il nuovo Papa Danilo V

con l'attuale Papa Ratnazinger in fin di di vita, c'è poco da meravigliarsi che i cardinali di tutto il mondo siano già in grande subbuglio per farsi una bella fumata bianca di ottima cannabis allo scopo di eleggere un nuovo delinquente al soglio pontificio.

La vostra Miss Welby, fonte di gran lunga più affidabile di Libero o Panorama, è in grado di rivelarvi non solo chi sarà scelto come nuovo successore di San Pietro, ma addirittura anche quale nome vorrà assumere l'erede di Benedetto XVI.

Già preparatosi di bianco vestito per apparire in televisione (Quinto sentito con le mie orecchie chiedere a Pannella: "Ma se faccio il tesoriere andrò a rappresentare il partito in televisione?", Pannella ovviamente non rispose), il suo nome papale sarà

Danilo V

Già passato alla storia come l'unico esponente "radicale" (?) ad avere rubato 200mila euro all'unico partito italiano che in 60 anni di storia non aveva subito alcun furto (né dai suoi dirigenti, né tantomeno ai danni dei contribuenti), Danilo V rappresenta il candidato papale ideale per redimere i peccatori anticlericali.

Egli, il futuro Sommo Pontefice, ha ritrovato la Fede nel cattolicesimo grazie alla moglie (forse appunto Emilio Fede?), descrivendo il suo percorso sulla via di Damasco - che è proprio un gran bel posto di questi tempi -, percorso nel quale ha incarnato in Pannella il Diavolo.

Danilo V fu una autore precoce di tali opere taglienti: personalmente mi tagliò diagonalmente la carta di credito che usavo per noleggiare auto per portare da Sofia a Skopje Bonino e Dupuis in missione di pace, senza essermi mai servito dell'American Express a scopi personali, essendo le spese sempre rigorosamente documentate (ma evidentemente non le sue).

Danilo V svolgeva la sua attività di tesoriere nell'ufficio più ampio della sede del partito, seduto su una poltrona in pelle davanti a una grande scrivania, mentre una dozzina di noi "trans" all'Est vivevano con i servizi segreti comunisti alle calcagna. Due furono assassinati (Russo e Tamburi), uno perse la vista e morì di cancro (Pietrosanti) e altri tre finirono alcolisti (io e altri che non cito).

Nel frattempo Danilo V cenava molto bene in centro a Roma, ma senza tralasciare i suoi doveri: mi redarguì pesantemente (di fatto inducendomi alle dimissioni) per essermi rollato una canna nella sede del partito. Non s'era mai visto prima che uno non potesse rollarsi una canna in Torre Argentina, ma evidentemente si faceva già strada l'istinto salvifico di Sua Santità.

Nonostante lo riguardi, nelle etichette di questo post non ci sarà "QUINTO". Non lo merita, gli farebbe guadagnare un punto nel Radicalometro Storico. Al suo posto metterò invece l'etichetta "TESSARI" (vedi uno dei libri recensiti nei post precedenti) per fare invece guadagnare un punto a una persona ben più degna.

D'altronde il Radicalometro Storico, pur essendo calcolato sulle etichette di Google e preciso come i conti del partito, avendolo inventato io in casi eccezionali lo altero come mi fa comodo, e come la verità ha fatto comodo inventare e alterare al ladro, ipocrita e in una parola stronzo Danilo V.

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