Pubblicità ateista potrebbe condurre a sentenza sull'esistenza di Dio
L'ente garante della pubblicità è stato chiamato in causa per esprimersi sulla probabilità dell'esistenza di Dio dopo che sono stati fatti reclami sulla campagna pubblicitaria ateista sugli autobus. I funzionari della Advertising Standards Authority (ASA) stanno considerando se affrontare la questione che ha scervellato per secoli le menti dei più grandi pensatori. Ci sono stati almeno 88 reclami da martedì - quando gli autobus hanno cominciato a circolare con il messaggio "Probabilmente Dio non c'è. Smettila di preoccuparti e goditi la vita" - la maggior parte dei quali considerano la pubblicità offensiva e irrispettosa delle linee guida di decenza e buon gusto.
L'attivista cristiano Stephen Green sostiene che le pubblicità dovrebbero essere bandite perché quanto dichiarano non può essere provato: "Se esprimi quello che appare come la dichiarazione di un fatto, devi essere capace di sostanziarla: devono sostanziare la proposizione per cui probabilmente Dio non esiste. L'ASA sta ora valutando se investigare il suo reclamo, il che potrebbe condurla a raggiungere una profonda conclusione ontologica circa un essere supremo. Se deliberasse che la formulazione del messaggio dei poste non è sostanziata, sarebbe interpretata come dire effettivamente che Dio esiste, se invece deliberasse che le parole sono giustificate, questo sarebbe preso come una implicita ammissione che Dio probabilmente non esiste.
http://www.telegraph.co.uk
1 commento:
Premesso che è evidente che questi distinti signori non hanno un cazzo da fare da mane a sera, forse l'attivista cattolico dovrebbe sostanziare la frase dio esiste. Oppure, ancr meglio, non spappolarci i santissimi.
luigi
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