Come ogni sera verso le 19 e trenta, dopo una dura giornata di lavoro, Londradical si recò all’hotel Sheraton per comprare una delle due copie del Corriere della sera che arrivavano a Sofia verso quell’ora. Con sua grande sorpresa, un centinaio di carabinieri presidiavano l’albergo, ma erano solo economiche comparse per filmare “La Piovra”.

Per venti marchi Londradical prontamente appioppò una bandiera del Tibet alla sua vecchia conoscenza Michele Placido, e così conobbe la sua interprete Christine, che assisteva anche il regista Perelli nel comunicare col cast e la troupe cinematografica locali. La invitò a cena e, come direbbero gli inglesi, caddero in amore.

Dopo tre mesi vivevano insieme in un bellissimo appartamento e facevano l’amore tutti i giorni senza trovarlo mai ripetitivo. Lei studiava ancora all’università e lavorava part-time al British Council, lui era l’editore-direttore di Italiani a Sofia, uno sfigato bollettino bisettimanale per i 400 businessmen connazionali in quel Paese dell’Est.

Non sentivano il bisogno di sposarsi, semplicemente si amavano alla follia. Ma gli studi universitari non la soddisfacevano e come tutte le ragazze dell’Est comprensibilmente sognava di vivere in occidente. E a lui gli affari andavano male, i risparmi stavano per finire e naturalmente gli rubarono l’automobile.

Così lui la convinse a sposarsi perché potesse lavorare in Europa occidentale. Esclusa l’Italia che andava sempre peggio per la cialtroneria delle nostre classi politiche e dirigenti, si trasferirono nel Regno unito di Gran bretagna e Irlanda del nord, dove entrambi trovarono facilmente lavoro.

Ma erano occupazioni insoddisfacenti le cui frustrazioni si riversavano sulla loro vita sentimentale. Passavano gli anni e la convivenza si faceva sempre più difficile. Lui beveva e fumava troppo e lei sognava ancora l’Italia. A Londra vivevano separati e ormai facevano l’amore solo una volta alla settimana.

Segretamente si guardavano intorno nel web per trovare altre amicizie. Galeotto fu il sito di Beppuz (italianialondra.com), dove lei conobbe Alessandro, bellissimo dagli occhi azzurri. Per ripicca lui volle conoscere Alessandra, che faceva marameo col suo fiocco rosso in testa. Sembrava finita lì.

Invece no. Eternamente insoddisfatta e inguaribilmente ambiziosa, lei cercava e cercava ancora. Trovò nella chat Piggy78, bellissimo dagli occhi azzurri, col quale andò al cinema a vedere Troy. Per ripicca lui volle conoscere Giovanna1973, giacché per lavoro trascorreva due giorni alla settimana nel Berkshire.

Sembrava finita lì. Invece no, cercando e cercando, non le fu difficile trovare Maurizio detto Maui, bellissimo dagli occhi azzurri. Per ripicca lui volle conoscere Ludovica detta Volpe, della quale lo affascinava la perenne crisi di identità dovuta a un nevrotico cane bassotto. Sembrava finita lì, invece no.

Christine volle passeggiare nel parco con Gian Luca detto Ringhio, bellissimo dagli occhi azzurri, e per ripicca Londradical volle portare al mare Serena, nella sua Sabaudia, perché una volta aveva visto Marco Pannella fare il bagno proprio nel mare di Sabaudia (superfluo precisare che anche il satrapo radicale ha gli occhi azzurri).

Da un Gian Luca a un Gian Carlo, Christine uscì in discoteca con Battista, bellissimo dagli occhi verdi col quale condivideva la passione per i colori pastello. Cambiato l’arcobaleno, per ripicca Londradical rapidamente si adattò a Rosaria detta Okkiverdi, la ragazza che a suo dire odia le “mensogne”.

Indovinate un po’: sembrava finita lì. E indovinate un po’: invece no. Lei trovò affascinante, come quello di un pirata, il sopracciglio tagliato del litigioso Vito detto Londonbobo, bellissimo dagli occhi verdi. Così lui per ripicca corteggiò l’intrigante Chiara detta Littlecrazy, nonostante i suoi ambigui gusti musicali.

Vennero poi per lei lo Stefano detto Ste74, bellissimo dagli occhi verdi, e per lui Francesca70, quella che dice le parolacce in arabo. E poi Giuseppe enigmaticamente detto Giuseppe, bellissimo dagli occhi verdi che era finito a Londra sbagliando aereo, mentre lui si invaghiva della gattofila Medessa.

Sembrava finita lì, e quasi lo era: l’autore decise che questa storia a colori stava presto per finire come il mare d’inverno di Loredana Berté... Ci furono ancora a Camden il poeta Giuliomagno per lei, e nei Docklands Morena (mind the gap) per lui. Dopodiché al desiderio del tradimento subentrò la vacuità dell’innamoramento.

Christine pretese di essere innamorata (o forse semplicemente innamorata dell’idea di essere innamorata) di uno che non l’amava minimamente, e del quale non si fa il nome, ma tanto lo sanno tutti. E Londradical per ripicca fece altrettanto, con una tipina della quale non si fa il nome, ma tanto lo sanno tutti.

Christine e Londradical decisero di divorziare consensualmente e programmarono la data per il 2 luglio 2004. Era una decisione devastante per entrambi, la fine di un grande amore. Si fecero coraggio e si presentarono insieme alla corte per firmare l’atto, ma proprio quando stavano per farlo partì una sigletta familiare:

Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-Du-TONII!

Ecché, vi aspettavate Patman? Ma perché mai Patman dovrebbe avere qualcosa a che fare con questa storia? Invece era trionfalmente entrato Toni Secondo detto ToniII, che autorevolmente proferì:

“Ecché, vi aspettavate Patman? Ma perché mai Patman dovrebbe avere qualcosa a che fare con questa storia? Invece in questa storia non ci sono vittime né colpevoli, ma stavolta per vincere la bottiglia di vino bisogna rispondere a un altro tipo di quiz: Sofia è la capitale
a) dell’Ungheria
b) della Romania
c) della Bulgaria
d) del Tibet
Chi indovina vince anche un viaggio e soggiorno a sue spese nel Paese corretto”.

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