone italiana?

Ahimè sì… nella musica pop adesso regnano gli anglosassoni. Le loro canzoni sono dappertutto. Sono in cima a tutte le classifiche. In gran parte la ritirata della canzone italiana è colpa nostra, di cantanti e compositori. Con troppa leggerezza ci siamo ritirati dalle posizioni che avevamo negli anni ’60 e ’70. Col tempo abbiamo perso la volontà di sostenere la melodia italiana. Ogni nazione ha la sua musica e la sua sensibilità. Appena abbiamo cominciato ad imitare gli inglesi, abbiamo cominciato a fare delle brutte copie e perso il piacere di creare la vera musica italiana.

Ha dei buoni amici nel mondo dello spettacolo?

Sì, per esempio Paul Anca, e in Italia Gianni Morandi. Di loro sono sicura che sono miei amici molto buoni. Certamente ho anche molti conoscenti che incontro spesso in concerti e spettacoli televisivi. L’italiano però è un grande individualista. Gli pice parlarne, ma non condividere gli stessi interessi con i suoi colleghi. Perciò io preferisco incontrare persone che stanno al di fuori dello showbiz. Mi danno ispirazioni. Con gli altri cantanti parliamo sempre delle stesse cose: l’ultimo album o concerto, la carriera… E’ noiosissimo!

Per quale ragione ha deciso di fare il suo ultimo CD in Bulgaria?

Mi piace veramente l’orchestra bulgara “Ouverture” di Christian Koev. Questa orchestra è famosa e riconosciuta in tutta europa. E adesso vorrei creare un nuovo album assai diverso da quelli che abbia mai registrato finora. Perciò ho scelto un posto dove non mi conoscono molto. Questo dovrebbe permettermi di stare più tranquilla e di concentrarmi meglio sul lavoro. Questa orchestra straordinaria mi potrà dare una nuova musica, che unisce sonorità classiche e moderne.

UN PONTE UMANITARIO TRA IL CUORE DELL’UNIONE EUROPEA E LA BULGARIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

Due mezzi di trasporto, messi a disposizione dall’Ufficio nazionale per i rifugiati (BNATR), colmi di ben 2.500 kg tra vestiti per bambini, donne e uomini, di 40 kg di sapone in polvere e di 50 kg circa di latte in polvere e giocattoli. Questo il carico di uno dei tanti convogli umanitari che la fondazione Faverio Scarsini è riuscita ad organizzare negli ultimi due anni. In tutto si tratta di oltre una ventina di spedizioni ed è di poche settimane fa, per la precisione il 1° giugno scorso, l’arrivo del più recente convoglio. Presso la frontiera di Vidin è avvenuto l’incontro tra il signor Charles Goerens, deputato europeo del granducato di Lussemburgo, e la signora Argia Scarsini, presidente della fondazione, che era assistita dal signor Kovachev, ex console in Lussemburgo e traduttore-interprete per la fondazione.

Non sono stati pochi i problemi burocratici che si sono dovuti risolvere anche in quest’ultima occasione: in particolare, uno di questi ha causato la perdita di 50 kg di latte in polvere per i bambini, solo perché non erano accompagnati da un documento di controllo sanitario. Purtroppo non si sa dove questi 50 kg di latte in polvere siano andati a finire, certo è che non sono arrivati alla prevista destinazione. Questo fatto è davvero increscioso anche perché il parlamentare lussemburghese, che è tra l’altro presidente della delegazione per i rapporti con Bulgaria e Romania, non è stato affatto ascoltato sulle buone intenzioni del convoglio.

Il latte in questione aveva tutte le garanzie igienico-sanitarie a norma della legislazione internazionale. Salvo questo inconveniente i doganieri si sono mostrati gentili e disponibili, e infine questi aiuti umanitari sono riusciti ad arrivare a Sofia, da dove ora sono in corso di distribuzione dalla summenzionata fondazione all’Ufficio per i rifugiati, al comune di Ilinden e a un istituto del villaggio di Bania (Sofia), mentre in attesa di informazioni precise altri pacchi saranno consegnati nei prossimi giorni ad uno dei tanti Dom maika i dete (casa madre e bambino) bisognoso di aiuto. Complimenti dunque al deputato europeo e soprattutto alla signora Scarsini, delle attività della cui fondazione abbiamo già scritto nei numeri 15 e 19 di ITALIANI IN BULGARIA.

