Ho un pelo ispido proprio in mezzo alla fronte e più lo rado e più diventa ispido, finirò per assomigliare a un rinoceronte, o quantomeno a un monocornuto. Ma peli a parte, veniamo al dunque, alla Politica. Ce ne offre puntuale l'occasione il titolone di Oggi della Gazzetta dello sport, firmato dal famigerato opinionista Mauro Suttora...

UN MESSI-A ALL'ONU

NEW YORK - Se ci fosse stato bisogno di una ulteriore conferma dello strapotere curiale e calcistico in auge al momento - dopo le elezioni di Bergoglio a pontefice e di Maradona a capo dello stato della Repubblica italiana -, la scelta dell'assemblea generale dell'ONU è cascata a fagiolo dal ribollente pentolone di chilli latino-americano. Un vero e proprio PPPP - pentolone piccante di peccati peccaminosi -, quello che attendeva nel palazzo di vetro della grande mela i diplomatici chiamati a scegliere il decimo segretario generale delle Nazioni unite dopo Jebb, Lie, Hammarskjöld, Thant, Waldheim, Pérez Cuéllar, Boutros Ghali, Annan e Ban Ki-moon.

FINALMENTE UNA DONNA? Nell'edificio, lungo l'East river appena al di là della strada, nell'ufficio del Partito radicale transnazionale transpartitico nonviolento e sa dio quantaltro, Emma Bonino torceva nervosamente le dita di Marco Cappato, ella propensa non essendo a torcere le proprie già duramente provate. Cappato soffriva in silenzio, come sempre, tranne quando parlava e allora Bonino si addormentava ascoltando il silenzio della sua mente (quella di Cappato). Ebbene Marco Cappato costituisce un tema lungo quanto i suoi capelli, per cui in questo blog speriamo tutti che si accorcerà col passar del tempo, a meno che non insorga il fenomeno già manifestatosi del bulbo pilifero in mezzo agli occhi, il che all'apparenza non sembrerebbe il caso di Cappato. Ecco, parliamone, appunto, di Marco Cappato, cominciando col chiederci:

E PERCHE' MAI DOVREMMO PARLARE DI CAPPATO? Rispondendoci ovviamente di cambiare argomento. Cambiamo argomento, torniamo alle Nazioni unite. Mentre Bonino torceva nervosamente le dita di Cappato (ancora? basta!), il Canguro generale delle Nazioni unite procedeva nel dirigere i lavori del conclave dal quale sarebbe scaturita la massima carica diplomatica mondiale. Il Canguro generale delle Nazioni unite svolge un ruolo analogo a quello del cardinale camerlengo nei conclavi vaticani, o assimilabile a quello del senatore più anziano nel presiedere una neo-eletta legislatura repubblicana. Si tratta proprio di un canguro, l'animale zompettante col marsupio, che appunto saltella da una delegazione all'altra raccogliendo nel marsupio i voti dei tanti e vari paesi del globo.

IL CANGURO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE - per tradizione fornito dall'Australia sin dall'epoca della Società delle nazioni -, è un aspetto folkloristico poco noto perfino agli stessi studiosi del funzionamento di questa gigantesca istituzione intergovernativa, e tuttavia svolge un ruolo insostituibile nel favorire i rapporti sessuali orali tra le delegazioni provenienti da ogni angolo del pianeta. Tra i compiti del Canguro c'è infatti quello di accoppiare gli ambasciatori in base al criterio della statura (molto alto con molto basso costituendo l'eccellenza cui ambire nell''estetica di una perfetta fellatio senza inchini). Con esplicito riferimento nella Carta ONU, il Canguro è inoltre responsabile del mantenimento in benessere dell'Alligatore generale delle Nazioni unite.

L'ALLIGATORE GENERALE DELLE NAZIONI UNITE, non faticherete a crederlo, è proprio un alligatore tipo coccodrillo per intenderci. Abita con la coda piegata (perciò è sempre tanto incazzato) in due metri di spiaggia sull'East river sotto al palazzo di vetro e si nutre di potenziali segretari generali non eletti. Alla luce di questo si capisce bene Bonino torcere nervosamente Cappato nell'attesa del responso delle urne, cioè del marsupio. Però francamente non si può fondare il senso di un blog nel far fare avanti e indietro a Cappato, che comunque esce di scena definitivamente dopo che Bonino lo ha dato in pasto all'Alligatore generale al suo posto. Avrebbe dovuto farsi mangiare lei, trombata al ballottaggio dall'argentino Lionel Messi, fino a ieri grande campione di calcio col Barcellona, ma la Emma nazionale ha preferito sacrificare Cappato sull'altare dell'Alligatore, il quale si è mostrato ben contento di mangiare più carne e di avere finalmente anche un po' di arredamento nella forma di un altare.