L'accordo segreto Andreotti-Pannella del 1948

Nel bel mezzo del salone della sede del partito giace traforato da grossi buchi di proiettili esplosivi il trichechico cadavere del leader radicale Marco Pannella. Accanto, con in una mano le chiavi della Fiat Multipla parcheggiata di sotto davanti al passo carraio di Porta Vigentina, e nell'altra mano tremebonda una grossa pistola ancora fumante, sopra la panza imbrattata di sangue un bavoso ghigno satanico e gli occhi spiritati come ogni singolo pelo del viso eretto in esaltazione demoniaca, sudando copioso fetidi ormoni Armando Crocicchio levita per qualche istante di pochi centimetri dal pavimento senza apparente sostegno sotto i piedi, per l'orrore di tutti gli astanti - l'intera dirigenza radicale milanese ed altri accorsi agli spari -, molti dei quali svengono alla vista del leader nonviolento senza vita e dell'anticristo dispiegare arrogante i suoi poteri soprannaturali, e sotto choc non potranno riportare che dettagli confusi nelle successive testimonianze alla Digos invervenuta per arrestare Crocicchio come autore del primo pannellicidio della storia. E fin qui tutto normale: funerali di stato concelebrati dal Dalai Lama e Sofri in permesso speciale, il Foglio in edizione di 128 pagine per un breve ricordo di Bandinelli, De Marchi intervistato sull'angoscia della morte da Vespa e Costanzo a reti unificate, impennata di simpatetiche iscrizioni alle matrioske pannelleske nel momento di crollo della leadership coi relativi accoltellamenti interni che diventano esterni, e impennata anche nelle ristampe dell'ampia letteratura in materia prodotta dal pannellian biografo non autorizzato. E qui viene il bello (non che l'esordio sia stato un granché divertente finora).

Infatti Mauro aspetta il tram in Centrale per andare a trovare V in Pompeo Castelli, in fondo a Mac Mahon al capolinea del vecchio e piccolo uno, che si presenta cigolante livrato nel blu di una nota crema per le mani. E' sera inoltrata, e come spesso accade la Mamma litiga furiosamente con le colleghe di colore sub-sahariane come lei, le nuove arrivate partite Iva ambulanti che imitandone il successo vendono birra e altro sul marciapiede alla vicina fermata del nove. La Mamma del West Africa ha la sua mezza età, arriva in Centrale col treno da Novara ogni sera con le sue casse di birra (euri 3.75 al litro) per fare la notte al capolinea della 82 per Novate. Mauro potrebbe anche prendere quella, per scendere in Bovisa e fare un pezzettino a piedi fino a Villapizzone, ma si tiene lontano dalla guerra tra povere urlare e ferirsi a bottigliate laceranti, suscitando il consueto carosello di cinque o sei, talvolta anche una decina delle più sexy alfette della polizia e relative interminabili chiaccherate oziose tra agenti. Mauro rotea gli occhi scuri e profondi, inquisitori dietro le lenti alla ricerca di altro uman sottobosco centrale a lui noto. A tentar di calmare la Mamma, massaggiandole con una nota crema per le mani anche il volto tumefatto di lividi e squarci (che' uno sbirro vice-capo la vorrebbe spedire al pronto soccorso), riconosce da lontano gli stupendi occhi chiari e i lineamenti secchi, affascinanti e provati della bella ex tossica Ivana, ma non si avvede accanto a se' dell'ancor più bella - vabbè, anche molto più giovane - Elena gitana moldava.

- avresti anche potuto prendere la 82 appena partita per scendere in Bovisa e fare un pezzettino a piedi fino a Villapizzone

lo apostrofa la fotomodella apparendo al suo fianco dal nulla sotto la pensilina, entrambe seminude nonostante la notte di marzo relativamente freschetta. Mauro la guarda autenticamente sorpreso, per un attimo sconvolto da sentimenti misti tra la felicità di rivedere tanto splendore e la sensazione di nudità che prova anch'egli per esser stato sorpreso nell'apprestarsi a fare ciò che lei si mostra tanto brutalmente sicura egli si stesse effettivamente apprestando a fare. Non può che ammettere, per prendere tempo e riprendere se stesso.