FOTOGRAFO ITALIANO ESPONE A SOFIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

Il 9 luglio prossimo si inaugura nella Galleria d’arte municipale l’esibizione Four rooms: quattro fotografi presentano le loro collezioni d’autore, nelle quali il silente linguaggio delle immagini va oltre lo specchio della realtà allo scopo di provocare l’immaginazione, scoprire altri punti di vista, accendere la curiosità nella maniera irresistibile propria dell’arte. Tre fotografi bulgari ed un ospite italiano con in comune la fotografia professionale hanno creato le quattro stanze: Nely Gavrilova, Svetlana Kirilova, Rafaelo Kazakov e Leonardo Maniscalchi, che partecipa con la collaborazione di Alitalia. Uomo di comunicazione visiva, Maniscalchi proviene da diverse esperienze culturali e si è dedicato professionalmente alla fotografia di moda dal 1978, raggiungendo presto fama internazionale. Ha tenuto un’intensa e fervida collaborazione con agenzie pubblicitarie, riviste e stilisti, affermandosi come personaggio di primo piano nel campo dell’immagine di moda e pubblicando servizi editoriali e copertine per importanti testate come Vogue, Moda viva, Amica, Grazia, Vanity ed altre; noti stilisti e case di moda come Krizia, Armani e Meschino gli hanno commissionato servizi pubblicitari. La sua ricerca verte in particolare sulla contaminazione tra la fotografia e tecniche visive diverse come la pittura, la scultura, il computer, affrontando temi di interesse sociologico e antropologico, quali l’uomo e la sua storia, la fede, la scienza biologica, talora interpretati attraverso la memoria della tradizione artistica sia moderna che antica, dalla pop art al rinascimento italiano.

PROGETTO MULTIMEDIALE EUROPEO TRA UNIVERSITA’ BULGARE E MEDITERRANEE

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

GUGLIELMO MARIANI è il titolare della cattedra di ematologia dell’università di Palermo, autore del progetto di cooperazione scientifica con gli atenei bulgari Medical curriculum reform – Multimedia hematology course che il nostro bollettino aveva anticipato ai lettori nel numero 4 del 23 ottobre scorso. Ora il progetto è entrato in una fase di piena operatività, ed è stato illustrato nei particolari dallo stesso docente palermitano durante una recente visita a Sofia, ospite di un ricevimento e conferenza stampa organizzati in suo onore dall’ambasciata d’Italia. Nell’introdurre l’ospite e la sua proiezione di diapositive esplicative, l’ambasciatore Troise ha sottolineato la valenza europea del progetto: sono infatti coinvolte l’università francese di Poitiers (professor Sultan) e quella spagnola di Murcia (professor Vincente Garcia).

EVIDENTE CONFERMA della sua dimensione internazionale è che il progetto è finanziato dalla European training foundation e dalla Direzione generale XII dell’Unione europea, in ambito Phare tramite il progetto Tempus, la cui parte più sostanziosa è dedicata ai cosiddetti Structural joint european projects, uno dei quali è appunto quello in questione. Scopo principale del programma europeo è di favorire scambi di esperienze tramite la mobilità di studenti, la preparazione e sviluppo di materiali d’insegnamento, la fornitura di libri e riviste, la ristrutturazione dei dipartimenti di ematologia.

IL DENARO STANZIATO per il progetto ammonta a 215.000 ecu, la metà dei quali sono stati spesi nel primo anno (l’anno accademico 1996-97) per tradurre il corso di ematologia del professor Mariani e per creare tre classi multimediali (costo 76.000 ecu) dotate di 6 elaboratori collegati ad un server, un modem, una stampante laser e un masterizzatore di compact disc. Il resto della somma ha coperto le spese logistiche di interpretariato, viaggio e soggiorno dei docenti ed alcuni studenti in visita nelle reciproche istituzioni (per la parte bulgara sono coinvolti i professori di ematologia Lisichkov dell’università di Sofia e il suo collega Kudevar di quella di Varna, oltre al Centro nazionale di ematologia clinica e trasfusionale).

PER IL CORRENTE anno accademico, circa un terzo della somma totale è stato dedicato alla sperimentazione di collegamenti multimediali, anche e soprattutto attraverso internet (è in allestimento una pagina web), mentre è stata accantonata l’idea delle teleconferenze a causa della cattiva qualità delle linee telefoniche bulgare. Infine, per il prossimo ed ultimo anno del progetto il denaro sarà usato per un corso intensivo sul trapianto del midollo (30 lezioni per 20-25 ore) che si conta venga adottato come corso ufficiale di ematologia. L’autore del progetto confida inoltre che questa esperienza-pilota risulterà utile per analoghe iniziative in altre discipline scientifiche.

