Carota extraterrestre di nome Kevin dell'appassionata giardiniera 46-enne Yvonne Darnell di Burgess Hill, Sussex... The Argus


Uomo cornuto con ciambella
Per qualche ragione sconosciuta il 39-enne Michael Miller, del Colorado, in mezzo alle corna si è fatto impiantare nella fronte anche una ciambella... Smoking gun

Alla CNN non hanno ben chiaro dove si trovi Londra e l'hanno confusa con Norfolk, nell'Essex.


CNN tells viewers London is in Norfolk... Mirror
Donna muore dopo essersi iniettata grasso di manzo nelle rughe. La 63-enne Janet Hardt di Homewood, Illinois, è morta per una peritonite causata da infezioni che abeba sulla bocca e il mento per l'abitudine di iniettarvisi grasso di manzo riscaldato per simulare l'effetto antirughe del Botox.
Arrestato uomo col cazzo sempre duro
Il trentenne David Miller di New York soffre di priapismo, che gli causa dolorose erezioni di 5-6 ore, ed è diventato dipendente del farmaco oxycodone al punto che per acquistarlo ha tentato di rapinare il padre, che lo ha fatto arrestare e poi pagato la cauzione come in 11 casi precedenti di rapina allo stesso scopo... New York Post
Uomo arrestato per avere denunciato furto di cannabis
Il 34-enne David Williamson di Edinburgo è stato assalito e derubato di due sue preziose piante di cannabis, alla coltivazione di una particolare qualità della quale è dedito per curarsi l'epatite, ma la polizia gli ha sequestrato le altre venti piante, del valore di circa tremila paundi, e ora è in attesa di processo... Stv
Sesso in ascensore per fratelli incestuosi
Il 21-enne Richard Finlayson e sua sorella 18-enne Kirsty sono stati filmati da una telecamera a circuito chiuso trombare di gusto nell'ascensore della stazione ferroviaria di Motherwell, Scozia, per due volte nel giro di un quarto d'ora... The Sun
Uomo morde pitoneDavid Senk di Sacramento, California, è stato arrestato per avere morso a fondo due volte il suo pitone, che appare suturato in cattive condizioni... Nbc
Uomo multato per troppo poco sesso con la moglie
Al 51-enne "affaticato" Jean-Louis B. di Nizza il tribunale ha ordinato di pagare 10mila euri alla ex moglie 47enne per compensare 21 anni di matrimonio senza abbastanza attività sessuale... Telegraph
Il cane da caccia Harbor di Boulder, Colorado, è quello vivente con le orecchie più lunghe - 31 cm la sinistra e 34 la destra - mentre il precedente detentore del record, il defunto Tigger dell'Illinois, le aveva di 34 e 35 cm... Metro




Liquore gratis in cambio di mutande
Il nightclub dublinese Tramco offre un drink gratis agli avventori che si tolgono le mutande dopo mezzanotte, mutande che i proprietari dicono finire nella spazzatura... Herald

Vampira attacca anziano
Il 69-enne Milton Ellis dormiva sulla sua sedia a rotelle a St. Petersburg, Florida, quando la 22-enne Josephine Rebecca Smith, che aveva invitato a fargli compagnia, gli è saltata sopra e strappato a morsi parti di viso, labbra e collo. E' stata arrestata con cauzione di 50mila dollari.
Bicicletta birubata
Il 48-enne Simon Turner di Cookham Rise, Berkshire, vittima del furto della sua bici, l'ha riconosciuta incatenata in centro città e chiesto a un poliziotto di passaggio di poter forzare il lucchetto ma costui glielo ha impedito perché questo non era di sua proprietà, assicurandogli che avrebbero monitorato l'area per scoprire i ladri, i quali però non sono stati identificabili dalla telecamera e si sono ripresi la bici rubandola una seconda volta. Turner è allibito e la polizia si è scusata.
Ciccione discriminato da ristorante fast food

Il 64-enne agente di borsa obeso (140 kg) Martin Kessman è appassionato della catena di fast food "White Castle" ma ha fatto causa a quello di Nanuet, New York, perché ha i sedili fissi troppo stretti al tavolo e lui fatica ad infilarvicisi, nonostante se ne lamenti da due anni senza vengano rinnovati.
Uomo spara a serpente ma si colpisce la mano
Dopo aver scaricato l'arma mancandalo, il 75-enne Garrett Bauernschmidt della contea di Volusia, Florida, nel ricaricare la sua calibro 38 si è accidentalmente sparato a due dita mentre il serpente si allontanava illeso
Uomo vitruviano artico
L'artista John Quigley e Greenpeace hanno ricreato vicino al polo nord il celebre disegno di Leonardo Da Vinci con gli arti dell'uomo che simbolicamente si sciolgono per illustrare lo scioglimento dei ghiacci, del quale gioiscono le compagnie petrolifere per poter trivellare.
Bambino in allattamento bovinoAbbandonato al nonno Um Oeung dai genitori in cerca di lavoro in Tailandia, il bambino cambogiano di 20 mesi Tha Sophat, della provincia nord-occidentale di Siem Reap, due volte al giorno si allatta direttamente dalla mucca imitando i vitellini.

Lo scorso fine settimana in via di Torre Argentina mi è stato permesso di partecipare alla riunione della segreteria allungata, o comitato ristretto, o cappuccino espresso che dir si voglia, senza diritto di parola né tanto meno di voto, in qualità di semplice osservatrice. La prima cosa che ho osservato è stato il radicale cambiamento di look del segretario Staderini, con frangetta brizzolata che cade su occhiali à la Wertmuller, trucco leggero e un filo di perle su una scollatura ancora un po’ scarsa, tailleurino verde NSU Prinz e sulle gambe storte purtroppo non può nulla neanche la chirurgia plastica perciò sarebbe meglio tornasse ai pantaloni.

