La differenza tra due grandi capi di stato e due carciofi di buffoni
(con grande rispetto per i carciofi come verdura)
Da quando si è insediato alla Casa bianca, invece di mandare a macellare migliaia di truppe di terra americane e decine di migliaia di civili iracheni in una stupida guerra petrolifera, il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha fatto lavorare come si deve la CIA, gli agenti della quale si sono infiltrati nei regimi dittatoriali dei paesi arabi fomentando il sentimento di rivolta che sta risultando nell'abbatterli uno dopo l'altro in un effetto domino.
Si sta dimostrando un uomo di polso, Barack Obama, e per quanto sarebbe stato meglio arrestare Osama bin Laden per processarlo dopo la cattura, la decisione di farlo fuori brutalmente senza troppi cavilli giudiziari non deve essere stata facile. Criticabile ma comprensibile, considerati i noti fatti precedenti. Insomma Obama potrebbe essere definibile il mandante di un omicidio, ma ha fatto assassinare un idiota che ne aveva ucciso e ne avrebbe ucciso molti di più.
Posizione difficile, quella di prendersi la responsabilità di assassinare qualcuno - per quanto si trattasse di un criminale -, ma è uno degli aspetti sgradevoli di chi ha voluto fare il presidente degli Stati uniti, facendolo finora molto bene e costandogli non pochi capelli bianchi. Colui che invece li ha sempre neri asfaltati è un tale nostrano che a un vertice internazionale gli lamenta i suoi guai giudiziari italioti, suscitando il suo stupore nonché imbarazzo per il nostro intero Paese, al quale per fortuna salva sempre la faccia una persona seria come il presidente Napolitano rimediando alle figuracce internazionali di Berlusconi.
Il quale Berlusconi (che aveva già lasciato perplesso Obama nel fissare e complimentare le tette di sua moglie Michelle) non ha capito che stava parlando a uno impegnato in cosette più importanti, uno al quale basta pigiare un bottone per fare fuori Gheddafi, l'amichetto proprio di Berlusconi. Infatti la CIA sa benissimo dov'è Gheddafi. Obama dice di non volerlo uccidere, gli ha dato il tempo di arrendersi volontariamente, ma in caso contrario Obama esaurisce la pazienza e qui ad Aviano c'è un B2 (addirittura sembra ce ne siano altri due su solo venti esistenti) coi reattori accesi che raggiunge la Libia in 50 minuti, scortato dagli F18 delle portaerei.
Insomma, o Gheddafi si toglie dai coglioni volontariamente, oppure i coglioni girano ad Obama che pigia un bottone e decolla un B2 con una squadriglia di F18 che lo riducono in cenere, giacché Obama ha dimostrato di saper prendere delle decisioni difficili, appunto, con le palle. Le palle del quale vengono rotte da un ignobile primo ministro italiano che col porco Gheddafi ha stretto un "patto di amicizia" e abbiamo visto il fottuto dittatore libico esibirsi più volte nella nostra capitale. Adesso è un uomo morto, non ancora fisicamente ma rischia di brutto.
E veniamo a Bossi. Che c'entra? C'entra che Umberto Bossi sostenne pubblicamente il regime fascista serbo contro i bombardamenti da Aviano che lo abbatterrono. Purtroppo a volte bisogna usare le maniere pesanti altrimenti certa gentaglia non capisce la diplomazia e grazie alla base di Aviano abbiamo una garanzia di democrazia, per quanto putroppo necessariamente violenta. Dopo la morte di Milosevic, l'incarcerazione di Karadzhic e l'arresto di Mladic, è grande la mia soddisfazione che negli anni 90 combattei questi criminali (affrontando anche una notte di incarcerazione e minacce di amputazioni in una orribile prigione della milizia serba) e poi contribuii alla costituzione del Tribunale penale internazionale che adesso processerà anche Mladic, che morirà in galera.
Perché io sono tendenzialmente contro l'ergastolo (e assolutamente contro la pena di morte), però per Mladic farei un'eccezione e un'ergastolino glielo darei, così il porco bastardo massacratore morirà in una pulitisiama cella olandese. Mentre in quella della milizia serba di cui fui ospite io c'erano due centimetri di piscio sul pavimento. Per una notte ci si potrebbero detenere Berlusconi e Bossi, tanto per far loro capire l'imbecillità di simpatizzare coi dittatori
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