- come sai che vado lì?

- il tuo oroscopo. Oggi è la giornata dell'amore per il tuo segno.

- ah.

- a proposito, e questa tua nuova tipa di che segno è?

- il mio, il mio stesso segno.

- ah.

per qualche istante questo appiattisce la conversazione. Li toglie d'imbarazzo l'uno dando segni di star per avviarsi e Mauro vi salta sopra accarezzandole fugacemente una mano.

- domani è giovedì! Solito posto, solita ora?

si chiudono le ante dell'uno su Elena che gira sui lucidi tacchi col viso ancora rivolto a Mauro in un radioso sorriso ammiccante di affermativa complicità. Gli ricorda Natasha, che fu un grande amore nella grande mela, ma adesso è innamorato di un'altra, che vede stasera in un loft manhattanesco dominante la Bovisa, nuovo epicentro ferroviario della quinta area metropolitana dell'Unione con i suoi quattro milioni di prevalentemente sfigati, poche migliaia di immeritevolmente fortunati, una decina di virgole in questo paragrafo e in zona Certosa l'unica ragazza che ama davvero attualmente e vuole amare per sempre: V, adesso per l'eclissi di luna con lui qui sul balconcino al 17-esimo piano in un digestivo panoramico sul piccolo e romantico posto ferroviario della Ghisolfa che a un miglio e qualcosa da Porta Garibaldi spicca solitario in contrasto sullo sfondo dei cavalcavia dove le Nord dei pendolari s'incrociano con quelle dello stato dirette invece a più lontani amori svizzeri e francesi, in meno virgole. Mediolanum, arte e poesia del brutto, molto confortevolmente accogliente per rifugiarvisi ad amare. cosa che infatti lì lo ricondusse, dopo tanti anni pendolando via Londra tra Roma e New York, quelli a Parigi pendolando tra Carla Bruni e Monica Bellucci, e le tante missioni da Gaza a Capalbio, dal Diario a Dagospia, dal fantapolitico forum radicale a un settimanale Observer altrettanto autorevole ma dall'altra parte dello stagno, e in generale un penchant per rotocalchi strettamente legati a concezione e ritmo temporali nei nomi delle loro stesse note ed autorevoli testate di diversi gruppi editoriali di dimensione globale. Presto una direzione di prestigio sarebbe arrivata comunque nella sua carriera, era il naturale gradino successivo, e a soli 45 anni in perfetta forma fisica non aveva fretta di perdersi il meglio della vita, della notte che era ben determinato a trascorrere in Ghisolfa sotto l'eclissi, con una studentessa ventunenne dalla pelle bianchissima e le altre sue grazie altrettanto gradevoli nelle loro imperfette generosità, e l'altrettanto deliziante passionalità politica illibata ma priva d'ipocrita ingenuità, che ne faceva una delle colonne dell'associazione politica in cui militava con impegno e valenza, ma con un uso schizoide di virgole pure in questo paragrafo.

Mauro provava l'eccitante sensazione stomacale di investire al meglio il suo prime time, il suo carpe diem, il suo oggi periodico... e su un piano più razionale, appunto ragionava riprendendosi dall'ebbrezza fulminante procuratagli dal percepire la sua vita incrociarsi ai destini del mondo, voleva conservare il più a lungo possibile un relativo anonimato, lontano dagli studi e telecamere della 7, il che gli avrebbe consentito di poter proseguire nello sfruttare al meglio le capacità di giornalista investigativo che gli avevano procurato tanto successo. Ripudiava l'idea di dover un giorno celarsi dietro capelli tinti e baffi finti per non essere riconosciuto lavorando in incognito a reportage come quello in cui aveva scoperchiato la gang "pedo-pado" dei leghisti pedofili padovani o come lo scoop eccezionale sul quale era da anni impegnato in segreto: riesumare il compromesso Andreotti-Pannella del 1948, un leggendario documento storico che potrebbe valergli il Pulitzer se rinvenuto. Dopodiché lo riconosceranno tutti, ma a quel punto potrà anche allungare le gambe sulla più larga scrivania di via Solferino. Per ora le allungò sotto il tavolino del baretto al binario uno di Cadorna, il terminal del Malpensa Express sulla via Metastasio dove aveva a lungo vissuto al tre, quando il terminal e le assistenti di volo e le fotomodelle nella settimana della moda e il baretto con la musica bella alta nell'ora dell'aperitivo non c'erano ancora. Il solito posto e la solita ora del giovedì erano quelli. Lei come sempre lo prese alle spalle per apostrofarlo a sorpresa senza convenevoli

