Caro direttore Paolo Pietrosanti...

(Sì cara Orietta, perdona se esondo ma come promesso me ne voglio andare con i fuochi artificiali e oggi ho scaricato il meglio di un dischetto risalente a vent'anni fa: ecco un'altra cosa carina)

Caro direttore Paolo Pietrosanti,

sono un cittadino qualunque, libero professionista, in passato ho vagamente simpatizzato per il psi e poi per lotta continua, ma difficilmente mi sarei interessato veramente di politica ed in particolare del partito radicale se non fosse stato per un episodio spero singolare capitato l'estate scorsa: mia moglie, con la quale sono sposato da molto tempo, e' andata a letto con un segretario federale del pr che aveva conosciuto in un paese comunista.

Tale disdicevole evento ha provocato una grave crisi tra noi due, un tempo felici. Per qualche settimana mi sono dato all'alcol e abruttito, poi un nuovo amico mi ha fatto fumare hashish. Da allora bevo pochissimo, mi piace fumare qualche spinello e sto abbastanza bene nella vita. Per inciso il nuovo amico e' un funzionario del pr, che ha cosi' riparato il danno (preferisco non pensare a un'azione combinata).

Contrariamente a quel che si sarebbe indotti a credere, il mio approccio al pr non e' tuttavia avvenuto per trasporto ideale e interesse nei paesi comunisti, e neppure a causa di un coinvolgimento personale nella lotta antiproibizionista, bensi' motivato, caro direttore, da solenne incazzatura; quest'anno mi sono iscritto per la prima volta al partito radicale, e al di la' delle nobili battaglie che comunque condivido, il mio scopo e' di fare carriera in questo partito, come e piu' del segretario federale in questione, per potermi infine vendicare nonviolentemente o fulmineamente, devo ancora decidere.

Un caro saluto a te e ai lettori, Radicchio Rosa

1 commento:

Unknown ha detto...

Esonda, esonda, si fa un pò di fatica a seguirti, e si corre il rischio di saltare qualcosa di interessante, eppoi non puoi lasciarci cara nipotina! lo zio Piero ci rimarrebbe troppo male.

Ha ragione ad essere incazzato per quel che ti è successo, ma devi ammettere che chiunque può sbagliare nella vita, e tutti dovrebbero avere diritto ad una seconda chance.

Evvia non siamo mica più nell'ottocento, morire per l'orgoglio ferito non si addice all'uomo contemporaneo, se l'ami ancora vai a cercarla e ricomincia tutto da capo.

Se poi hai bisogno di amici per farle capire cos'è il vero amore hai 50 Blogger linkati che son sicura ti daranno una mano!!

un abbraccio