Conclusa la relazione del segretario sulle nuove linee di iniziativa sartoriale, è stata naturalmente la volta del leader storico, che ha parlato solo 9 ore e tre quarti - interrotto da un paio di puntualizzazioni irrilevanti della Bonino che a un certo punto scocciata ha scelto a caso dalla sua agenda un impegno urgente come scusa per andarsene -, e senza mai citare Romolo Murri. Un segno dell’età, ma lungi da me insinuare che Pannella si stia rincoglionendo, anzi al contrario è lucidamente consapevole che gli restano ancora pochi decenni da vivere e non si può più permettere di spenderne un altro paio a parlare di Romolo Murri.

Il giorno dopo è stata la volta di un breve intervento di Bandinelli per altre 9 ore e 44 minuti, giusto uno di meno per rispetto al leader, durante il quale intervento il decano onorario degli artisti folk macedoni aveva cominciato a parlare della federazione balcanica, ma quando gli si è fatto notare che il progetto transnazionale è roba degli anni 80-90 morta e sepolta, per associazione di idee cimiteriale si è allora profuso in una articolata analisi dei nostri rapporti col Partito democratico, per concludere che, da agnostici, non possiamo verificarne l’esistenza o meno prima del trapasso dalla nostra vita terrena allo stato vegetativo bersaniano.

A trarre le conclusioni, mentre i paramedici rianimavano i sopravvissuti, ci ha pensato Armando Crocicchio con un misurato e quasi impercettibile gesto di comunicazione non verbale, scagliando il suo proprio busto marmoreo da mezzo quintale sulla testa gommosa di Cappato, dalla quale è rimbalzato su quella lucida di Litta Modignani, che è rimasto percepito sul colpo. Pare che Crocicchio ce l’avesse con Cappato perché questi l’ha nominato suo assistente parlamentare solo dopo che ha smesso di fare il parlamentare, ma c’è chi sospetta che, più o meno inconsciamente consapevole della cappatica gommosità, il suo vero obiettivo fosse proprio Litta.

[per correttezza, prima di pubblicare questo resoconto ne ho mandato una bozza per approvazione a Tosoni, il quale dice che andrò benissimo come verbalista ufficiale al posto di Bordin]
Treno devia 980 km
L'espresso speciale per circa 980 pellegrini diretti da Tirupati a Varanasi, India, ha sbagliato tre scambi di fila e viaggiato 980 km nella direzione opposta prima che i responsabili della ferrovia se ne accorgessero su segnalazione dei passeggeri, giunti a destinazione dopo un viaggio totale di 2.300 km.
Bambina paleontologa
Con la sua paletta di plastica Emily Baldry (5 anni) di Chippenham, Wiltshire, ha rinvenuto un fossile a spirale Rieneckia odysseus del giurassico, pesante 60 kg per 40 cm di diametro, ora esposto al Gateway Information Centre di Cirencester, Gloucestershire.

Uomo agita il pisello in autostrada
Il 31-enne Julio Mompeller di Miami è stato arrestato sull'autostrada 1 delle Florida Keys per viaggiare nudo in piedi sul sedile del passeggero di una Mercedes esibendo il pene dal tetto apribile e agitando le mani come nel gesto di masturbarsi.

Sunday fetish!
Ritorna la rubrica domenicale più amata dai miei devoti seguaci di tette e scarpe da sesso, anche se è un ritorno molto soft, solo tacchi senza capezzoli, perché questa settimana ho ceduto la tastiera a una delle mie nuove fidanzate, la quale è stata molto pudica nello scegliere tra le più belle gambe del mio archivio la top 10 (non necessariamente in quest'ordine), che vede qui sopra Gillian Anderson (43 anni) di X-Files, qui accanto l'inglese Gemma Merna (27) di Hollyoaks e qui sotto Minka Kelly (31) di Friday Night Lights con Julianne Hough (23) due volte vincitrice di Dancing with the Stars, il Ballando con le stelle americano.



...ed ecco qui sopra Amy Smart (35) di Scrubs con due beniamine del blog: le arrapantissime Lisa Edelstein (45) di House e Teri Hatcher (47) di Desperate housewives negli stessi sandali. Sotto un'altra Casalinga disperata, Marcia Cross (va per i 50) ed Heather Tom (36) di Febbre d'amore e Beautiful, sigh...


...e infine l'intramontabile Sharon Stone (quasi 53). A domenica prossima!