- cosa mi dici di questa storia?

si riferiva alla prima pagina del pomeridiano 24minuti sul tavolino, che ovviamente si apriva sul pannellicidio con una grande foto di Crocicchio in manette.

- forse non è stato lui.

- cooosa?! Ma... ma se l'hanno colto in flagranza di reato levitante e armato?!

- non levitava più, quand'è arrivata la Digos. Che infatti non ci crede.

- non ci credono neanche loro che è stato l'Armando??

- ma certo: l'hanno arrestato. Non credono nel suo potere di levitazione. Solo in quello di sudorazione. Vedi, Elena...

con un gesto elegante Mauro la prende sottobraccio per condurla fuori a destra in via Leopardi, dove continuando a camminare davanti al tribunale minorile estrae l'occorrente per rollarsi una canna in direzione del consolato del Burkina Faso, ove l'incendia dopo avere proseguito nel frattempo a dirle che

- ... vedi, Elena, lo so che materialmente è stato lui, ma c'è chi sospetta che l'Armando sia stato condizionato da altri nel convincersi di essere Armagheddon e perciò commettere il deprecabile pannellicidio in uno stato di trance, sotto ipnosi. Insomma il mandante sarebbe qualcun altro, o altra, o altri, che hanno voluto far ricadere la colpa su un soggetto psicolabile.

- ma se l'Armando è sempre stato perfettamente lucidissimo e sano di mente!

- vero, ma un bravo ipnotista potrebbe ingannare chiunque.

- allora il colpevole chi è? Chi lo voleva morto?

- Pannella? Centinaia, migliaia di malfattori, ma c'è chi sospetta che il colpevole sia tra i dirigenti radicali presenti al momento del fattaccio. Infatti, chiunque abbia plagiato l'Armando è probabile che abbia voluto controllare personalmente che tutto andasse come previsto.

- e dimmi un po', chi sarebbe questo qualcuno che sospetta tutte queste cose?

- ne ho parlato tutta la notte con V, lei ne è assolutamente convinta.

- ah, è lei. Quindi non avete scopato neanche stavolta.

- ehm, no.

- comunque l'oroscopo dipende anche dall'ascendente.

- sembri quasi offesa. Questa cosa che io e V siamo dello stesso segno non ti ha fatto dormire?

- e poi c'è l'oroscopo cinese, non siete certamente coetanei.

- no, infatti: lei è più giovane di esattamente 24 anni, quindi...

- shit. e coi bioritmi come la mettiamo? non possono coincidere anche quelli!

- non coincidono ma neppure confliggono, anzi c'è una compatibilità piuttosto elevata.

- merd. Hai voglia stasera?

- forse. Prima dobbiamo fare un'altra cosa.

