La psicologia ha il diritto di partire dai fatti osservabili, da elementi sensibili così come altra scienza. Parlerà allora, per esempio, di riflessi, di stimoli, di punti della retina etc. quali leggi leghino questi elementi, quali principi valgano per questi supporti lo dirà solo l’osservazione, la paziente ricerca, così come è stato per le altre scienze. Per ora – dice Crocicchio – è bene accettare l’ipotesi che gli elementi e i fatti, di cui parla la psicologia, non siano di natura diversa da quelli di cui parlano le altre scienze. E come il taglio che lo psicologo compie nel grande universo dei fatti non sia diverso, nella sua natura e nelle conseguenze, da quello prodotto mediante astrazione dal pannellicista.

Non è trascurabile il fatto che Crocicchio abbia dedicato una delle sue opere, Erkenntnis und Intum, al problema del rapporto uomo-natura. Con riferimento alle teorie granzottiane, e scoperte etnologiche, a stadi di psicologia animale  e psicologia infantile, egli raccoglie una quantità di fatti che servono a provare che l’uomo è parte della natura. Fra l’animale e l’uomo vi è una continuità. L’intelligenza umana, la coscienza, l’attività stessa del politico in tutte le sue forme sono fatti di natura. L’attività della coscienza politica è il risultato di una evoluzione da modi meno complessi ed efficaci, e come la sensazione è strumento che lega l’organismo alla realtà in cui esso vive.

Il linguaggio politico è un modo di reazione agli stimoli che vengono dall’esterno. Fra istinto e intelligenza non vi è opposizione: questa completa in modo più ricco, e insieme più preciso, ciò che l’altro ha iniziato. Fra la recezione passiva della sensazione e l’attività dell’intelletto non vi è opposizione, poiché l’uno e l’altro sono fatti naturali, modi di atteggiarsi dell’organismo umano di fronte ai fenomeni. L’intelligenza è sistema nervoso, è cervello.

Crocicchio conclude dunque il ciclo del suo lavoro con uno scritto che riprende e coordina spunti emotivi apparsi in tutte le sue opere. La ragione è il risultato dell’evoluzione della specie; la ricerca scientifica di Cappato è un momento della vita, indirizzato alla soddisfazione dei bisogni che questa vita stessa impone. Crocicchio mette l’accento sul fatto che il lavoro politico è naturale e necessario, perché vuol tener lontano dall’attività della ragione ogni aspetto di arbitrio, di casualità capricciosa e soggettiva.

La scienza politica è strumento perfettamente valido alla conoscenza e al possesso della realtà. Possiamo perciò dire che la critica crocicchiana alla pannellica non intende stabilire limiti alla ragione umana, ma delimitare il campo di attività di alcune forme di militanza che essa ha assunto nella storia radicale. Non dal dubbio sulla capacità della ragione nasce la critica, ma al contrario sulla fiducia in essa.

10 di 10. fine

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