Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel PRIMO di 20 post.

abenate roberto, addorisio rodrigo, albano nicola, albertin massimo, alessio marcello, andretta cosimo, angeli ennio, angioli matteo, anniballi matteo, antoni franchesco, appignanesi remo, arena riccardo, argonauta fabrizio, ariano matteo, armini dario, audisio renzo, azzali marco
Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel SECONDO di 20 post.

bacchi antonio, bacci mirko, baietti roberto, baldini maria cristina, bandinelli angiolo, barbaro mario, barbieri claudio, barbieri maria grazia, barletta amedeo, basile silvio, beltramini walter, beltrandi marco, berardo rocco, bernardini rita, bertuzzi emanuele, bessi maria, bevilacqua federico, bianchi raffaella, biancucci silvia

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel TERZO di 20 post.

bilotti stefano, bini gian carlo, boglino alessio, bolognetti maurizio, boni igor, bonifazi maura, bononcini silvana, bordignon mattia, bordin massimo, borelli graziano, borghesi Massimiliano, borrelli antonio, borsoi italo, boselli michele, botte luigi, braccini giulio, breccia paolo, briganti lia
Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel QUARTO di 20 post.

buscaglia gian piero, busdachin marino, buzzanca paolo, caforio alessandro, callegari orietta, campisi salvatore, capano michele, cappato marco, carcea daniele, carenza giovanni, carpanelli aldo, carraro vasco, carretta david, carretta gaia, casadio andrea, casali Werther, casigliani jolanda, casiraghi roberto, castaldi luigi
Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel QUINTO di 20 post.

castelli federico, castelli stefania, casu marcella, cattalini cristian, cavallo michele, cecchi marco, chella isidoro, ciardulli domenico, ciferri sandro, cinquini massimo, ciuffoletti tommaso, clerici ranieri, clette michel, colacicco bruna, colacione gianni, colletti andrea, colombini tommaso, colombo emilio, cominelli giovanni

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel SESTO di 20 post.

corleo donatella, cercone gianfranco, ciacca tommaso, ciccarelli gianmarco, congiu cristiano, corapi antonio, crocicchio armando, cuasano giannino, cuomo pasquale, dal monte maria teresa, d'ambrosio francesco, d'arienzo santino, de angelis raffaele, de blasi fulvio, degasperi claudio, de judicibus dario, del grosso pasqualino, dell'atti guido
Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel SETTIMO di 20 post.

della vedova benedetto, de lorenzis simone, de lucia Michele, de maio Francesco, de muro sergio, de pascalis giovanni, depetro alessandro, de renzis donato, de rosa guido, de santis maria teresa, de vito antonio, di carlo alessio, di filippo sergio, di maio salvatore, dionisio Fabrizio, dyason phyllis, elia gianni, eramo gianluca, eramo marco

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nell’OTTAVO di 20 post.

fabbri manuela, fadda mariopaolo, faleschini gian paolo, faraci marco, farina paolo, fava luca, federici sergio, ferraro celestino, ferraro raffaele, ferrentino mariano, ferretti guido, fico domenico, fimiani bruno, fischer federico, fois franco, fontana andrea, fontanelli elisa, forcione rosalba

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel NONO di 20 post.

formenti claudio, fornaciari paolo, frabetti fabio, frongia maria clelia, frusteri andrea, furgiuele andrea, galassi danilo, galatti filippo, galli diego, galli lensi grazia, gallipoli silvestro, gallo achille, gallo marcello, gallo norberto, gambarini fabrizio, gasparrini sabrina, gazzelloni bruna, gentili marco, gazzea vesce gabriella, gerardi alessandro, ghezzer alessandro


Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel DECIMO di 20 post.

giacomazzi sandra, gianturco gulisano adriano, giglioli daniela, giometti gino, giordano sergio, giorgetti roberto, giuliani marco, gravante ettore, grippo antonio, guaiana yuri, herling benedetto, hramov nikolay, iannarelli fabio, iervolino Massimiliano, innocenti ivan, ippolito massimo, jannuzzi roberta, kustermann cristiano


Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nell’UNDICESIMO di 20 post.

lamedica beppi, lanzi alberto, lapenna stefania, latorraca michele, lattanzi maria cristina, lembo michele, lensi massimo, leonarduzzi gianfranco, leoncini mario, levi franco, levrini gian lauro, licciardello antonino, licheri alberto, lombardi antonio, lo prete marco, losi enrico, machina grifeo Francesco, mancuso roberto