Orango smette di fumare
L'oranga Shirley, di circa vent'anni, è stata trasferita allo zoo di Malacca dove sta con successo rinunciando all'abitudine che aveva preso in un altro zoo malese gestito male imitando i visitatori idioti che le gettavano sigarette accese. Un altro orango e tre altri animali sono stati salvati dalle condizioni deplorabili dello zoo di Johor dopo la denuncia dell'associazione britannica Nature Alert. Shirley adesso sta bene: ha appetito e non mostra sintomi di astinenza. In Malesia ed Indonesia gli oranghi sono a rischio di estinzione.
Eroe letterario incontinente
L'autrice Susan Andersen si scusa con i lettori del suo ultimo romanzo d'amore Baby, I'm Yours nella cui edizione online un errore ha trasformato "shifted" in "shitted", per cui il protagonista Sam McKade "si irrigidì per un momento ma poi lei sentì i suoi muscoli rilassarsi mentre lui cagò per terra".
Uomo risarcito per accorciamento del pene
Il tribunale di El Cajon, California, ha riconosciuto all'ex marinaio Matthew Wall la somma di 7.5 mln di $ dall'azienda di trasporti proprietaria della navetta che lo investì mentre andava in moto, causandogli un accorciamento del pisello di quasi 4 cvm. Jury awards man with penis injury $7.5 million. A former Navy man was awarded $7.5 million by an El Cajon jury in a lawsuit stemming from a motorcycle crash with an auto dealer’s courtesy shuttle that left him with a penis permanently shortened by 1.5 inches... San Diego Union Tribune
Adolescente transessuale concorre per Miss Inghilterra
La 18-enne aspirante modella Jackie Green, la più giovane transessuale del Regno unito, è stata scelta per partecipare al concorso di bellezza da selezionatori che non ne conoscevano la storia, e ora Jackie, che nacque Jack ma grazie alla mamma comprensiva vive la sua femminilità dall'età di 10 anni, vuole sfruttare l'opportunità per parlare apertamente del bullismo subito. Teenage transsexual enters Miss England beauty pageant. A teenage transsexual has become the first sex swap patient to enter the Miss England beauty pageant. Jackie Green became the UK's youngest transsexual after an operation in Thailand on her 16th birthday. The 18-year-old — who was born Jack but lived as a girl since age ten — was asked to enter by modelling scouts who had no idea of her history... Miss England
Uomo non chiude bocca  
Da 21 anni il 36-enne cinese Wang Youping fatica a parlare, mangiare e respirare perché la sua lingua misura 25 cm di lunghezza, dieci di larghezza e 7 di spessore. Nell'arco dei prossimi tre anni subirà cinque operazioni di riduzione chirurgica delicate per il rischio di emorragia
Beautiful people. A sinistra il 31-enne Caius Veiovis, imputato di omicidio in Massachusetts dopo essere già stato condannato per avere assalito una adolescente in un rito satanico vampiresco. A destra Curtis Allgier, detenuto in un carcere dello Utah dove ha sparato a una guardia in un tentativo di fuga.
Una donna nuda in una scena di sesso della serie Shameless di Channel 4 è apparsa su uno dei monitor sullo sfondo dell'emittente scozzese STV in un dibattito sul futuro laburista durante un'intervista a un suo esponente
Coppia prenota albergo agli antipodi
I sudafricani Michael e Sunette Adendorff, in visita in Nuova Zelanda, hanno prenotato via web all'hotel Majestic di Eastbourne, sobborgo di Wellington, meravigliandosi di venire fatturati in paundi, per poi una volta sul posto (4.600 abitanti e niente alberghi) capire di avere invece prenotato al Majestic di Eastbourne nel Sussex, distante 12mila miglia. Hanno trovato un letto ma niente rimborso dall'albergo inglese.
Passeggera si aggrappa al pisello di assistente di volo
La 25-enne londinese Katherine Goldberg ha bevuto mezzo litro di whisky su un volo dal Sud Africa a Heathtrow e afferrato il pube di uno steward esigendo che la trombasse. E' stata arrestata e in attesa di processo il 22 settembre
Grappa molto Ficken
La corte federale tedesca ha accolto il ricorso della distilleria EFAG contro l'ufficio brevetti che aveva rifiutato di registrare il marchio "Ficken" in quanto termine offensivo, e ora si prevedono anche una linea di abbigliamento, acqua minerale e succhi di frutta tutti Ficken
Granzotto 
contro Pavon 
in Alcologia 
San Michele
e altri racconti brevi 
di Michele Boselli

Licenza Creative Commons 3.1. 
La riproduzione e diffusione di questa opera di narrativa sono liberamente consentite a fini non commerciali e citandone la fonte. Le immagini dell'attrice e pasionaria friulana Tina Modotti sono opera del suo amante e fotografo Edward Weston. In copertina autoscatto di Michele Boselli. Fatti, nomi e luoghi di quest'opera di finzione narrativa sono invenzioni di fantasia e ogni eventuale riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale.

Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele
Prefazione di Virginia Welby

All’esordio del millennio il giornalista mezzo friulano Mauro Sùttora (opinionista del New York Observer), scrisse che Michele Boselli era insieme al ravennate Andrea Turchetti “uno dei due più grandi scrittori del secolo”. Un giudizio da ridimensionare, sia perché Sùttora sottintendeva scrittori italiani e soprattutto perché del XXI secolo abbiamo finora vissuto soltanto il 12 per cento. Tuttavia la casa editrice Miss Welby è orgogliosa di pubblicare anche questa opera dell’autore bulgaro-scozzese nato a Milano nel 1965, opera che va a completare la sua Tetralogia di Granzotto (già comprendente Granzotto in terra di ScoziaGranzotto PI e il caso Unabomber; e Granzotto contro Bush, Cappato e Dupuis) e ad aggiungersi alla sua prolifica vena politico-surreale pregna di sesso e crimine: L’accordo segreto Andreotti-Pannella; la popolare Trilogia di Ny-Lon, presto disponibile anche in inglese come lo è già Spamming e vecchie puttane, scritto a quattro mani con l’affermata autrice genovese Orietta Callegari.

Alcologia San Michele è, insieme agli altri brevi racconti d’appendice che lo accompagnano, il frutto della permanenza per un mese e mezzo dell’autore nel reparto di alcologia residenziale di un piccolo ospedale del Medio Friuli per disintossicarsi come usa fare periodicamente dalla droga di ripiego che consuma a causa delle sue cronicamente disperate condizioni finanziarie, che gli impediscono o limitano a rarissime occasioni il godimento della sostanza superiore da egli di gran lunga preferita per i suoi molto più piacevoli effetti psicotropi e la molto minore, pressoché assente pericolosità socio-sanitaria. In poche parole, i derivati della cannabis costano come l’oro (considerando anche il trasporto per procurarsene di buona qualità), mentre vino e birra vengono poco più di un euro al litro nel supermercato sotto casa, e tutto ciò si riassume in un singolo sostantivo dai tanti aggettivi: ottuso, moralista, antiscientifico, mafioso e mafiogeno proibizionismo che, vale la pena ricordare, è anche la maggiore fonte di finanziamento del sanguinario terrorismo internazionale.