Mauro estingue lo spliffone all'angolo di via Rovani davanti alla famosa villa in città di Berlusconi, poi da questi meno frequentata di Roma, Sardegna o Brianza, ma negli anni ottanta era il quartier generale da cui il Cav rampante costruiva il suo impero disponendo di dispensare generosamente agli italiani le tette di Loretta Goggi in nude look. Da settimane ormai, lo sanno tutti, il Cav è stato rapito e con Putin ed altri leader mondiali è ostaggio di una misteriosa organizzazione terrorista in un luogo sconosciuto del pianeta. Tutti i giornalisti sono assetati dei minimi dettagli sulla storia del secolo, e Mauro si dirige deciso all'incrocio dove fumando (tabacco) appoggiati a una Lancia di sbirri in borghese sostano inutilmente alcuni giovani cronisti dinanzi a imposte sigillate e citofono muto. Anche Mauro è qui per questo, ma invece svolta improvvisamente nel vecchio negozietto a lato della palazzina bunkerata. E' un negozio di alimentari del 1939, la bottega più antica sopravvissuta in via Vincenzo Monti, con arredamenti, decorazioni, pubblicità di alimentari dell'epoca (le pubblicità) e la padrona di 82 anni lì dentro dall'inaugurazione, quando ne aveva quattordici. Mauro chiede del taleggio e salame particolari - la frase convenuta per farsi riconoscere -, la signora gli incarta un dvd tra le specialità gastronomiche, lui paga e sparisce trascinando a casa Elena verso una cenetta di salame e taleggio a lume di candela, con un video che pregusta molto interessante.
Milano, inverno 2007, pannellicidio in Vigentina, arrestato l'Armando. Mauro indaga alla ricerca del vero colpevole e dell'accordo segreto Andreotti-Pannella del '48, e trombando Elena e Ivana ma non l'amata V, la quale sospetta l'Armando sia stato plagiato da Litta e Strik. Crisi mondiale con Putin e Berlusconi ostaggi di terroristi: Mauro ottiene in esclusiva il dvd dai rapitori...

Che romanticone, con una telefonata a un praticante in redazione ne aveva scoperto il cognome. Le iniziali erano dunque VW, come una Volkswagen, fosse stata un'automobile, ma è invece una bella ragazza 21enne che Mauro non riesce a trombare per orrore del pedofilo in lui. Buoni ma cari - pensava strafogandosene - i panini di fronte ai radicali milanesi in Vigentina. C'è un bar Quadronno anche a Manhattan e l'ultima volta, Boxing day, ci aveva incontrato a pranzo il giudice Salvini, quello che era quasi arrivato alla verità su Piazza Fontana. Per una curiosa coincidenza, al Quadronno milanese si trovava ora rinvenire tra le dita spulcianti le carte segrete di Mino Pecorelli: Aldo Moro deve aver compreso di essersi spinto troppo a sinistra nel corso dei negoziati con il Partito comunista e di avere in tal modo pericolosamente destabilizzato lo schacchiere mediterraneo. Così proponendo di sostituire Zaccagnini, uomo di tutte le correnti, con Massimo De Carolis, noto esponente della DC di Milano saldamente collegato col sistema occidentale, egli intende riequilibrare, prima che sia troppo tardi, l'asse della politica italiana: A ciò si aggiunge che, mentre Zaccagnini con tutte le sue lacrime e le buone intenzioni si è rigidamente allineato con quanti non vogliono trattare per la sua liberazione, De Carolis con Craxi e Pannella e pochi altri politici ufficiali ha sostenuto la necessità di non abbandonare al suo destino il presidente della DC, esplorando fino in fondo ogni possibilità di riscattare.