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel DODICESIMO di 20 post.

manera carlo, manfredi giulio, mangiarotti andrea, maori andrea, marangoni massimo, marchi alberto, marchitti mario, margari paolo, mariani Maurizio, mari fiamma massimiliano, marin andrea, mariotti simone, martinelli emanuele, martini luca, mascioletti marianna, masi marco, mazzocchi stefano, mazzoli daniela, 


Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel TREDICESIMO di 20 post.

mecacci matteo, meli lupi alessandro, mencarelli adriano, mendizza walter, michelotti manila, milardi luigi, minieri michele, miotti luca, mischiatti monica, modica filippo, mongardi federico, monticelli luca, morini gian claudio, muccio giovanna, musumeci paolo, nappi vittorio, nardone giacomo, nibbi giuseppina

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel QUATTORDICESIMO di 20 post.

nicotra luca, orlandi lapo, pacor giornata, pagano giorgio, pagliari eligio, palma carmelo, palombo mario, palumbo vito, paolemili marco, pannella marco, pantucci renata, pardi luca, parizzi carduccio, parodi carlo, parravicini stefano, pasquariello francesco, pastrello michele, patelli john
Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel QUINDICESIMO di 20 post.

pellegrini maurizio, perduca marco, pesaturo gianluca, petrella stefano, pezzali pier paolo, piantieri guido, piccardo sara, pietrini daniele, pietrosanti paolo, pierro pierluca, pippolo emanuele, pisani ceretti antonio, pizzicara roberta, pizzini gianni, poccia christian, pochetti marco, poli david, ponti paolo luigi
Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel SEDICESIMO di 20 post.

 poretti donatella, porsia paolo, pozzi armando, prado iuri, preitano massimo, preziosa marco, provenza maurizio, puggioni isabella, pullia Francesco, punzi federico, ragagnin mario, ragazzini giorgio, ramundo manni barbara, rana Michele, ranellucci alessandro, ravelli sergio, reibman yasha, ricolfi giampiero


Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel DICIASSETTESIMO di 20 post.

ridolfi andrea, rizzi paolo, rocca christian, romantini cleto, ronda giovanni, rosasco alessandro, rossato andrea, rovasio sergio, russo antonio, russo dario, sabatinelli diego, sacconi giancarlo, sagaria enrico, salis giovanna, salvini paolo, santarossa stefano, sapienza simone, savicki jan, savini ernani

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel DICIOTTESIMO di 20 post.

sbardolini enrico, scalari antonio, scandura sergio, scarpini marco, scaruffi severino, schett wilhelmine, schnur livio, scuppa stefano, segneri pier paolo, senatore marco, sessarego gabriele, sgura leonardo, simi giulia, simone giuseppe, spadoni cesare, spena domenico, spinato fabio, staderini mario

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di quanti che presero parte a quell’esperienza straordinaria, almeno di coloro che dichiararono pubblicamente i loro indirizzi e-mail, che ancora conservo.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere a ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in una ventina di nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra).

Procediamo dunque in ordine alfabetico nel DICIANNOVESIMO di 20 post.

sterzi claudia, strik-lievers lorenzo, strummer stephen, suttora mauro, tapparini alessandro, tatti paolo, tentellini luca, terni laura, tinivelli alessandro, tombolini antonio, tommasini tiziano, tosi luca, tosini patrizia, tosoni nicolino, tosti fabrizio, traversi christian, trevisan ivone, trucco giorgio

Circa dieci anni fa, a cavallo del nuovo millennio, l’allora forum radicale (sul sito ufficiale dell’omonimo movimento/partito politico) conobbe il suo apice: era fervido di utenti e dei loro numerosi testi che contribuivano ad un acceso dibattito. Poi quel forum è morto, come capita a tutti. Però, grazie alla potente memoria della vostra Miss Welby, sono in grado di ricostruire l’elenco di tutti coloro che presero parte a quell’esperienza straordinaria dichiarando pubblicamente i loro indirizzi e-mail.

