Le grandi evasioni della storia - 2


Il grande capo Apache è stato anche un artista della fuga. Nel 1851, dopo che i soldati messicani uccisero sua madre, una delle sue mogli e i suoi tre figli, Geronimo andò su tutte le furie. Il guerriero indiano divenne presto leggendario per il suo metodo senza paura di attacco. Appariva dal nulla armato solo di un coltello e correva a capofitto attraverso armi da fuoco per colpire i suoi nemici. Apparentemente impenetrabile dai proiettili, Geronimo uccise centinaia di soldati e coloni nel Messico settentrionale e nel sud-ovest americano.

Dopo cinque anni di guerriglia, circa 10mila soldati statunitensi e messicani cominciarono a inseguire Geronimo. Tuttavia riuscì ancora a sfuggire loro con la sua capacità quasi soprannaturale di svanire nel terreno. Infatti si crede ancora che avesse i poteri speciali di svanire senza lasciare tracce, leggere le menti e spostare gli oggetti con i suoi pensieri. La leggenda vuole che Geronimo una volta portò la sua banda di Apache in una grotta nelle montagne Robledo del New Mexico. L'esercito americano era alle calcagna, e appena Geronimo entrò nella grotta, le truppe bloccarono l'unica altra uscita. Pensarono di averlo catturato con le spalle al muro. Ma pochi giorni dopo Geronimo e i suoi seguaci apparirono a miglia di distanza dalla grotta. Centinaia di storici, geologi e archeologi "pettinarono" il luogo per capire come Geronimo fece la sua incredibile fuga, ma fino ad oggi gli esperti sono ancora sconcertati.

Il che mi richiama alla mente i fratelli Dalton, che però vengono regolarmente catturati. Mi riprometto un post in proposito. In precedenza nella serie grandi evasioni: Strelczyk & Wetzel

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