Troppa carne al fuoco, troppe vecchie indagini ancora aperte quando ne irrompevano di nuove: il doppio rapimento Berlusconi-Putin e adesso quel pannellicidio a pochi passi dalla linea gialla, fermata Crocicchio, dove digerendo panini e cartacce Mauro ora scruta discretamente dalla vetrina il gotha radicale milanese lasciare la sede lì davanti a mezzanotte come ogni lunedì. Dall'abbigliamento ricercato da mafioso di stile riconosce lo psichiatra pazzo Litta Modignani, ex titolare dell'omonimo manicomio in via Paolo Pini, e come sempre in combutta accanto a lui il boss della 'ndrangheta di piazza Prealpi, il temutissimo spacciatore numero uno d'Italia prof Lorenzo Strik-Lievers, dove Strik-Lievers era palesemente un nome falso che usava per appunto spacciarsi calabrese, anche se a volte lo tradiva l'accento erudito della Bicocca. Dietro di loro si trascina cupo e ingobbito dal peso delle borse il loro lacchè e segretario dell'associazione radicale milanese, Daniele Arletti, legato da un morboso rapporto sadomaso a Litta, che lo stupra ogni notte alle 4.15 nel cimitero monumentale. E' uno di loro tre il mandante del pannellicidio eseguito inconsapevolmente da Crocicchio sotto ipnosi, secondo la teoria della sua VW, ma c'erano altri dirigenti presenti quella sera che escono ora con lei da Vigentina. Improvvisamente Mauro è accecato da due fari spuntare dal portone: non è la Multipla di Crocicchio, ovviamente sequestrata dalla Digos, ma gli abbaglianti occhi chiari di Nathalie con la abbaiante fedele radicane India e della quest'ultima marito Antonio, ovvero il villoso (beh, tranne Nathalie) governo ombra rivoluzionario infiltrato nei radicali milanesi dalle nuove Brigate rosse, a loro volta ignare tuttavia che anche i radicali hanno infiltrato un loro uomo barbuto tra i dirigenti BR in città. Marco Cappato infatti (dal nome di battaglia i brigatisti avrebbero dovuto insospettirsi), eccolo uscire adesso molto lentamente, è l'uomo immobile che i radicali milanesi avevano a lungo sottoutilizzato nell'appendergli i cartelli in manifestazione e i cappotti in sede, ma che coi suoi silenzi di pietra e il barbuto aspetto ieratico ha profondamente impressionato i killer comunisti combattenti che ormai lo venerano come un mistico guru bolscevico - da cui la nuova definizione di "compagni che si sono sbagliati" - nelle loro segretissime riunioni a Quartoggiaro.

Vicinissimo a Quartoggiaro, nelle cantine dell'ex ospedale psichiatrico di Litta Modignani in via Paolo Pini, Michele Boselli era da anni l'unico paziente rimasto, da solo senza più neanche lo psichiatra pazzo, che lo aveva abbandonato laggiù nell'affittare il complesso ad un centro sociale per continuare a sfruttare il settore anche dopo la 180. Il turpe psicopatico cugino segreto del segretario socialista democratico italiano Enrico Boselli - che per evitare di essere politicamente danneggiato dallo scandalo in famiglia lo aveva fatto internare fin da bambino tra i radicali -, conduceva una tenebrosa sub-vita eremitica emergendo occasionalmente alle feste di laurea del centro sociale per corrompere moralmente le studentesse radicali in minigonna, delle quali trasportato in un delirio trasgressivo sniffa le sciarpe ubriacandosi di lemonsoda mentre queste cantano in coro le canzoncine dei cartoni giapponesi anni 80. Boselli rientra pertanto sconvolto nel lurido tugurio della sua doppia vita per accendere due grandi schermi piatti e altrettanti potenti pc in pochi secondi caricano i sofisticati programmi per controllare sia i radicali milanesi attraverso i tre brigatisti ombra, sia le brigate rosse tramite il radicale inamovibile, l'unico che con attento studio avesse identificato abile a reggere impassibile venti minuti di Litta o venti ore di Crocicchio in maratona oratoria di insulti a Litta stesso.

"Alessandro Litta Modignani è un pezzo di merda" vuole ribadire sul muro a imperitura memoria l'Armando a chi l'avesse eventualmente seguito nella cella di massima sicurezza a San Vittore, e subito dopo aggiunge a sua discolpa: MINCHIATE... L'ARMAGHEDON NON A MAI USATO ARMI IN VITA SUA, SONO L'UNICA PERSONA AL MONDO CAPACE DI UCCIDERE CON LA FORZA DELLA MIA MENTE. IL VOSTRO UNICO DIO. SONO ALTRESI CAPACE DI SALVARE VITE UMANE. SOLAMENTE SE SI VUOLE ESSERE GUARITI, CREDENDO IN ME. SOCRATE E RASPUTIN ERANO PICCOLI FIAMMIFERI. RISPETTO AL FUOCO PERENNE CHE ARDE DENTRO AL MIO SPIRITO. CHI CREDERA IN ME CREDERA IN DIO, CHI CREDERA IN ME SALVERA SE STESSO AIUTANDOMI A SALVARE IL PARADISO PERDUTO. CHIAMATO TERRA.