Il percorso dell’autore in Alcologia San Michele non ha nulla del glamour associato alle star dello spettacolo con i loro frequenti, modaioli ricoveri in lussuose cliniche private, talvolta a scopo meramente pubblicitario e risultati ad esso limitati, bensì si svolge in una struttura sanitaria pubblica (per quanto in una fortunata regione autonoma funzionante in modo opposto al modello siculo) in mezzo a gente “normale”: uno degli altri pazienti e soprattutto gli operatori del reparto. Psichiatri, paramedici, inservienti e un gatto sono l’ispirazione ed i protagonisti di un viaggio chiaroscuro nell’abisso della tossicodipendenza, ma al tempo stesso godibile con leggerezza ed un sorriso grazie all’inconfondibile stile di un autore che probabilmente non è uno dei più grandi scrittori del XXI secolo, ma è certamente quello da me più amato.


Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele - Capitolo 1

Domenica 26 febbraio 2012 il dottor Michele Granzotto, filosofo e psicologo di fama mondiale, uscì fischiettando di felicità dal suo appartamento situato dietro la collina di Varhegy, al numero 31 di Logodi utca, lo stesso appartamento dove negli anni trenta aveva vissuto il suo omonimo Mihaly Babits, e questo fatto aveva molto influito sulla sua scelta di acquistarlo come seconda casa per rifugiarsi a Buda ogni fine settimana che poteva trascorrere con la caposala Diana Bernardini nella complicità della loro relazione clandestina. 

Come lui scrittore diffidente e solitario, nei suoi romanzi fine esploratore di fenomeni psicologici e nei suoi saggi promotore di valori antifascisti, da direttore del mitico giornale letterario Nyugat Babits aveva aperto una finestra sull'Europa occidentale, sposato la causa della riforma sociale liberale e, amante delle culture greca e latina, oltre alla Divina commedia aveva tradotto gustosi versi erotici. Nessun luogo poteva perciò essere più adatto di quella casa, nessuna atmosfera più romantica di un tramonto sulle colline della capitale magiara, quella sera precedente che per Granzotto segnò il termine di un'astinenza pluriennale e anche per Diana la riscoperta di una sana, moderata attività sessuale. 

Si concessero una splendida domenica di relax sull'isola Margherita, con tanto di bagni palatini, promenade degli artisti, giardini giapponesi, frisbee, picnic e giro in carrozza mano nella mano, per concludere l'ultimo giorno da 59-enne di Granzotto deponendo una rosa per riconoscenza sulla tomba di Babits al cimitero Kerepesi, dov'erano sepolti anche Sandor Petofi e gli altri grandi della letteratura ungherese, come Diana usava fare su quella di Pasolini quando le capitava di passare da Casarsa della Delizia. 

Il giorno dopo, in auto sulla via del ritorno, scelsero di fare il giro largo per pranzare sull'ansa del Danubio ad Esztergom, che di Babits era la città natale, e rientrarono a Udine prima che facesse buio sul sessantesimo genetliaco di Michele. Era nuovamente un territorio friulano nel quale Diana si sentiva più a suo agio, ma se la Esztergom di Babits avevano salutato con una sbirciata oltre il fiume su Kafka, Havel, Klima e Kundera, ad accoglierli al confine triestino non fu nessuno dei giganti della letteratura mitteleuropea. Non fu Svevo e neppure Joyce, ma la Nina Balatka di Anthony Trollope a prenderli per mano nell'attraversare il Natisone sotto la luna quasi piena che a tratti svaniva per lasciarli smarrire in un bacio rapido e appassionato, prima di separarsi per arrivare ognuno per conto suo all'ospedale San Michele dell'università San Michele Arcangelo di San Michele del Friuli: località, ateneo e nosocomio che il primario era modestamente convinto fossero intitolati in suo perenne ricordo.

Quivi giunto, incupitosi in volto per una terribile scoperta, Granzotto fece il suo ingresso nell'aula già gremita di studenti della facoltà di Alcologia. A cancellargli il ricordo del meraviglioso fine settimana budapestino aveva già provveduto sua moglie, la bionda infermiera Darianna Veronetto in Granzotto, regalandogli per il compleanno una disgustosa cravatta a pois color fucsia che per non essere costretto ad indossare lo indusse a commettere un mattiniero uxoricidio. Perché Darianna lo odiava tanto da regalargli una cravatta color fucsia? Sospettava forse della sua relazione con Diana? Con queste domande avrebbe voluto interrogarla per indagare su cosa lei si sentisse veramente dentro, ma non l'avrebbe mai saputo, dopo averle scaricato una raffica di proiettili nel petto. 

