Alle 4 del mattino finisce la pace: l'aeroporto si rianima per i primi voli tra un paio d'ore (il primo su Ciampino) e adesso che sono le 5 e' pieno di gente. c'e' troppa gente a questo mondo, soprattutto indiani, cinesi, comunisti, sporchi negri e dannati polacchi.

un uomo polacco protesta ripetutamente, irritato dal piripipi' del giochetto Nature Park sul mio telefonino. interviene in mia difesa un coro lirico sardo in attesa del volo delle 6.15 per Alghero e l'uomo polacco muore sul colpo.

i corridoi di questo splendido aeroporto, il piu' bello dei tanti che conosco, si affollano anche delle assistenti di volo in tacchi bassi a lama e quelle di terra in tacchi a spillo: le divise sono identiche ma la viaggiatrice di esperienza sa discernere questi particolari.

una di queste e' una bionda eccezionale qui di fianco a me nella postazione internet, ma non posso fare la cretina perche' Laura si e' svegliata (parte alle 8, io a mezzogiorno). nel frattempo durante la notte ho recuperato un uomo portoghese terrorizzato dal non sapere come fare il check-in.

tra una sigaretta e l'altra vi fara' piacere sapere che ho cacato tre volte per via della combinazione di vodka, birra, aspirina, troppe vitamine, uova, pancetta affumicata e paura di volare: mio padre che e' pilota con migliaia di ore su tutti i tipi di aeromobili dice che se l'uomo fosse fatto per volare avrebbe le ali... in effetti e' innaturale che un coso pesante centinaia di tonnellate stia per aria.

vedo se prima di decollare riesco ad aggiornarvi ancora sulle mie 24 ore di vita aeroportuale, adesso devo dedicarmi a salutare Laura. a+

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