LA NUOVA LEGGE SUGLI INVESTIMENTI STRANIERI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 1 del 29 settembre 1997]

TUTTA LA LEGISLAZIONE relativa all’importazione di beni, investimenti stranieri, aspetti fiscali, etc., è in corso di revisione dal nuovo parlamento e nuove leggi saranno varate nel corso dei prossimi mesi. Possiamo anticipare a grandi linee le principali novità contenute nella nuova legge sugli investimenti stranieri che dovrebbe essere discussa ed approvata in questi giorni. Naturalmente è possibile che la versione definitiva sia soggetta ad emendamenti, ma è improbabile che subisca sostanziali modifiche nel suo impianto generale, il quale è riassumibile come segue.

PER LA PRIMA VOLTA la nuova legislazione dovrebbe consentire apprezzabili sgravi fiscali agli investimenti stranieri, col dichiarato scopo di aumentarli considerevolmente tanto nella promozione di nuove joint venture quanto nell’incoraggiare la partecipazione alle privatizzazioni. Nell’intento di favorire investimenti a lungo termine, gli investitori stranieri approvati dalla Agenzia per gli investimenti stranieri dovrebbero godere di uno sgravio fiscale del 50% sui profitti dei primi tre anni e del 33% nei due anni successivi.

È inoltre prevista la creazione di un programma speciale per gli investimenti cosiddetti prioritari, ovvero corrispondenti ad almeno uno dei seguenti criteri:
- investimento di almeno 5 milioni di dollari;
- creazione di almeno duecento nuovi posti di lavoro;
- investimento in zone con infrastrutture sottosviluppate e alto tasso di disoccupazione.

SE UN PIANO DI INVESTIMENTO che soddisfa uno o più di questi criteri ottiene l’approvazione del governo, allora viene definito come prioritario e gode di uno sgravio fiscale sui profitti del cento per cento nei primi cinque anni e del 50% nei cinque anni successivi. Questi investimenti prioritari godrebbero inoltre di diversi altri incentivi, uno dei quali consistente in dieci anni di totale esenzione dai dazi doganali per l’importazione di macchinari e materie prime.

TUTTAVIA, secondo Price Waterhouse gli sgravi fiscali previsti dalla nuova legge non sarebbero di per sé sufficienti ad attirare nuovi investimenti stranieri, in quanto comunque qualcosa di analogo esiste già in altri paesi della regione e soprattutto perché non sarebbero molti i nuovi investitori che si aspetterebbero profitti nei primi anni di attività. D’altra parte un altro consulente internazionale, Deloitte & Touche, esprime un giudizio più ottimista sulla proposta di legge, notando che quanto meno incentiverebbe le privatizzazioni e segnatamente porta ad esempio la probabilità che ciò avvenga con gli alberghi sulla costa del Mar Nero, per i quali potrebbe riaccendersi l’interesse di acquirenti stranieri che anni fa abbandonarono questi progetti a causa del governo di allora.

COMUNQUE la nuova legge contiene una grossolana ambiguità laddove garantisce il “libero accesso” degli investitori agli stabilimenti statali omettendo che la proprietà terriera è invece regolata da un’altra legge più restrittiva e non ancora modificata. Per esempio appunto nel caso di un albergo l’acquirente straniero diverrebbe proprietario dell’edificio ma non del terreno su cui è edificato, e lo stesso vale per uno stabilimento, etc.

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