A rovinargli del tutto la giornata, in segreteria di facoltà era stato accolto dai resti di un corpo straziato, riconoscibile solo dalla parrucca nera a caschetto, tutto ciò che insieme allo scheletro rimaneva della sua assistente Claudia Callegari, meticolosamente ripulita di ogni organo interno. Non fu difficile al brillante luminare individuare sùbito il colpevole nel gatto rosso Claudio Feralgatti che, ancor più pasciuto del sòlito, si stava leccando i baffi in una sonnolenta digestione sulla poltrona riservata al rettore-primario. Incastrato dall'evidenza, il vorace felino stava per emettere un miagolio di confessione ma Granzotto lo prevenne, interrompendolo per chiedergli cosa si sentisse dentro in quel momento. Domanda retorica, si rispose trascinandosi penosamente in aula con tutta la massima mestizia che potevano esprimere i suoi tratti somatici di ecumenico sagrestano.
Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele - Capitolo 2

Nel pomeriggio di quella stessa domenica che Granzotto aveva assaporato sulle quattro labbra della caposala Diana Bernardini, la di questa sottoposta infermiera Marika Serracchiani atterrò puntuale a Ronchi dei Legionari sul volo da Roma, dove come ogni anno si era recata in udienza privata dal Papa per rinfocolare il suo fervente disprezzo anticlericale. Si sentiva perciò in forma smagliante e desiderosa di festeggiare al più presto con un sano omicidio di prete ortodosso. Se c'era infatti qualcosa che le faceva ancora più schifo dei preti cattolici erano i preti ortodossi, sempre sporchi e spesso ubriachi, molti dei quali taquero per vigliaccheria durante il totalitarismo e alcuni ne furono complici per progredire nelle gerarchie ecclesiastiche moralmente corrotte nominate dai comitati centrali dei partiti comunisti dell'Europa centro-orientale. 

Nella sua ancora breve ma intensa carriera di infermiera sicaria ne aveva fatti fuori parecchi, di preti ortodossi, nel reparto Alcologia dove si diresse spedita pur consapevole che in quel periodo non vi era ricoverato nessuno di quegli "scarafaggi" che abitualmente "eutanasizzava", come amava pensare, con potenti endovenose di LSD, affinché delusi dall'assenza del loro presunto dio vedessero almeno i fuochi artificiali. In fondo, si giustificava con le sue coscienza ed etica paramedica, tale sistematica attività omicida era di beneficio, oltre che ovviamente alla collettività, anche agli stessi scarafaggi, privilegiati perfino nella morte da un orgasmico trapasso psichedelico.

In mancanza di prelati in Alcologia, a colpo sicuro ne trovò un paio nella cappella ortodossa dell'ospedale, anch'essa intitolata a San Michele in omaggio a Granzotto e che, convenientemente situata accanto all'obitorio, avrebbe risparmiato tempo e fatica ai suoi colleghi anatomo-patologi. Svuotatasi la cappella dopo la funzione, padre Gilbert Dromedario e padre Julian Zamparrosto camminavano affiancati in atteggiamento ieratico consumando le pietre vetuste, ammantati in un'aura di trasfigurazione, di quando in quando sostando davanti a un'icona e con un gesto misurato passandosi la mano sulle teste pelosamente autocefale come la logica del dogma. Li seguì discretamente nella speranza si dirigessero verso la penombra della sacrestia male illuminata, e il loro dio volle che così facessero. 

Con un singolo taglio esperto recise loro le gole dall'orecchio destro di uno a quello sinistro dell'altro e poi accuratamente scuoiò loro le barbe, in quei pochi istanti assaporando il gusto del duplice omicidio fine a sé stesso, mentre osservava in religioso silenzio i cadaveri mutilati dei peli facciali divenuti reliquie che avrebbe conservato come ennesimo trofeo. Erano suoi giovani coetanei di circa quarant'anni o poco più, forse non erano che incolpevoli chierichetti quand'era caduto il muro di Berlino. Un corridoio dopo l'altro Marika risalì il labirinto ospedaliero verso una meritata pinta di Moretti doppio malto per esorcizzare la pagana cerimonia apotropaica, abbandonandosi alla dolciastra malinconia che sempre la pervadeva dopo ogni sacrificio umano con l'ineluttabilità di una tristezza post-coitale. 
Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele - Capitolo 3

In quelle stesse ore, pochi metri sotto quei corridoi, nei sotterranei dell'ospedale dove aveva seguito di nascosto alcuni pazienti, il suo collega Giovanni Armando Guardicchio spiava dal buco della serratura il rito satanico che alcuni ricoverati di Alcologia ed altri di Psichiatria celebravano segretamente ogni domenica pomeriggio al posto della messa, plagiati dalla carismatica figura dell'altissimo Protervio Pavon con un'enorme esibizione del suo priapismo. Il sangue e l'ossigeno che con esso affluiva al tessuto spugnoso di quel pene abnorme gli venivano a mancare al cervello ed egli farneticava in bulgaro come in uno stato di trance: Az sum Pavon, az sum Pavon... io sono Pavon, e gli astanti cominciarono a ripetere dapprima sottovoce, poi in un crescendo di invocazione:Az sum Pavon, io sono Pavon... Con entrambe le mani il turpe leader degli alcolisti comunisti esperantisti si stimolava i testicoli gonfi come angurie mentre gli adepti si accalcavano a leccare la verga dell'anticristo, finché questi eruppe in una violenta eiaculazione ed essi si contesero il seme del male per abbeverarsene avidamente. Dall'altro capo del tavolo, nonostante l'illusoria protezione di una porta sbarrata e sborrata, Guardicchio non riuscì ad evitare un micidiale spermatozoo che lo ferì a morte istantaneamente, come un proiettile avvelenato penetrandogli in un occhio dal buco della serratura, e non potè mai osservare il bieco individuo riprendere fiato e il suo naturale colorito olivastro mentre gli adepti si ricomponevano ognuno al suo posto. 