Il portabicchieri del pc è ancora aperto dopo l'incisione del dvd scaricato per Mauro e fattogli pervenire via salumeria. Michele stabilisce il collegamento criptato col mercantile in mezzo all'oceano, le telecamere gli restituiscono le immagini rassicuranti dei due prigionieri celebri trascinarsi preoccupati in tuta arancione nella stiva della nave tra le loro celle e quelle degli altri prigionieri, curiosamente anche donne, tra la piccola biblioteca e la tv via satellite che parla quasi solo di loro: dove sono? Chi li tiene in ostaggio e perché? Chi, ufficialmente le nuove Brigate rosse, nei video che l'Interpol sequestra alle tv i rapitori si dichiarano credibilmente tali, con tanto di stella a cinque punte, ma gli investigatori non ne sono del tutto convinti: i criminologi hanno notato una discontinuità ideologica e operativa rispetto al passato, che grattandosi la barba perplessi non sanno spiegare. E cosa vogliono? Denaro? Rilascio di carcerati? un ricatto politico al mondo intero? Uhm, vedremo - rimugina Boselli nella fioca luce dei soli monitor a illuminare la cantina muffolente - intanto un po' di soldi non fanno schifo, e quel dvd gli sta per fruttare un milioncino di paundi ad attendere tra poche ore una sua inviata in salumeria. E magari pure un altro milioncino di paundi, totale tre milioncini di euri, se Mauro riesce a raccattarli, ma stavolta in anticipo, per comprargli anche l'Accordo segreto Andreotti-Pannella del 1948, al quale il giornalista investigativo milanese tanto bramava come scoop della sua vita, e che era lì spalancato sulla lurida scrivania del grottesco criminale borderline. Naturalmente Mauro ha ottenuto l'intera somma di 3 milioni dal suo gruppo editoriale, per il quale la rivendita mondiale ne avrebbe fruttato dieci volte tanto, per il solo dvd di Putin e Berlusconi prigionieri in buona salute di sedicenti Brigate rosse in un luogo irriconoscibile. Col resto della somma avrebbe finalmente messo le mani sul documento storico che valeva un best seller. Come convenuto, alle 20 deposita la valigetta nel bidone sul retro della salumeria e schizza via sforzandosi di non sgommare. Una botta di vita con Elena e Ivana nel ritrito giretto magenta-stalingrado-leonka e parcheggia la 156 sotto casa in zona Navigli. Zompatina veloce, anche due, e poi sette, ma ore di sonno sognando un'altra, ben altra creatura speciale. Avvolta in una sciarpa arcobaleno, VW è anche in una finestra aperta su un monitor di Michele insieme a Nathalie e allo scacazzatore massimo del forum radicale, Arnaldo Coppeto, che si è scoperto esistere veramente e frequentare i comitati radicali romani ove importuna con irritante espansività le giovani e belle dirigenti radicali milanesi. In preda a una campanilistica crisi epilettica Boselli schiuma di rabbia e gli fumano le orecchie mentre batte violentemente sulla tastiera poche istruzioni per programmare la fedele radicane India e la di questa marito Antonio rispettivamente all'abbattimento e macellazione dell'Arnaldo, vittima ignara di essere stavolta incappato nei brigatisti, sia pur nonviolenti, di Marco Cappato.

Ripresosi dal raptus ma ancora interrato nell'ex manicomio, Michele sfoglia forse per l'ultima volta l'originale dell'Accordo segreto Andreotti-Pannella del 1948. Il quinto ed ultimo capitolo si concludeva criptico ed inquietante: ... nell'inverno 2007 l'Arma... crocicchia satanica di Armagheddon si abbatterà su di te, o Marco Pannella, e subito dopo verrà la Pasqua... Incredibile! Andreotti profetizzò il pannellicidio quasi sessant'anni prima!! E il futuro leader radicale firmò l'accordo, contento che non avrebbe lasciato il pianeta in modo banale bensì giustamente assassinato come tanti grandi leader della storia, e contento soprattutto di come si sarebbe divertito nel frattempo: aborti, carceri, compagne e compagni, digiuni, divorzi, droghe, parlamenti, radio-tv, referendum, sesso e viaggi: tutto elencato nei dettagli nei capitoli precedenti. Ma cosa diavolo sarebbe successo a Pasqua??
Il curioso caso dell'accendino di Litta Modignani