È probabile che nell’arco di un decennio alcuni o molti di questi indirizzi siano cambiati, cioè non siano più validi, ma mi piace ricordarne i nomi per riconoscere la ciascuno di loro un punto in più nel’ormai leggendario Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro). A tale scopo devo spezzettare l’elenco in 18-19 nomi per volta (è di 20 il numero massimo di etichette per ogni post, etichette che Blogger somma automaticamente nella classifica in fondo a destra). Procediamo dunque in ordine alfabetico nel VENTESIMO di 20 post.

trupia giuseppina, turchetti andrea, turriziani cristiano, valentini massimo, vannuccini licia, vecellio valter, veronesi daria, vetrano santo, viale silvio, vita max, vita paolo, welby piero, zanetti mariella, zarattini enrico, zardetto marco, zonta elisa, zorzi stefano
Corriere di Pordenone

[ricevo da Londradical e volentieri pubblico]

Adorabile mia frìtola succosa di sorellina incestuosa Miss Welby,

così come non lo fu il mio ITALIANI IN BULGARIA, neanche il CORRIERE DI PORDENONE è uno scherzo. Fu un quotidiano che realmente esistette nel 1988, del quale ero l'inviato di punta e del quale il suo direttore Giorgio Zicari, un simpatico fascistone piduista, mi spediva a fare, a me radicale, le inchieste di maggiore rilievo (per 30.000 lire ad articolo) mentre i giornalisti "professionisti" con stipendio fisso e inchiodati in redazione alla telescrivente o al telefono con la questura si rodevano dall'invidia mentre io stabilivo dei record come tre articoli in apertura di prima pagina. Vedi in proposito le testimonianze dirette su Nell'inferno dell'Aids e Aspettare la morte con dignità. Sono solo una decina di articoli che ti omaggio dopo il successo che hanno riscontrato il centinaio che ti mandai settimana scorsa dal mio archivio di ITALIANI IN BULGARIA, e il peggio per te e per i tuoi lettori è che nelle prossime settimane sto per mandarti un'altra valanga di roba mia e altra gente bulgara e belga.

Sempre roba, beninteso, pubblicata su periodici di altrettanta grossa tiratura (non ci metto Radio radicale perché ogni tanto supera i centomila ascoltatori).

162, 27-II-12
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Ho smascherato Londradical in America!

Il 42-enne Joey William Leaphart di Langley, località americana nota per essere sede della CIA, è stato arrestato come feticista di avere ripetutamente chiesto a delle donne nei locali centri commerciali di annusare e baciare loro i piedi, ma non è stato imputato di alcunché in relazione agli eventi in quanto la cosa non costituisce reato: magari potrebbe infastidire un pochino sentirsi chiedere le proprie estremità venissero annusate e leccate, però prima chiedeva il permesso.


Sunday fetish. Ecco un'altra occasionale domenica feticista, nella tradizione di questo blog, nella quale vediamo la modella Charize Boyle con delle tette orribilmente gonfiate, aggravate da delle calze a rete di pessimo gusto e dei tacchi che a malapena si vedono, per nulla eccitanti. Sotto, invece, ecco un triplice esempio di buon gusto in tacchi altrettanto a malapena visibili, ma con calze a rete vagamente di buon gusto, e l'insieme converrete essere proprio perciò molto più intrigante. Infatti mi assento per andare a ispezionare la signorina in modo approfondito. Per intanto ho completamente esaurito il disco rigido...




Tempesta d'immerda. Molti seguaci multilinguE avranno letto giovedì scorso gli ottimi articoli di Bartezzaghi e un'altra sua collega (domando perdono ma adesso mi sfugge il nome avendo perduto la sezione R2 di Repubblica, però molto ben scritto). Era illustrato da un'immagine molto simile ma diversa da questa sopra. Il senso, la sostanza qual'è: che i tedeschi hanno un nuovo termine d'importazione inglese. Non è spread, non è default, bensì è Shitstorm, come ci spiega The Local se, appunto (e non a caso), cliccate "Read this in English" qui sotto

Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysilio-gogogoch...

...è in cima alla lista dei nomi più complicati delle località gallesi, scrive la Bbc, ma un'altra località vittima conclamata è Betws-y-Coed, che la gente cerca nel web, nel loro stesso sito municipal-promozional-turistico, come "Betsy Cowed" o "Bwtsy Code" e altre 364 varianti. Vaccanculo 'ste vacche di mucche!...

E' in edicola il nuovo numero del settimanale Oggi, con lo speciale Sanremo e, a pagina 64, l'articolo di Michele Boselli «Vi racconto il calvario di noi alcolisti», corredato di grande foto delle vittime Amy Winehouse e Whitney Houston più riquadro su Young Adult, il film in uscita in Italia il prossimo 9 marzo con protagonista Charlize Theron (sotto) nei panni, appunto, dell'alcolista più sexy nella storia del cinema. E allora che aspetti? Corri in edicola!