Protervio Pavon era nato e cresciuto ad Arnoldstein, un villaggio di frontiera con l'Italia dove il padre era stato doganiere e tornava a casa dal lavoro inveendo contro il progressivo abbattersi delle barriere alla circolazione delle merci e delle persone. Dapprima dovette accettare che i fumosi camion italiani scorazzassero liberamente inquinando le valli della Carinzia, poi perfino tollerare che proprio grazie ai traffici commerciali quei terroni di friulani sotto il confine fossero diventati ricchi, e infine le dogane furono abolite del tutto. Benché Pavon padre non avesse perso il lavoro – era ormai prossimo alla pensione -, era però disgustato dal libero andare e venire degli italiani, poi quegli zingari schifosi degli sloveni e così via nel domino balcanico fino agli infedeli turchi che in centinaia di migliaia già infestavano l’Austria un tempo gloriosa. 

Il figlio Protervio, invece, pur abusando anch'egli di tutta quella retorica xenofoba e demagogica che gli valse un ottimo decollo elettorale all'esordio della sua carriera politica, col tempo addolcì i toni per non congelare i suoi numerosi voti nella nicchia dell'estrema destra, e cominciò a intravvedere l'occasione storica per ricostruire la Grande Germania con un altro nome e in un modo più subdolo. In particolare, tra i dettagli del piano della germanizzazione dell'Europa, la secessione dall'Italia del Triveneto, dove gli ingenti fondi di finanziamento dei movimenti separatisti arrivavano al conglomerato industriale facente capo alla famiglia friulana dei Tonza-Strassholden, asservita agli Asburgo per secoli, e alla sua matriarca autoritaria, la vampiresca contessa Giuliana Tonza-Strassholden, insieme alla quale Protervio si lanciava spesso in lunghe e appassionate quanto segretissime sessioni di sado-masochismo, durante una delle quali la contessa perse la vita in un gioco erotico estremo, ma non prima di avere dato alla luce l'incolpevole frutto del loro peccare.

La futura infermiera Viviana Pavon crebbe infelicemente diversa dalle coetanee che scoprivano le cose divertenti che potevano fare coi loro corpi di adolescenti in fiore. Quelle cose Viviana aveva già scoperto in decenni di violenze ad opera del padre padrone, e non le trovava affatto divertenti. Fin da bambina il depravato mentecatto aveva fatto di lei la sua schiava sessuale nel basamento seminterrato isolato acusticamente dove aveva allestito una camera di tortura degna di Torquemada. Ancor più sotto, nelle fondamenta della palazzina a San Michele del Friuli, scavando pochi centimetri si sarebbero viste spuntare le ossa delle giovani tirocinanti dei vicini ospedale ed università di San Michele, che il porco aveva discretamente attirato nella sua lussuosa villa, seviziato a morte insieme alla figlia e seppellito grossolanamente prima che installassero una vasca per distruggere i cadaveri nell'acido.

Viviana era di fatto diventata complice del padre perché prima della pubertà non si rendeva conto della turpitudine di essere schiaffeggiata con quella grossa appendice di carne marcescente che s'inturgidiva a farle sempre più male, uno dei trattamenti più umilianti che cominciò in modo quasi normale come forma di punizione. Crescendo divenne sempre più vittima e complice del suo aguzzino, che ora assisteva nel filmare le imprese che questi dirigeva sempre con la stessa sceneggiatura: la tortura, lo stupro e le amputazioni finché la vittima implorava la morte generosamente dispensata dall'abbietto alcolista.

Con l'adolescenza però le cose erano cambiate. Viviana aveva progressivamente acquisito la consapevolezza della colossale ingiustizia consistente nell'essere stata privata dell'infanzia, un furto al quale nessuno avrebbe mai potuto rimediare. Cominciò a odiare il maiale che vedeva diventare sempre più piccolo (era lei che cresceva), ma sapeva che ribellarsi l'avrebbe condotta alla stessa fine delle povere disgraziate che non potevano lasciare vive per testimoniare quanto avevano subito. Scelse così di continuare a collaborare, suo malgrado, e covare intimamente i suoi propositi di vendetta per quando si fosse presentata l'occasione di farsi giustizia, occasione che ormai sentiva non essere lontana. 
Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele - Capitolo 4

- Dino, dammi un Crodino! Ah ah ah!

Francesco Corleo apostrofò beffardo il collega infermiere Dino Fischet, che per arrotondare lo stipendio a fine settimana alterni e nei giovedì di coppa vendeva bibite nella curva nord dello stadio Friuli, dove quella fatidica domenica 26 febbraio si giocava lo scontro al vertice della classifica Udinese-Catania che avrebbe lanciato solo una delle due squadre nella corsa al loro primo scudetto. Maledetto terrone, rimuginò rancoroso lo sventurato paramedico perseguitato fin dall’adolescenza da quella stupida battuta pubblicitaria, e che invece del Crodino avrebbe dato volentieri del cretino all'odioso etneo che gli aveva rubato il cuore della loro avvenente collega Giannina Tosoni da Clauzetto, della quale era da anni segretamente innamorato ma troppo timido per dichiararsi, così come era troppo timido per dare effettivamente del cretino a Francesco, il quale, originario di Marsala, per essere trasferito e stare vicino a Giannina aveva letteralmente fatto carte false cambiando su tutti i documenti il suo vero cognome Barolo in Corleo, altrimenti in Alcologia non avrebbero mai assunto un Francesco Barolo di Marsala.

