Le grandi evasioni della storia - 7

Nel 1899 la Gran Bretagna si trova in guerra coi boeri sudafricani. Uno dei giornalisti inglesi che coprono gli eventi è un avventuroso 24-enne di nome Winston Churchill, che amava il combattimento tanto da diventare corrispondente di guerra dopo il suo congedo dall'esercito. Il 15 novembre i boeri catturarono Churchill e lo rinchiudono in un campo di prigionia a Pretoria. Lui inizia a monitorare attentamente le guardie e si rende conto che c'è una lacuna nella loro routine, quando nessuno guarda il muro alto tre metri che circonda l'edificio. Da gentiluomo qul'era, prima di tentare la fuga salda il conto col negoziante boero che gli vendeva il tabacco e scrive un biglietto di scuse al ministro della guerra boero. Poi scala il muro.

Dopo la fuga, Churchill corre a una villa vicina, dove attende di saltare su un treno in corsa. Per diversi giorni segue le linee ferroviarie, dorme nei fossi, ruba cibo dove può, e pesca giornali dai bidoni della spazzatura per informarsi sulla caccia all'uomo che lo riguarda personalmente. Sei giorni dopo compie l'ultima tappa del suo viaggio quando si infila su un treno diretto verso la colonia portoghese Delagoa Bay. La corsa lo ha porta 250 miglia a est fino alla costa del Mozambico, dove attraversa il confine verso la libertà. L'audace fuga di Churchill ne fa una celebrità e contribuirà a lanciare la sua carriera politica.

Fine della mini-serie

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