Nel suo libro Sepolti vivi: la terrificante storia della nostra paura più ancestrale, Jan Bondeson riesuma molti casi di gente sepolta mentre ancora respirava. Eccone alcuni:

NEL 1915 la 30-enne Essie Dunbar, del North Carolina, soffre un attacco di epilessia. Dopo averla dichiarata morta, i medici la mettono in una bara per il funerale il giorno dopo, in modo da consentire alla sorella fuori città di parteciparvi. Questa arriva ed esprime il desiderio di vedere Essie un'ultima volta, il coperchio viene aperto e il "cadavere" si mette seduto, sorridente, per vivere altri 47 anni.



NEL 1867 la 24-enne francese Philomèle Jonetre contrae il colera, viene dichiarata morta poco dopo e sepolta dopo solo 16 ore, ma durante la sepoltura i becchini sentono dei suoni provenire dalla bara, che viene prontamente riaperta. Philomèle da qualche debole segno di vita, ma dura poco: muore definitivamente e viene ri-sepolta il giorno dopo.

NEL 1937 il 19-enne francese Angelo Hays si schianta in moto contro un muro, restando così sfigurato che viene nascosto ai parenti. Sepolto tre giorni dopo, grazie agli accertamenti della compagnia di assicurazioni riesumato dopo altri due. Lo stato di coma gli ha permesso di consumare pochissimo ossigeno, e di vivere fino agli anni 70 come la celebrità che inventò la bara completa di cucina, cesso, soprammobili e biblioteca

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