Era finalmente giunto per Dino il momento di attuare la vendetta che pianificava da tempo: gli servì un Crodino adulterato con un mix dei più velenosi medicinali disponibili nella farmacia del reparto Alcologia, e Francesco si accasciò in un decesso istantaneo nell'indifferenza generale dei tifosi coreografati dalla loro leader Giannina quando al novantesimo minuto Totò Di Natale si apprestava a battere il calcio di rigore che avrebbe potuto finalmente sbloccare lo snervante pareggio senza reti, ma il bomber bianconero tirò clamorosamente alta sopra la traversa una violentissima cannonata che andò a colpire proprio Giannina Tosoni in pieno volto, il pallone staccandole e sostituendosi alla testa, lasciando così lo sconfortato Fischet, nel tempo libero arbitro dilettante, senza concorrenti in amore ma tragicamente privato anche dell'oggetto del desiderio per il quale si era inutilmente macchiato di omicidio. Perlomeno, si consolò Fischet mentre nei minuti di recupero il Catania segnava il gol della vittoria, il fottuto corleonese non avrebbe potuto partecipare al funerale di Giannina, già impegnato essendo nel proprio.

E fu dopo le esequie dei due, martedì 28 febbraio, che il vile Pavon colse alle spalle Granzotto pisciare nel cesso dell'hotel San Michele durante il ricevimento in onore dell’ennesimo riconoscimento per l’innovativo saggio sull'interruzionismo interrogativo pre-nigeriano. Gli puntò alla nuca la gelida canna della pistola intimandogli di obbedire tacendo e sempre standogli alle spalle lo spinse in un pozzetto che tramite un tunnel sotterraneo condusse Granzotto sotto la minaccia dell'arma fino alla camera di tortura sotto la sua villa in corso Michele III. Qui fece denudare completamente il condannato a morte e ne ammanettò polsi e caviglie in una innaturale, vulnerabile posizione a X, come se si stesse apprestando a squartarlo. 

Per ore e ore Granzotto fu costretto all'orribile visione del cadavere mutilato degli arti di Dino Fischet, che evidentemente l'aveva preceduto nello stesso trattamento, urlando per il dolore lancinante che sentiva spaccarlo in senso longitudinale mentre l'abnormodotato lo sodomizzava a sangue, finché d'un tratto dal nulla Viviana gli sgusciò davanti con un'accetta antincendio che aveva preso di sopra vicino all'estintore, e sfruttando la sorpresa del padre gli si avventò contro con tutta la sua forza per tranciargli di netto il martello pneumatico di carne che lo saldava al retto della sua vittima. 

Ansimando gemiti di sollievo, ma professionalmente senza esimersi dal domandarsi cosa egli stesso si sentisse dentro in quel momento, Granzotto eiettè il membro afflosciato, serpe del male che per qualche istante continuò ad agitarsi sul pavimento come se fosse animato di vita propria, sotto gli occhi inorriditi di tutti gli astanti, compreso l'evirato Pavon che sopravvisse nonostante la copiosa emorragia. Dopo un processo sommario Protervio Pavon sarebbe stato chimicamente castrato e internato a vita nell’adiacente reparto di ostetricia e ginecologia.
Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele - Capitolo 5


- Collettivo! Noi siamo nel tempo e il tempo è dentro di noi...

Discorsi senza fine avevano piantato quella parola - Collettivo! - nella testa di Gloria Rostagnow come un parassita che l'infermiera di origine polacca non riusciva a sradicare, e si chiedeva retoricamente che cosa ci potesse essere di collettivo nella dittatura nosocomica che cercava di unificare per mezzo della competizione: la stanza tenuta meglio, il letto meglio rifatto, lo slogan più azzeccato e i disegni più terribilmente angoscianti nel reparto ai piedi delle alpi carniche, la cui bellezza contrastava stridente col tetro totalitarismo criticato dalla paramedica poetessa. I degenti non condividevano alcun interesse, non c'erano un ritmo, un fine comune. Ogni centimetro quadrato dei muri del gulag era ricoperto dalle gigantografie del caro leader Granzotto, già rese tristemente familiari nella mensa ospedaliera, tutte accompagnate dallo stesso proclama - Collettivo! Il lavoro ha fatto dell'alcolista un uomo! 

Almeno nella sua baita a Molinaro Terme poteva respirare. Era stato un remoto villaggio fino a quando nell'ottocento i monti carnici divennero di moda con il romanticismo e si sviluppò come località di villeggiatura dove si stabilirono pittori, musicisti e scrittori del calibro di Wyspianski e Witkiewitcz. Dei due massimi Stanislaw della letteratura polacca, certamente Gloria preferiva l'Instabilità del secondo, suicidatosi il giorno dell'invasione sovietica della Polonia, con le sue comiche e brutali lussurie, la sua indulgenza psicotropa nella satira contro il piano bolscevico di dominare il mondo, la sua fascinazione per i pezzi astratti di metafisica estetica che le ispirarono un patafisico liricismo. Prese mentalmente nota:

- Il sebaceo subacqueo si tolse un salmone sconcertato dal viso inciampando sulla salma della vedova...

E prese fisicamente l'automobile per scendere a gran velocità verso San Michele del Friuli. Conosceva ogni metro del tragitto sul quale quasi tutti i giorni allo stesso minuto della stessa ora per anni aveva incrociato la collega allo scambio dei loro rispettivi turni, la collega con minore anzianità di servizio che l’aveva superata nella graduatoria per la promozione a caposala ingraziandosi l’adultero primario nella loro sordida relazione clandestina. In prossimità di quella che era tristemente nota come la curva della morte Gloria Rostagnow accelerò portandosi sull’altro lato della carreggiata per immolarsi nello scontro frontale con la rivale Diana Bernardini che avrebbe lasciato entrambe le belle donne carbonizzate in un inestricabile ammasso di lamiere roventi
Granzotto contro Pavon in Alcologia San Michele - Epilogo

- Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati e i suoi figli, mister Jones, non sono figli suoi. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Lei è l’arco che lancia i figli verso il domani. Ed è anche un cornuto.

