CIAO, AMORE, CIAO, GURBETI (*)
I deputati nostrani sono tornati da una emozionante gita a Roma.
[articolo del settimanale bulgaro "168 chasa" (="168 ore") del 16 febbraio 1993, a firma Stoian Kirchev]
(*) GURBETI: termine turco per definire chi viaggia all'estero in cerca di fortuna o di beneficio materiale.

E' noto il fascino di Roma la prima settimana di febbraio. Il clima mite, la fragranza dei pini e l'aria mediterranea hanno un effetto eccezionale sia sulla libidine che sulla struttura cromosomica. Sono note pure le prodezze erotiche degli imperatori in eta' avanzata proprio grazie a questi fattori. Percio' non sorprende affatto l'afflusso dei deputati bulgari al congresso del partito di Cicciolina alla citta' eterna. Il PR e' il terzo gruppo piu' numeroso nel nostro parlamento dopo la SDS e il BSP e lascia dietro di se' tutte le formiche, i B-12, il DPS. La formula del successo e' semplice. Ognuno puo' iscriversi al partito contro un centinaio di leva. E questa somma piu' che modesta garantisce al deputato un volo gratis per Roma, 6 giorni di alloggiamento e cibo. In questo modo semplicissimo i radicali di Marco Pannella per 1 milione di dollari si sono assicurati la presenza di circa 400 parlamentari, soprattutto dell'ex-campo socialista. La comitiva dei nostri era un niente a confronto del gruppo del Grande paese (ex-Urss), che aveva mandato in Italia 250 simpatizzanti dell'idea radicale. Nella stessa Italia i membri del PR erano meno di 3000. E se non si riuscisse a raggiungere 30000 iscritti italiani il partito chiuderebbe e il patrimonio ipotecato sarebbe svenduto. Questo era il patema d'animo principale del congresso, pero' gli italiani non si sbrigavano ad iscriversi, perche' la quota d'iscrizione per loro e' di oltre 200 dollari. Il gruppo bulgaro si e' intestardito fin dal momento della distribuzione delle camere nell'albergo. Gheorghi Petrov ha dichiarato che essendo leader di partito non poteva dormire con un altro politico. Dopo ostinate discussioni con i padroni di casa, il bulgaro ha ottenuto quello che voleva. E cosi' ha acceduto allo stesso privilegio che avevano conquistato fin da Sofia la sig.ra E.Poptodorova, che aveva incantato i radicali durante il congresso precedente, Kadir Kadir, parlamentare altolocato e gli anziani Tatarli e Kiuranov. Nel giorno dell'apertura (il 4 febbraio), un corteo di lustra nomenklatura politica e' venuto ad onorare la gente di Pannella - il primo ministro, i presidenti delle due camere del parlamento italiano, i leader delle principali formazioni politiche. Per ragioni e motivi ignoti, alla fine del nobile seguito avanzava a grandi passi anche il nostro Pavel Shopov. Messo nel corteo, ha ottenuto per concorso di circostanze applausi frenetici da capo di stato. Il primo elemento di confusione e' venuto quando e' risultato che il nostro Sasho Stoianov non era arrivato. Doveva sedere nella presidenza d'onore come gia' co-prigioniero di Pannella a Sofia. Tutti e due sono capitati nella prigione a causa dell'appoggio alla primavera di Praga. Il responsabile italiano per i bulgari ha presto beccato il piu' vicino capitato Gheorghi Petrov e l'ha inviato verso la tribuna. Il sig.re Petrov dopo a lungo commentava che comunque era stato scelto perche' il suo partito e' il piu' illustre nella SDS. Il vano del nutrimento nell'hotel Ergife era ben frequentato. Pero' il vino umbro che si serviva a pranzo e a cena era nelle bottiglie di 250 grammi ed era assolutamente insufficiente. Percio' i seguaci di Bacco ne compensavano la carenza nelle proprie camere con degli etili dai vari nomi esotici. Fin dai primi giorni i nostrani si sono organizzati in squadre partitiche. A capo dei giovani comunisti si e' messo Rossen Karadimov, molto impratichito dalla volta scorsa. Conosceva la fermata del 246 e come cambiare l'autobus per andare in centro. Rossen orientava da esperto i suoi compagni nel comprare il biglietto presso la boutique nell'atrio dell'albergo (era valido mezz'ora per tutta la citta'). Tuttavia per necessita' al gruppo ha aderito anche Pavel Shopov con la replica: "Ahime', solo in mezzo ai lupi"; a cio' la risposta socialista e' stata: "Lupo tra agnelli!". Le primi delusioni dei nostri sono venute dopo che sig.re Adzharov era stato alleggerito delle sue preziose 50.000 lire da un'abile zingara di fronte al colosseo. L'incidente ha scottato il gruppo nostrano, ma questo non ha impedito che il giorno seguente siano stati rubati in maniera identica il passaporto e la patente di guida del collega giornalista, fratello di penna e di piuma Peter Milanov. Ad Halis Okan, che era venuto a spese proprie, non hanno rubato niente perche' per ben due volte non riusci' a giungere al Colosseo e questo gli e' stato possibile soltanto poco prima della partenza. Nel frattempo la sig.ra Poptodorova presiedeva la commissione per la legalizzazione delle droghe e ha cacciato inesorabilmente una loquace italiana che faceva rumore nella sala e disturbava i dibattiti sulla libera vendita dell'eroina nelle drogherie. Un timido deputato socialista ha cominciato una romanza con la russa Nastia e si suppone che abbiano scambiato indirizzi dell'amicizia. In una situazione molto piu' delicata si e' trovato Yuri Borissov a cui un leggiadro radicale locale ha mostrato ambiguo interesse, cosicche' Yuri doveva cacciarlo senza troppe cerimonie. Tra i parlamentari pero', il massimo interesse ha provocato l'infatuazione del sig.re Tatarli per una rappresentante della Kirghizia con lineamenti mongoloidi. Il professore avrebbe proposto alla dama (molto piu' giovane) un giro romantico in centro con autobus. Secondo i pettegolezzi Tatarli e la sua compagna di viaggio non avevano biglietti e sono stati colti in flagrante. La signora e' stata liberata, invece Tatarli portato alla polizia per via del passaporto diplomatico. Si sarebbe reso necessario che Pannella telefonasse alle autorita'. Ma quest'informazione l'ho avuta dai deputati dell'opposizione, percio' non e' verificata come tutto il resto. Alla partenza il capogruppo italiano dei bulgari e' stato aggredito da una radicale locale in astinenza, che in uno scatto di rabbia inaspettata gli ha strappato enormi ciocche di capelli nell'atrio dell'albergo. Uno dei camerieri mi ha detto: "Finito mangiare, dormire, parlare. Da domani vi aspetta il lavoro." Alcuni li aspetta veramente. Altri continueranno con lo stesso stile.

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