ciao a tutti, in questi mesi sono di passaggio a Milano e mi permetto qualche considerazione politica dopo aver partecipato ai lunedì sera culturali dell'aret. succede infatti che ogni martedì mattina mi ritrovo senza accendini, dopo essere uscito il giorno prima avendone tre in diverse tasche. parlando con altri compagni fumatori, è emerso casualmente che la stessa cosa capita anche a loro. voglio scrivere tutto questo anche perché verrebbe naturale sospettare di me, visto che sono a mia volta cleptomane di accendini, ma vi assicuro che il fatto curioso è proprio che io mi ritrovi dall'inizio dell'anno a oggi con un numero di accendini inferiore di alcune migliaia rispetto alle poche centinaia che ho rubato io nello stesso periodo.

ho indagato e scoperto il colpevole, o meglio la colpevole, o meglio dove abita a Milano: nel magazzino Bic per l'europa meridionale.

questi comportamenti delinquenziali giovanilistici della nostra compagna - una compagna che sbaglia - non fanno onore alla storia del nostro partito, compagni, e per una volta tanto non si dia la colpa ai socialisti, che questa è radicale, e a me personalmente i socialisti non hanno mai rubato un fiammifero (anche se una volta un carabiniere socialista mi ha sequestrato una canna per fumarsela lui nell'alfetta). non farò nomi in questa sede (casomai ai carabinieri socialisti) ma si tratta evidentemente della stessa persona che in termini di legalità:

- spegne le sigarette nell'androne costringendo Valerio Federico a raccattare i mozziconi e fuma di nascosto in sede quando non c'è in giro Valerio Federico.

- stile di guida: la sua panda non è mai entrata in quarta perché arriva sempre prima un tamponamento.

- la sua honda indica in basso per andare a sinistra e in alto per la destra, è un cinquantino diesel a tre tempi che va a olio (ma non ha mai cambiato quello del freno) con emissioni di un Carbezzone al metro, la "targa" è totalmente illeggibile e sul percorso notturno vigentina-sempione non viene blindata direttamente a metà strada - san vittore - solo perché la polizia a Milano è controllata dalla 'ndrangheta che è controllata da Strik.

- sullo stesso percorso ogni martedì mattina i passanti si servono gratuitamente di numerosi accendini disseminati per strada.

- parla e guida la panda come paperino, cammina e guida la honda come paperinik.

- è allergica ai piccioni, alle polveri e a Litta Modignani, il che per una che sta a Milano, poverina, sono attenuanti di vita molto disagiata.

ma tanto per non far nomi e fare invece un po' di cognomi, parliamo appunto di Alessandro Litta e di Alessandro Modignani, questi due personaggi persona seria di giorno e psichiatra pazzo di notte. una mia seconda considerazione politica infatti, che NULLA ha a che vedere con le rivelazioni precedenti, è che di costoro dovremmo farne i segretari politici dell'Associazione radicale Enzo Tortora. sono bravi: si presentano decorosamente, soprattutto lucidi di teste, organizzano frequentemente e presiedono con autorevolezza interessantissimi dibattiti. la mia è una candidatura ufficiale, non me ne voglia il buon Valerio Federico al quale troveremo di meglio da fare (restano sempre da raccattare i mozziconi) e spero che Alessandro e
Alessandro vogliano accettare questa candidatura con l'entusiasmo e con lo spirito di servizio per il partito che caratterizzano le loro lunghe storie radicali, altrimenti vi aizzo contro India e Crocicchio. parlando dell'Armando infine, questo non può che ispirarmi l'azione politica che garantirà il successo alla nuova segreteria: occorre qualcosa di eclatante e di mai fatto prima, ed è per questo che Litta e Modignani si alterneranno in una maratona, stabilendo così il record mondiale in questa disciplina, nel portare su e giù dalle scale in vigentina il busto di Crocicchio fino all'ottenimento della moratoria sulle esecuzioni capitali.

PS: a proposito del salire le scale in vigentina, l'oroscopo del lunedì consiglia cautela: ho riparato l'idrante e occorre testarlo.