L’uomo è nato libero, ma ovunque è in catene 
– Jean-Jacques Rousseau

A chi appartiene la vita?
Speciale eutanasia a cura di Leon Pinese*
 
CASI DI RIFIUTO DI CURE

11 febbraio 2004. Muore a Porto Empedocle, provincia di Agrigento, la signora Maria, 62 anni, che rifiuta un’amputazione. Dicembre 2006. La Nuova Sardegna riporta il caso di una paziente di 41 anni, che aveva da tempo manifestato ai genitori la volontà che fosse lasciata morire nel caso le fosse accaduto qualcosa di menomante. Una scelta più volte ribadita con un cenno della testa davanti ai magistrati, funzionari e periti giunti al capezzale per verificare la sua lucidità e volontà.

TORTURA LEGALIZZATA

Abbiamo bandito la tortura dei tribunali e delle carceri (almeno in linea di principio) e perfino dei patiboli, ma poi la ripristiniamo nelle stanze asettiche degli ospedali. Stato e Chiesa ritengono loro diritto tenere in vita una persona contro la sua volontà con l’utilizzo di analgesici o altre terapie che altro non fanno che prolungare la sofferenza del malato. La vita media, in occidente, è cresciuta enormemente, e il progresso delle tecniche mediche sottrae ormai quasi completamente il momento della morte alla “natura” e lo consegna alla complessità delle terapie e dei macchinari che comportano lunghe agonie terminali. Unico giudice della propria vita è il paziente, a meno di non volerci ergere a dio noi stessi. Dio e la natura, infatti, non parlano direttamente. È sempre un umano, finito e mortale come tutti noi, che si arroga la prerogativa di essere profeta o vicario di dio, o decifrare la volontà morale della natura. Il malato terminale è oggi l’unico condannato a morte (innocente oltretutto) contro il quale ci sentiamo autorizzati a imporre la tortura (e non per qualche ora, spesso per giorni o anni) quale forma di esecuzione. Non solo, pretendiamo con questo di fare il suo bene, di tutelare la sua vita e magari la sua dignità. Se non vogliamo che il nostro medico diventi il nostro aguzzino, legalizziamo l’eutanasia!

LE CONTRADDIZIONI DELLA CHIESA CATTOLICA

Stato e Chiesa sono favorevoli all’espianto di organi ma contrari all’eutanasia. 24 febbraio 1957: dichiarazione di Pio XII a favore della liceità dell’uso di analgesici, anche quando è prevedibile che abbiano l’effetto collaterale di accelerare la fine del paziente. 11 ottobre 1992: Chiesa cattolica favorevole alla pena di morte (catechismo della Chiesa cattolica art. 2267), regnante Giovanni Paolo II, ma contraria all’eutanasia (Chiesa cattolica belga favorevole). Ma la vita ci è stata regalata da Dio e di un regalo ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole: questo è vero. Ma nessuno ha il diritto di imporre il proprio pensiero agli altri: e questo è cattolico.

CASI CONTROVERSI

Elena Moroni. Uno dei casi che senza dubbio fece più scalpore in Italia fu quello di un ingegnere di Monza, Ezio Forzatti, che il 21 giugno 1998 si introdusse nel reparto di terapia intensiva dove la moglie Elena Moroni, 46 anni, si trovava ricoverata in coma irreversibile a seguito di edema cerebrale. Egli aveva con sé una pistola scarica, che usò per minacciare il personale di servizio e tenerlo a distanza mentre staccava il respiratore che teneva in vita la moglie e, una volta accertatane la morte, si lasciò arrestare dagli agenti di polizia nel frattempo sopraggiunti.

