«Torino getta le ceneri nel Po e noi a Rovigo ce le beviamo»

La tribuna di Treviso — 11 novembre 2009

ROVIGO. «Le ceneri disperse a Torino nel fiume Po rischiano di finire nei bicchieri d’acqua dei polesani». E’ la denuncia, sul filo della provocazione, dello scrittore e poeta rodigino Gianni Sparapan, preoccupato per il progetto dell’amministrazione comunale del capoluogo piemontese di concedere la possibilità di gettare in acqua i resti cremati dei propri cari. Contro questa ipotesi si era schierato nei giorni scorsi anche l’arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto. «Forse il Comune piemontese non sa - afferma Sparapan, annunciando di aver inviato una lettera sulla questione al primo cittadino di Torino, Sergio Chiamparino - che i polesani non hanno alternative circa l’approvvigionamento idrico: o bevono l’acqua del Po oppure bevono l’acqua dell’Adige». Per lo scrittore, il sindaco del capoluogo piemontese «non ha per niente compreso la questione, limitandosi a sottolineare come il desiderio di molta gente sia quello di poter rientrare in comunione con la natura, una volta morta». «Non contesto le scelte personali di ognuno - spiega infine Sparapan - ma credo che i diritti dei vivi vengano prima di quelli dei morti. Non possono buttare le ceneri dei defunti dove beviamo noi».

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