In Italia abbiamo visto cambiare nome quattro o cinque volte partiti politici giganteschi come quello comunista e la DC, più il PSI, per tacere di minuteria tipo i PRI-PLI-PSDI, che esistono ancora nominalmente forse per prendersi qualche rimborso elettorale o qualche poltroncina da sottosegretario.

Abbiamo perfino dovuto testimoniare un PDUP e uno PSIUP (ma come cazzo vi venne in mente di chiamarvi così?, il vostro consulente di marketing era per caso Eta Beta col difetto di pronuncia?) e anche i fascisti si sono dovuti riciclare nel casino totale che vediamo.

Ce n'è solo uno che in 60 anni di storia non ha mai dovuto vergognarsi e cambiare nome - pur presentandosi di volta in volta con denominazioni stravaganti -, ma a Roma in via di Torre Argentina c'è il Partito radicale, una delle poche cose di cui essere fieri del nostro sfortunato Paese.

Grazie a Marco Pannella che non ha mai permesso agli sbruffoni di approfittarsene e sopravvivere a spese del contribuente: fatto fuori Rutelli, eliminato Vito, stroncato Quagliariello. In pratica Pannella è un omicida seriale. Perciò mi affascina: lo sono anch'io

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