OPPORTUNITA’ PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

A metà luglio l’Agenzia bulgara per gli investimenti stranieri dovrebbe aprire un ufficio di rappresentanza a Roma, almeno stando a quanto hanno dichiarato i funzionari dell’agenzia durante il seminario sulle opportunità di investimento disponibili per le piccole e medie imprese della regione Umbria, che ha avuto luogo settimana scorsa nel palazzo nazionale della cultura (NDK) a Sofia. L’Umbria coopera già da anni con la cittadina di Kazanlak, il cui sindaco Ivan Goromolov ha dichiarato che i parner italiani sono principalmente nella privatizzazione di “sbocchi” nei settori commerciale e turistico. Un altro seminario, finanziato dalla Commissione europea, è previsto in settembre a Perugia per discutere ancora le opportunità di collaborazione nel settore delle piccole e medie imprese, che, come ha sottolineato l’ambasciatore Tommaso Troise nell’intervento di apertura del seminario, costituiscono la colonna vertebrale dell’economia italiana.

NUOVA LEGGE PER I RESIDENTI STRANIERI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

L proposta di legge del consiglio dei ministri sulla residenza dei cittadini stranieri nel territorio della repubblica di Bulgaria è stata approvata in prima lettura dai deputati dell’Assemblea nazionale mercoledì 17 giugno scorso. Il testo è stato largamente discusso nei media locali, e riscritto due volte dal ministero dell’interno prima di essere adottato dal governo e sottoposto all’esame del parlamento poco più di un mese fa. La proposta prevede l’emissione di quattro diversi tipi di visti ai cittadini stranieri: visto di transito aeroportuale, visto di transito “normale”, visto a breve termine e visto a lungo termine. Per “breve termine” s’intende un periodo non superiore a 90 giorni, mentre per “lungo termine” s’intende il visto valido per un anno, la cui tariffa sarà stabilita con decreto ministeriale dopo l’approvazione della legge in seconda lettura. E’ probabile che questa tassa sarà aumentata dagli attuali 300.000 leva ad oltre mezzo milione. Un permesso di residenza permanente potrà essere accordato agli stranieri che hanno investito almeno 250.000 dollari.
MA DOV’E’ ORYAHOVO?!?

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 19 del 25 maggio 1998]

ORYAHOVO si adagia sulle colline che danno su un porto danubiano usato per esportare grano e uva . nel 1396 i bulgari che tenevano la fortezza di Oryahovo si arresero spontaneamente ai crociati piuttosto di dar battaglia per conto degli ottomani, ma il contingente francese nell’esercito crociato comunque saccheggiò e bruciò la città, giustificandosi poi per la porcheria perpetrata pretendendo che dovettero conquistare la città con la forza, il che è una palla che non sta né in cielo né in terra. Alla confluenza tra i fiumi Iskar e Danubio, oltre Baikal, pochi chilometri più a est, si possono trovare le rovine della romana Oescus, a nord del villaggio di Gigen. Gli scavi hanno scoperto bastioni, fondamenta, canali e lastricati che danno un’idea dell’assetto urbano dell’antica città, nonostante il ricco raccolto di opere d’arte sia ora conservato nel museo storico di Pleven. Come altri insediamenti danubiani, Oescus fu rasa al suolo dagli unni nel V secolo, ricostruita durante il regno di Giustignano e nuovamente distrutta dagli avari, quindi c’è ben poco da sorprendersi che nulla rimanga del ponte sul Danubio costruito in onore dell’imperatore Costantino. Lungo circa 3.5 km, fu abbandonato dopo meno di quarant’anni. Oryahovo fa circa 8.000 abitanti che vivono a 226 metri sul livello del mare, 78 chilometri a nord-est di Vratsa. La chiesa è del 1835 e c’è un ginnasio risalente agli anni trenta. La cittadina è stata una importante congiunzione ferroviaria sulla linea Sofia-Pleven-Varna, e tuttora rimane importante il ferry boat che più volte al giorno porta nella romena Beket per un prezzo variabile tra 5 marchi per un singolo passeggero e 120 per un camion oltre 10 tonnellate (rimorchio compreso).