Mercoledì 29 febbraio il professor Granzotto concluse tardi la lezione ai suoi studenti abilmente destreggiandosi tra Bertold Brecht e Khalil Gibran nel rivolgersi a salutare l’esimio collega nigeriano Marty Ruben Jones, che a sua volta lo aveva ospitato a Lagos durante il simposio mondiale della SIIIIIIIII, Società Internazionale di Indagine sull’Inesplicabile Interruzionite Interrogativo-Ipnoinduttiva Intrinsecamente Innata dell’Io, della quale erano co-presidenti, e i due luminari si salutarono interessandosi reciprocamente di come si sentissero in quel momento, come sempre senza rispondersi e prendendo direzioni opposte. 

Granzotto era appena stato informato della tragica scomparsa di Diana e devastato dal dolore si diresse verso la sala esequie per portarle l’ultimo saluto, oltrepassando noncurante i cadaveri putrescenti delle inservienti Loretta Busdachin e Monica Spolaor che erano appesi da giorni in corridoio senza che nessuno si fosse preoccupato di rimuoverli liberandone gli esofagi dai nodi scorsoi alle estremità della stessa corda, cappi nei quali le stesse due sciagurate si erano volontariamente infilate per godere in un gioco erotico finito nella tragedia del loro ultimo soffocante amplesso.

In obitorio trovò ancora in vita solo la responsabile Dolores, intenta a truccare i cadaveri di Viviana Pavon e Marika Serracchiani, suicidatesi nel pomeriggio gettandosi nel Tagliamento dopo che il Granzotto stesso ne aveva scoperto la torbida relazione omosessuale e severamente redarguite. Il rettore contò 14 cadaveri nella cella frigorifera, comprese moglie e amante. L’intero reparto Alcologia, mancavano solo il gatto rosso Claudio, latitante dopo il claudicidio della segretaria Callegari, ed egli stesso, condannato all'eterno supplizio dell'Ebreo errante di Fruttero e Lucentini.

Completamente denudatosi provò la sua ultima sensazione, un brivido nel distendersi sul gelido acciaio inox del tavolo autoptico, ed azionò la sovrastante sega circolare nel bagliore di una lampada accecante come il contraddittorio sole della sua solitudine. Dalle caviglie la lama gli salì lentamente sfiorando le gambe fino allo scroto in titanio rivestito di teflon e qui iniziò il suo macabro quanto scintillante lavoro dicotomico. L’orologio alla parete segnava pochi secondi alla mezzanotte e al salto nell'ignoto della dimensione spazio-temporale parallela di giovedì 30 febbraio.

FINE
Cadavere in notte di bagordi
Robert Jeffrey Young e Mark Rubinson di Denver, Colorado, sono accusati di avere caricato in auto il cadavere del loro amico 43-enne Jeffrey Jarrett e condottolo a spasso per i locali della zona addebitando 400 dollari sul suo conto. La famiglia di Jarrett non è contenta, lui non si sa
Uomo succhia alluci non consenzienti
La polizia di Conway, Arkansas, cerca un uomo che ha avvicinato pubblicamente due donne, una delle quali 83-enne, chiedendo loro di ciucciarne gli  alluci "lunghi e succulenti". Negli anni 90 c'era già stato in Arkansas il caso del "fatino succhia-alluci", forse lo stesso individuo.
Achtung! Achtung! Martedì 17 gennaio 2012 alle ore 20 CET
non perderti su questo blog l'evento letterario dell'anno con la prima mondiale di
Granzotto in Alcologia San Michele
Sesso e crimini più crimini e sesso nel quarto e nuovissimo episodio della Tetralogia di Granzotto, con protagonisti l'eroe nostro beniamino e in ordine alfabetico per la prima volta sugli schermi Diana Bernardini, Monica Busdachin, Claudia Callegari, Francesco Corleo, Gilbert Dromedario, Claudio Feralgatti, Dino Fischet, Giovanni Guardicchio, Marty Ruben Jones, Viviana Pavon, Gloria Rostagnow, Marika Serracchiani, Loretta Spolaor, Giannina Tosoni, Darianna Veronetto, Julian Zamparrosto e la partecipazione straordinaria di Ervio Pavon
Notizie mutande. Il ministro delle finanze dello Zimbabwe, Tendai Biti, ha vietato la vendita di biancheria intima usata nei mercatini delle pulci per ragioni di "igiene e dignità" e per sostenere l'industria tessile nazionale. Zimbabwe outlaws sale of used knickers. Finance minister introduces law after discovering that poverty has driven people to buy secondhand underwear at flea markets... Guardian


Intanto un consigliere comunale del Partito repubblicano brasiliano, Ozias Zizi di Vila Velha, propone un'ordinanza per obbligare le spose a indossare le mutande al matrimonio, per "preservare i luoghi sacri" (le donne superstiziose non usano portarle nella convinzione lo stesso possa durare più a lungo), ma il pastore locale Enoch de Castro ridicolizza l'idea come impraticabile da far rispettare. Brazilian councillor proposes law demanding brides wear underwear when they marry. Ozias Zizi claims that a growing number of women in his south-eastern town of Vila Velha are turning up to church with nothing on underneath their wedding dresses. The superstitious brides believe it will make their marriages last longer, he explained. The Brazilian Repulican Party (PRB) politician claims his new law, which would also put a lower limit on brides’ necklines, will save ministers of religion from embarrassment as they conduct weddings in the town [...] A local pastor who takes weddings in the town branded the bill as 'ridiculous'. Deriding the bill, Enoch de Castro said: 'There are women who make a choice to not use underwear. This has nothing to do with anything. It would be an absurd thing to try to have to police something like this, to find out whether a bride is wearing knickers or not'... Daily Mail