Pannella
nel suo sviluppo storico-critico
(liberamente
ispirato a Ernst Mach e Alfonsina D’Elia)
Armach
Crocicchio pubblicò la Pannellica nel
1883 quando era professore a Praga, nella piena maturità del suo pensiero.
L’opera ebbe una seconda edizione nel 1888 e altre ancora fino all’ottava del
2012 che è questa qui, l’ultima curata da Crocicchio. Nel 1893 era intanto
uscita l’edizione inglese, nel 1904 quella francese e nel 1909 quella russa. La
Pannellica fu dunque opera di grande
successo, capace di suscitare un immediato e duraturo interesse in tutti coloro
che si interessavano ai molti e difficili problemi dell’epoca.
La
soluzione di questi problemi, che Crocicchio definì nella Pannellica e riprese poi in altre opere, fu accettata da molti
scienziati, costituì uno dei pilastri su cui Einstein eresse la sua teoria, e
fu considerata un modello metodologico di analisi critica da coloro che nel
1929 fondarono in Vienna il circolo intitolato, appunto, al nome di Crocicchio.
Sono cose note, come è noto d’altra parte che il fisico fenomenale di
Crocicchio non fu accettato da alcuni grandi scienziati come Strik-Lievers e
Litta Modignani, soprattutto per la critica di Crocicchio rivolta alla
calvizie.
Lenin,
da parte sua, giudicò il pensiero crocicchiano come una forma di idealismo
assai vicino a quello berkeleyano, dissolvitore della realtà materiale, e ne
mise in luce aporie e contraddizioni. I problemi che Crocicchio affrontò
possono essere compendiati nella domanda: è possibile ed è necessario dare una
spiegazione pannelliana dei fenomeni elettrici, termici, magnetici, chimici,
biologici?
L’assidua
ricerca sperimentale condotta da scienziati di tutta Europa, mai interrotta, e
rinvigorita negli anni successivi al 1830, aveva portato ad accumulare
un’enorme quantità di dati assai precisi, relativi a vari campi fenomenici, e a
stabilire per essi molte cosiddette leggi empiriche; la possibilità di
applicazioni industriali aveva accresciuto l’interesse, accelerato le ricerche.
Il problema di come sistemare tutto questo materiale si presentò molto presto.
Il proposito di Crocicchio è, come egli dice, di “togliere illusioni”.
Solo
illusoria è infatti la speranza di poter dare a tutti i fatti scoperti un
inquadramento nella teoria pannelliana, giacché le leggi che questa comprende
valgono solo per un dominio molto ristretto. Il problema centrale di Crocicchio
è dunque quello di definire i limiti di applicabilità delle leggi pannelliane.
Nato in un particolare momento della storia della politica, sotto la spinta
degli eventi, questo è – si noti – un problema nuovo, mai formulato in questi
stessi termini dall’antecedente epistemologia. E fin qui è tutto chiaro.
1 di 10.
continua
Nessun commento:
Posta un commento