UN’ALTRA BELLA FESTA DI PRIMAVERA DEL CIS

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 20 del 8 giugno 1998]

GRANDE SUCCESSO di partecipanti, oltre 200, e quindi di denaro raccolto (moltiplicare per 60 dollari di biglietto), ha avuto la Festa di primavera organizzata dal CIS (Comitato italiano Sofia) nell’hotel Kempinski-Zografski la sera del 30 maggio scorso. Ed è questa la notizia più importante al di là della cronaca rosa che pure segue oltre: il denaro verrà destinato all’acquisto di attrezzature mediche per il reparto di cardiologia del policlinico di Sofia ed il centro pronto soccorso della capitale. Ha aperto le danze sulle note di un walzer l’ambasciatore Troise, seguito dagli altri massimi rappresentanti diplomatici presenti: le loro eccellenze di Algeria, Argentina, Austria, Brasile, Marocco, Portogallo e Spagna, più numerosi funzionari diplomatici di altri paesi, mentre tra le altre personalità si sono notate la first lady Antonina Stoyanova, il sindaco Sofiansky, il ministro dell’agricoltura Varbanov e il rettore dell’università Lalov.

SCATENATO SULLA PISTA, sulle note delle orchestre Latino partisans e Akaga, si è distinto il direttore dell’Alitalia Corrado Maraviglia, mentre quello dell’ICE Rocco Gioffrè, meno saltellante, esibiva orgogliosamente uno dei pochi farfallini annodati come si deve. In tema di tessuti da annodarsi intorno al collo, ha suscitato scalpore l’elegante sciarpa di seta dell’industriale veneziano Mario Rallo, accompagnato non da una ma ben due signorine: infatti sotto un quasi impercettibile gonfiore nell’abito da sera della sua compagna Diana cresce uan creatura che, è ufficiale, sarà femmina ed ne è prevista la nascita fra circa tre mesi. Auguri!

NUMEROSI ALTRI imprenditori hanno partecipato all’iniziativa di beneficenza: tra gli abbonati al nostro bollettino abbiamo riconosciuto Carmine Dello Russo, Francesco Grazi, Giampaolo Grillino, Todor Nikolov, Roberto Pagani e Paolo Rovai, tutti però piuttosto restii a buttarsi in pista sotto gli altoparlanti anche a causa, unica nota “stonata” della serata, dell’eccessivo volume dell’amplificazione sonora. Anche se la musica era buona, quasi tutti i partecipanti hanno lamentato di trovarsi in una discoteca e di non potersi parlare tra di loro in una occasione concepita anche per conoscersi, fare nuove amicizie e pubbliche relazioni. Per la verità le organizzatrici l’hanno fatto notare all’addetto al mixer, ma l’uomo non sentiva proprio a causa del volume assordante.

A PARTE IL FASTIDIO dei decibel, tutto il resto è andato benissimo e in pista si sono esibiti provetti ballerini come l’addetto culturale Uberto Malizia e quello militare generale Scozzaro con i consiglieri Vincenzo Celeste e Giuseppina Zarra, una delle altre componenti il comitato organizzativo insieme alle attivissime Rosy Armeni, Marzia Celeste, Gabriella De Luca, Lucia Franzon, Valentina Scozzaro e Rita Dato. I più sedentari hanno comunque goduto del menù del cuoco Pier Angelo Barontini, venuto appositamente da Firenze: insalata di astici primavera, lasagne al pesto, agnello al rosmarino e salvia con croccante di patate, e dolci assortiti, in gran parte preparati dalle stesse signore del CIS. Durante la serata c’è stata anche una lotteria che ha assegnato premi di considerevole valore, quali biglietti aerei per l’Austria, la Turchia e l’Italia messi in palio dalle compagnie di bandiera dei rispettivi paesi, e numerosi elettrodomestici.

NEL COMPLESSO LA SERATA è stata un vero successo, documentato dalla stampa bulgara tramite i dispacci della principale agenzia BTA, la cui inviata Vera Genova era presente con un fotografo (foto a colori in terza pagina del quotidiano Standart del 1° giugno 1998) e la collega Adriana Popova del quotidiano Demokratsia. Quest’ultima ha scritto per il suo giornale un articolo abbastanza corretto, nonostante un po’ appesantito dagli abiti indossati dalle signore (come se si fosse trattato di una sfilata di moda), pubblicato su cinque colonne in apertura dell’ultima pagina dell’edizione del 1.6.98, pure con foto della presidente onoraria del CIS Mariny Troise.