Eluana Englaro. Molto dibattuto in Italia, per le implicazioni e politiche che ha avuto, anche in relazione al dibattito sull’eutanasia e sul testamento biologico, è stato il caso di Eluana Englaro, una giovane donna di Lecco che, dopo un grave incidente stradale avvenuto nel 1992 è rimasta in stato vegetativo persistente fino alla sua morte nel febbraio 2009. A seguito della richiesta del padre della donna di sospendere ogni terapia, e dopo una lunga vicenda giudiziaria, un decreto della Corte’appello di Milano, confermato in Cassazione, ha stabilito l’interruzione del trattamento di sostegno vitale artificiale realizzato mediante alimentazione e idratazione, e ha impartito delle disposizioni accessorie circa il protocollo da seguire nell’attuazione dell’interruzione de trattamento. Tra queste, oltre la sospensione dell’erogazione di presidi medici collerati, anche la somministrazione di sedativi e antiepilettici. Prima e dopo la morte della donna, avvenuta nella clinica di Udine nella quale era ricoverata per dare attuazione alla sentenza il 9 febbraio 2009, la vicenda ha colpito fortemente l’opinione pubblica, spaccata in due, anche con roventi polemiche e strascichi politici. La lopemica ha riguardato, oltre alle questioni etiche, scientifiche, giuridiche e politiche, anche le modalità che hanno condotto alla morte della Englaro per le quali si è parlato di eutanasia in relazione al prescritto utilizzo di sedativi.

Giovanni Nuvoli. Ammalato di sclerosi laterale amiorfica e ormai completamente paralizzato, chiese più volte ai medici che gli staccassero il respiratore artificiale che lo manteneva in vita. Il medico anestesista Tommaso Ciacca, che il 10 luglio 2007 stava per eseguire le sue volontà, fu bloccato dall’intervento dei carabinieri di Alghero e della procura di Sassari. A seguito di ciò, il 16 luglio 2007 Giovani Nuvoli iniziò uno scopero della fame e della sete che lo portò alla morte il 23 luglio 2007.

Piergiorgio Welby. Il dibattito sull’eutanasia si è riproposto alla fine del 2006 quando il poeta alla memoria del quale è intitolato questo log chiese che gli venisse staccato il respiratore che lo teneva in vita. Welby è morto il 20 dicembre 2006 per insufficienza respiratoria sopravvenuta a seguito del distacco del respiratore ad oper del medico anestesista Mario Riccio, di Cremona. Questi, in una conferenza stampa tenutasi il giorno dopo, ha confermato le circostanze della morte di Welby e si è autodenunciato.

Terri Schiavo. Negli Stati uniti fece scalpore il caso di Terri Schiavo, in stato vegetativo persistente (PVS) dal 1990, al cui marito Michael la corte suprema dello stato della Florida diede nel 2005 il permesso di sospendere l’alimentazione forzata. Anche in quel caso si discusse sulla correttezza dell’uso del termine eutanasia. L’esame autoptico praticato sulla donna dopo la sua morte appurò che il cervello di Terri Schiavo pesava circa la metà di quello di una donna in salute della stessa età, che gran parte delle cellule erano irrimediabilmente distrutte o danneggiate, e che essa era totalmente incapace di percepire alcun senso, tanto meno sentire o vedere.

Ramon Sampedro. A 25 anni, il 23 agosto 1968, tuffandosi in mare ha un incidente che gli procura la frattura della settima vertebra cervicale, con conseguente paralisi totale. Da allora inizia un lungo e doloroso itinerario giuridico per ottenere dai tribunali spagnoli la possibilità di ricorrere all’eutanasia. Nel gennaio del 1998, segretamente, grazie a una mano amica, ha raggiunto lo scopo. Da questa dolorosa vicenda che ebbe grande risonanza in tutto il mondo, è stato tratto nel 2004 il film Mare dentro, presentato con grande successo alla Mostra del cinema di Venezia.

È stata condannata all’ergastolo per omicidio volontario premeditato la madre britannica Francis Inglis, 57 anni, che ha somministrato una dose letale di eroina al figlio disabile di 22 anni, con l’intento di portare a termine la sua sofferenza. Secondo quanto ha raccontato lei stessa al tribunale Old Bailay di Londra, il figlio viveva “un inferno in terra” dopo che le lesioni alla testa provocate dalla caduta da un’ambulanza nel luglio 2007 lo resero disabile. La 57-enne ha descritto la “sofferenza costante” negli occhi del figlio, e ha dichiarato di “non avere avuto altra scelta” e di avere compiuto il gesto “pensando solo al suo bene”.

28 marzo 2008. Sono stati resi noti i risultati dell’autopsia: Chantal Sèbire è morta per avere ingerito una dose letale di barbiturici. Ma trattandosi di barbiturici non venduti in farmacia rimane il mistero sulla sua morte. Imago Romae si è occupato della vicenda della donna francese, affetta dal 2002 da un grave tumore deformante e alla quale il tribunale di Digione ha negato il permesso di richiedere l’eutanasia. Infatti in Francia come in Italia questa pratica non è possibile ed è considerata reato. Recentemente la donna è stata trovata morta nella sua casa di Plombières-lès-Dijon. Non vogliamo qui discutere di bioetica, ma porci una domanda: la signora è morta esattamente due giorni dopo il rifiuto del tribunale. Tragica fatalità, oppure eutanasia praticata di nascosto?

