Tanto tanto tempo fa, su quel ramo del lago di Lecco che volge a mezzogiorno, nel mezzo del cammin della sua vita rotolò a valle dalle alpi carniche un umile e caparbio falegname di nome Giuseppe per dar luogo a un evento straordinario annunciato dalle profezie e da una stella cometa. L'evento suscitò molto scalpore perché quando Beppino - questo il suo soprannome tra i boscaioli - ebbene quando Beppino partorì era ancora vergine, il che suscitò grande meraviglia e pettegolezzi che si protrassero nei secoli dei secoli e amen, tanto che alla neonata fu attribuito il titolo di principessa figlia del Papa Re di Roma, che si diceva fosse un pervertito omosessuale e avesse ingravidato l'innocente montanaro Beppino sotto gli effluvi dello Spirito Santo, una potente grappa friulana dell'epoca.
Seguendo la stella cometa, dai tre angoli del pianeta accorsero i re magi - Baldassarri, Melchiorri e Gasparri - portando in dono alla neonata Oro, Fede e Vespa, ma questo suscitò l'invidia stizzita e le ire iraconde di un altro figlio del Papa Re, il tele-imbonitore brianzolo Berlus Conman che governava col pugno di ferro quelle terre di Monza e Brianza su mandato papalino, il quale confiscò i regali e fece crocifiggere i magi affinché non parlassero, ma l'irresponsabile Gasparri continuava a parlare e parlare e parlare per cui dovette ricrocifiggerlo più tardi il suo infastidito leader di partito.
La principessa Eluana - un nome di fantasia per tutelarne la privacy - crebbe felice e contenta con le sue amichette, amava divertirsi e si formò le idee ben chiare: col cazzo che sarebbe rimasta vergine come papà Beppino, ché partorire vergini fa un male della madonna. La principessa era bellissima e molto popolare, il che suscitò l'invidia stizzita e le ire iraconde del turpe despota Berlus Conman, il quale ordinò un malvagio incantesimo che avrebbe addormentato per sempre la principessa, cosicché i sudditi per poterne vedere le foto in TV avrebbero dovuto pagare un canone per 17 lunghi secoli dei secoli e amen. L'esoso balzello provocò il malumore tra i sudditi oppressi, ma per tenerli a bada contenendone lo sviluppo mentale il tiranno mostrava loro anche il Grande Fratello, il che dava al reame una parvenza di democrazia perché si poteva votare per estromettere i concorrenti e Mentana.
Uno di questi concorrenti era un umile ed aitante pescatore di Vedano al Lambro, anch'egli come tutti perdutamente innamorato della principessa Eluana, che se la prese a male per essere stato estromesso e si rivolse allo stregone capo Pannellone affinché gli conferisse i poteri di cavaliere per guidare il popolino alla rivolta e liberare la principessa dal malefico incantesimo. Fu così che in cambio di due capponi l'azzeccagarbugli Pannellone trasformò il falchetto brianzolo Renzo Cappato Tramaglino nel nobile Cavalier Marco Cappato de' Capponi, suscitando l'invidia stizzita e le ire iraconde del bieco Berlus Conman, che ci teneva molto al suo monopolio dei cavalierati e per ripicca si dotò di un suo personale Commendator Brambilla-Capezzone - per brevità Brambizzone - incaricandolo di combattere il Cappato a colpi di sacconi.
Purtroppo anche il Commendator Brambizzone in una vita precedente aveva appreso i trucchi del druido Pannellone e perciò l'epica singolar tenzone persistette nei secoli dei secoli e amen fino all'ultima disfida nel Senato napoletano, con la gara decisiva del tiro al quagliariello. A bassi colpi di decreti nessuno dei contendenti riusciva a prevalere perché l'arbitro Napoletano - dal quale il Senato prendeva il nome - invece di firmare i decreti leggeva Paperinik, un volume di Paperinik che gli aveva regalato da bambina la principessa Eluana. Improvvisamente l'eroe mascherato balzò fuori da una pagina e si materializzò nell'aula del Senato cospargendola del micidiale Bi-Metilato di Buzzurrite inventato da Archimede Pitagorico, il che provocò nei senatori tutti lo scatenarsi della loro innata indole di Buzzurri, cominciando a insultarsi e prendersi a cazzotti. Nella confusione generale Cappato ne approfittò per dileguarsi, raggiunse la principessa, la baciò spezzando l'incantesimo ed Eluana, finalmente libera, potè dispiegare le ali per volare in cielo nel Regno dei Welby.
2 commenti:
ma è bellissima!
Bella favola. Mi chiedo se il prode cavaliere che ha finalmente liberato Eluana potrebbe anche liberarci dal bieco nerlus conman.
luigi gobettiano
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