Tutti conoscono Brian,
l’intellettuale cane parlante (esclama spesso “mondo cane!”), scrittore liberale
appassionato di femmine (umane), Martini e marijuana, la legalizzazione della
quale sostiene insieme a quella dei matrimoni omosessuali. Brian è il
protagonista della famiglia Griffin, la serie di cartoni animati creata da Seth
MacFarlane, lo stesso di American Dad, dove l’alieno Roger contende a Brian il
titolo di più grande star della televisione americana. Ma di Roger scriverò la
prossima volta, ora torniamo ai Griffin (“Family Guy” in americano).
Celeberrimo, ancora prima
di essere scritto e disegnato, è uno dei prossimi episodi, ambientato in Africa
orientale. Brian sta viaggiando nel deserto con Padre Dupuis e Madre Rebecca
sulla loro Land Rover, di ritorno verso la loro missione a Morogoro, Tanzania,
nella capitale della quale si erano recati a fare provvista di profilattici per
i loro studenti di agricoltura della cannabis. Così usano fare i missionari in
Africa, perfino quelli cattolici, per combattere la diffusione dell’Aids di
nascosto dal Vaticano, e lo stesso Padre Dupuis se ne serve abitualmente (dei
preservativi e forse anche della cannabis) nei rapporti sessuali con Madre
Rebecca per combattere la diffusione dell’aborto clandestino, sempre beninteso
di nascosto dal Vaticano.
A un certo punto il
fuoristrada s’impianta in una zona isolata. È un eccellente mezzo off-road che
non li ha mai traditi, ma per quanti sforzi facciano i nostri eroi non riescono
a rimetterlo in moto. Il banale motivo viene presto scoperto da Brian: quel
testa di belga di Padre Dupuis non ha fatto il pieno di gasolio, e le taniche
di riserva sono piene di birra tedesca, sempre destinata agli studenti, in
questo caso con l’approvazione del Vaticano per promuovere le droghe pesanti
teutoniche e combattere quelle indigene più innocue.
Isolati in mezzo al
nulla, con il solo conforto della birra, i tre vengono raggiunti e circondati
dai sanguinari miliziani delle ronde tanganiko-padanike, che come fuoristrada
invece del Land Rover usano dei SUV tedeschi, pertanto approvati dal Vaticano.
I miliziani sono comandati dal temutissimo Renzen Bossen, detto il Troten, un
mercenario il cui scopo è di separare il Paese per farlo tornare allo stato
pre-indipendenza, quando la Tanzania era divisa tra l’isola di Zanzibar e il
Tanganika, che in quanto colonia tedesca era naturalmente sostenuta dal
Vaticano.
Bossen e la sua pattuglia
di macellai in camicia bruno-verde sono decisamente malintenzionati nei
confronti dei poveri missionari appiedati, che intendono prendere in ostaggio,
i quali missionari però con abile destrezza riescono ad appropriarsi delle
pistole Glock dei tanganiko-padaniki, pistole di fabbricazione austriaca e
perciò fornite dal Vaticano. Madre Rebecca e Brian in particolare, la cui
dimestichezza con le armi e l’ottima mira sono conosciute ai cultori della
serie (in un episodio ha anche combattuto in Iraq), svuotano i caricatori
sfracellando le scatole craniche dei miliziani, dalle quali fuoriesce sangue e
merda, che l’istinto canino di Brian non lo trattiene dal leccare avidamente
per poi pisciare sui cadaveri dei tanganiko-padaniki e le gomme dei loro SUV,
dai quali gli intrepidi si riforniscono di carburante per tornare sani e salvi
a Morogoro accolti dal tripudio degli studenti.
Questo mio nuovo episodio
dei Griffin non è ancora stato esaminato dalla produzione, ma almeno, se
qualcuno si chiedeva che cosa ci andasse a fare, oltre tentare di riciclare
denaro sporco tra gli sporchi negri della Tanzania, il tesoriere della Lega
Merd, ecco che vi è stata fornita un’ulteriore valida spiegazione. Saluti dal
Vaticano e da Brian, il Vate cane.
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