* [hanno collaborato Michele Boselli e Adriano De Stefano]
Ecco il calvario di noi barboni

ST. ALBANS (Gran Bretagna) – “Sei un'alcolista ciclotimica tendente al bipolare, inoltre ti lavi poco e non ti depili le ascelle. Sei perfetta per questo servizio, finirai in copertina”. Con queste parole di conforto un giornalista di un noto periodico mi ha scaricata stamattina a Milano in stazione centrale, dotandomi di un computer portatile, un sacco a pelo e una banconota da 50 euro, con l’incarico di sopravvivere l’inverno come una barbona per scrivere un reportage sulla vita di strada dei senzatetto.

Col piffero, ho pensato io dopo essermi guardata attorno, e ho preso il bus diretto a Orio al Serio per investire la banconota imbarcandomi verso questa isola tropicale dove raramente la temperatura scende sotto zero e dove per esperienza sapevo già come dormire al caldo: presso lo shelter (rifugio) "Open Door", dove gli homeless possono pernottare fino a un massimo di 28 giorni e poi non ci possono tornare per altre quattro settimane.

L’altra regola fondamentale, come in analoghe strutture italiane, è che si deve uscire prima delle 7-8 del mattino e rientrare (vagamente sobri) verso le 19-20, per cui i vagabondi britannici hanno in comune coi nostri (e suppongo quelli nel resto del mondo), di essere i primissimi clienti all’apertura dei supermercati, naturalmente per rifornirsi di alcol (da queste parti lattine di pessimo sidro gasato, più economico della birra), tranne la mia amica Yildiz, turca analcolica che ritenendosi una grande esperta di calcio spende tutto il suo dole al calduccio della sala scommesse.

Il dole è il sussidio di disoccupazione, all’incirca una decina di sterline al giorno, del quale vivono anche le tre obese e flatulente indigene che condividono la stanza con me, Yildiz e Rebecca, ma a differenza di noi trascorrono la giornata al "Black Lion Inn", uno dei 53 pub, con l’anatra Crispy sul suo sgabello preferito. Io invece, senza dole, passo il tempo in biblioteca, dove posso scrivere l’articolo sui barboni milanesi collegandomi gratis e copiando quasi tutto dal blog BarboniOnline.

Qui a St. Albans i giorni passano veloci, tranne le domeniche pomeriggio quando la biblioteca è chiusa e per stare al caldo mi chiudo in un cubicolo dei gabinetti pubblici dei quali ho disattivato il sensore antifumo con la complicità dell’addetto alle pulizie polacco, che mi ha preso in simpatia perché crede che in quanto italiana sia cattolica. Se è una bella giornata, nell’antica Verolanum (era in Albione una delle tre maggiori città dell’impero romano) faccio da guida turistica ai colleghi vagabondi londinesi che nel fine settimana vengono qui in campagna per sfuggire ai ritmi frenetici della city, e passeggiando nel grande parco corteggio Rebecca, una bella ragazza dell’Africa orientale, vittima di violenze domestiche che non aveva dove andare e i servizi sociali hanno temporaneamente parcheggiato al rifugio.

Vorrei restarle vicino ma i miei 28 giorni sono scaduti e mi arrabatto nell’antistante parcheggio multipiano del municipio, nel sacco a pelo e la borsa del computer come cuscino antifurto. Vengo diffidata dagli impiegati comunali una prima notte, cacciata una seconda volta e alla terza, dopo una settimana, scatta l’arresto, con mio sollievo nel poter trascorrere una notte in una confortevole cella della stazione di polizia. Il bravo avvocato d’ufficio O’Piffer è un irlandese che mi ha preso in simpatia perché crede che in quanto italiana sia cattolica, e convince il giudice a risparmiarmi la multa di 80 sterline purché mantenga la promessa di togliermi dai piedi. Non è propriamente un foglio di via, ma mi hanno schedata e non voglio irritarli.