DA LISBONA A PECHINO VIA SOFIA E PLOVDIV, CON L’APE…

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 20 del 8 giugno 1998]

SABATO 30 MAGGIO scorso nel centro della capitale bulgara si è notato un fenomeno strano, anzi due. Non erano due Ufo, come hanno erroneamente pensato gli incuriositi passanti, ma due coloratissimi “oggetti probabilmente semoventi” (Ops!) 25mila km attraverso venti paesi e 6-7 mesi di viaggio e ricerca: questo l’obiettivo che si sono dati i milanesi Giorgio Martino, 37 anni, e Paolo Brovelli, 31, con la loro EurAsia Expedition 98, un itinerario di esplorazione e ricerca attraverso il continente eurasiatico che ha fatto tappa a Sofia e Plovdiv. Al giorno d’oggi sembrerebbe una cosa di moda che molti incoscienti potrebbero fare con dei robusti fuoristrada, ma la differenza è che Brovelli e Martino hanno scelto un mezzo quantomeno inusuale per una tale ambiziosa spedizione: l’Ape Piaggio che festeggia il suo cinquantenario.

L’ITALIA AL TERZO POSTO TRA I MAGGIORI PARTNER COMMERCIALI DELLA BULGARIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 20 del 8 giugno 1998]

E’ QUANTO HA DICHIARATO l’ambasciatore Tommaso Troise durante la conferenza stampa di presentazione della festa nazionale della repubblica, tenutasi il 2 giugno scorso nella residenza diplomatica italiana. Troise ha illustrato i dati sull’import-export tra i due paesi, dai quali risulta che l’Italia sale addirittura al primo posto nella classifica delle importazioni in Bulgaria, con merci per un valore si 239 milioni di dollari nel 1997. Nello stesso periodo il paese balcanico ha però concluso il bilancio a proprio vantaggio, avendo esportato verso gli appennini merci per un valore di 435 milioni di dollari, scrive nella pagina di economia il quotidiano bulgaro 24 Chasa senza però far menzione che ciò è principalmente dovuto alle tante piccole e medie aziende italiane che hanno portato lavoro qui.

PER IL PROSSIMO OTTOBRE si attende l’arrivo di una delegazione d’affari italiana e, conclude l’articolo del giornale bulgaro, il governo italiano è pronto a finanziare progetti culturali di organizzazioni non-governative bulgare senza scopi di lucro. Venendo alla cronaca della festa del 2 giugno, l’ambasciatore ha voluto rinnovare i fasti con cui ci aveva viziato Agostino Mathis anni fa, poi intervallati dal lungo periodo di manutenzione del giardino con Rastrelli. E’ infatti nel giardino della residenza, approfittando del bel tempo, che si è concentrata la maggior parte delle centinaia di partecipanti al ricevimento, tra i quali decine di diplomatici.

ERANO INFATTI PRESENTI tra gli altri il rappresentante della delegazione della Commissione europea, quello della UNDP (il programma di sviluppo delle Nazioni unite), Antonio Vigilante, e l’incaricato d’affari statunitense, oltre agli ambasciatori si Algeria, Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Federazione serbo-montenegrina, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, India, Israele, Libano, Marocco, Paesi bassi, Polonia, Regno unito, Spagna, Svezia, Turchia, Ungheria e Venezuela. Numerosi altri paesi, come Albania, Repubblica ceca ed altri, erano rappresentati dai loro addetti militari o altri alti funzionari diplomatici.

COME ERA PREVEDIBILE la stampa locale si è distinta per il suo provincialismo, riportando del ricevimento solo con piccoli trafiletti nelle ultime pagine, usualmente quelle delle rubriche di pettegolezzi e senza spiegare niente delle ragioni dell’anniversario (il 52° della repubblica, mentre secondo il famigerato 24 Chasa sarebbe il giorno dell’indipendenza…), e citando solo nomi bulgari. Ecco il titolo del quotidiano Demokratsia sulla festa della repubblica: RADOV RALIN S’ABBUFFA DI PIZZA ALL’AMBASCIATA D’ITALIA. Mentre lo Standart ci informa che per il ricevimento il sindaco Sofiansky ha esibito un vestito nuovo… Invece sulla presenza di una trentina di ambasciatori, neanche una parola.