Per 150 sterline vendo il computer a Rebecca e gli altri ragazzi cui ho insegnato a usarlo in biblioteca. Per risparmiare lascio il paese in pullman e una ragazza tedesca studentessa a Oxford mi si addormenta sulla spalla. A Lilla il pullman si rompe e lei mi offre un bacio e una canna di ottimo afgano del quale mi vende un’oncia prima di proseguire in treno per Colonia. Con un altro pullman arrivo a Parigi dove vago nella notte di una città notoriamente molto più gelida di Londra, finché una musica ad alto volume mi porta ad imbucarmi in una festa privata per mangiare e bere a sbafo, ma mi scoprono e me ne devo andare, con nascosto in tasca un panino.

“Donne moi la rosette!” mi intima un giovane minaccioso ed evidentemente affamato. Rimango allibita: sono stata rapinata per la strada di una salsiccia lionese. Parigi mi fa veramente schifo, non ho nessuna intenzione di indagare sulla vita dei locali clochard e con l’ultimo denaro rimasto prendo il treno per Milano, sul quale passano gli sbirri coi cani antidroga, che mi ignorano. Terribile sospetto e veloce controllo: la romantica studentessa di Oxford mi ha appioppato un’oncia di pongo. Arrivo in redazione stremata e depressa. "Ah!, pensavo fossi morta, vabbè. Comunque l'inverno è finito e l'articolo sui barboni non serve più. Però sei un'alcolista ciclotimica tendente al bipolare, e inoltre conosci l'alfabeto cirillico. Sei perfetta per questo servizio sulla Siberia, finirai in copertina"...
Fermata del bus senza bus
Il consiglio provinciale di Durham, nel nord-est dell'Inghilterra, con la crisi ha tagliato le spese per 190 milioni di paundi, ma per sbaglio ne ha spesi 5.180 in una fermata dell'autosu su una linea dismessa da anni, e i contribuenti sono piuttosto incazzati
Taxpayers' anger as council spends £5,000 on bus stop that's no longer on a bus route. A north-east council that is facing cuts of nearly £190m spent thousands of pounds on a bus shelter – only to discover that it isn’t on a bus route. Labour-led Durham County Council last night blamed a mix-up in communication for the £5,180 spent on the shelter, near the Salutation pub, in Framwellgate Moor, Durham, when there hadn’t been a bus service there for years... Northern Echo
Uomo ferito da sigaretta elettrica. Il 57-enne Tom Holloway (veterano sopravvissuto al Vietnam) di Niceville, Florida, è ricoverato con gravi ustioni dopo che una sigaretta elettrica che usava da due anni per smettere di fumare gli è esplosa in bocca come un grosso petardo che gli ha spaccato i denti e parte della lingua

 
#161, 13.II, 2012

  noticias
Nobel Peace Laureate Tawakkol Karman with Emma Bonino, with the radicali 

caso Garzón: la España carpetovetónica inasequible al desaliento
 

la política de "coser España con cables de acero" 

el mundo al revés: nuevo crédito (...) de Nuestro Dinero a los bancos 

España, pa raíso de todos los clanes mafiosos 

los guignols de canal+ ponen en evidencia el honor (y el humor) de España 

- España cañí -38: Camps, con Arenas, da las gracias a la Virgen de la Macarena 

¿qué condiciones para la (forzada) "solidaridad entre regiones"? 

Ministro dimite por intentar evitar una multa de tráfico (no, no h a sido en España...) 

el arzobispo Carlo Maria Viganò, alejado del Vaticano 

#censuratwitter, otro ataque a la libertad de expresión e información en internet 

propuestas de la Comisaria Vivian Reding pro ’derecho al olvido’ digital 

generalizada Mutilación Genital Femenina en África occidental
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 "Panfleto antipedagógico"Ricardo Moreno Castillo; El lector universal SL; 156 pgs; 14 euros. Prólogo de Fernando Savater. Un alegato contra el actual sistema educativo español que explica de forma clara, sensata y razonada las claves de su fracaso.                          > léelo aquí <
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  opiniones
"Garzón, símbolo", Jordi Graupera 

"Partidos, medios y juntas electorales", Ferran Requejo 

"Senado, ¿para qué?", Luis Izquierdo 

"RAE viene del verbo raer", Màrius Serra 

"Dos Españas ante lo sexual", Ricardo de Querol 

"La captura del Estado", Josep Maria Ruiz Simon 

"Desaparición de una oenegé", Toni Coromina 

"El negocio de la "guerra" contra las drogas", Nancy Flores 

"La monogamia no forma parte de nuestra naturaleza", Christopher Ryan 

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