LA LETTERATURA BULGARA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 4 del 23 ottobre 1997]

SENZA LA PRETESA di ergerci a critici letterari, ecco qua per i nostri amici italiani interessati alla cultura bulgara una breve guida su alcuni autori e libri di letteratura (quasi) contemporanea. A chi volesse approfondire il tema consigliamo quello che è forse l’unico libro rintracciabile nelle librerie italiane. La letteratura bulgara, di Lavinia Picchio Borriero, editore Sansoni, comprende anche un profilo della letteratura paleoslava e attraverso la ricostruzione di una plurisecolare evoluzione storica scopre il nucleo di una civiltà letteraria che ha attestato il proprio vigore, agli inizi della simbiosi classico-barbarica, nell’area spirituale di Bisanzio, e che l’età risorgimentale ha ricondotto d’impeto, dopo cinque secoli di dominazione ottomana, in seno alla maggiore civiltà europea. Il libro è molto ben fatto anche se carente di aggiornamenti sulla letteratura attuale. Esiste in italiano anche un’altra opera comprensiva, ma bisogna ordinarla nelle buone librerie: Panorama della letteratura bulgara di Pantaley Zarev, edizioni Bulzoni.

GEO MILEV (1895-1925) è noto più che altro per essergli intitolato il quartiere diplomatico di Sofia, poiché fu ucciso da estremisti, ma al di là della retorica la sua opera è tutt’altro che trascurabile. Milev scrisse pregevoli poemi in uno stile moderno e innovativo che mise la letteratura bulgara in sintonia con l’avanguardia europea.

NIKOLA VAPTSAROV (1909-1942) tra i più grandi poeti bulgari di tutti i tempi, ucciso dal regime autoritario, Vaptsarov divenne un eroe postumo per avere descritto in poesia la vita e la battaglia rivoluzionaria del suo popolo. Cresciuto nella contesa Macedonia del Pirin, le sue opere più note hanno il sapore del futurismo italiano e del costruttivismo russo. Ne esiste anche una traduzione in italiano, ma ormai molto difficile da rintracciare nelle librerie, mentre è più facile trovare un’edizione in inglese, Nineteen poems, editore Journeyman.

HRISTO BOTEV (1848-1876) oltre che un eroe rivoluzionario, morto nella lotta per la liberazione del suo paese, Botev fu anche un prolifico scrittore. I suoi scritti sono pubblicati anche in una edizione rilegata con traduzioni in russo, inglese, francese e tedesco, ma purtroppo non in italiano. Famosissima è la lettera che Botev scrisse a Dagobert Englender, capitano della nave Radetski in navigazione sul Danubio, in cui gli rende nota la rivolta dei patrioti bulgari. La lettera è datata 17 maggio 1876, a bordo del battello, ed è accompagnata da un altro documento storico che recita: “Noi sottoscritti certifichiamo di avere costretto con la forza il capitano della nave Radetski ad attraccare sulla sponda turca contrariamente al piano di viaggio. I ribelli bulgari, il comandante Hristo Botev”. Specialmente per i nostri lettori abbiamo tradotto in italiano questa lettera di Botev.

Signor Capitano! Signori Passeggeri!
Mi pregio dichiararvi che vi sono a bordo degli insorti bulgari dei quali mi onoro si essere il Voivoda.
È al prezzo del nostro bestiame e dei nostri strumenti agricoli, al prezzo di grandi sforzi e del sacrificio dei nostri beni, di quanto di più caro abbiamo al mondo, che ci siamo procurati, malgrado le persecuzioni delle autorità del paese di cui rispettiamo l’autorità, i mezzi necessari per correre in soccorso degli insorti che combattono coraggiosamente sotto il Leone per la liberta e l’indipendenza della nostra cara patria, la Bulgaria.
Preghiamo i signori passeggeri di non preoccuparsi e di restare calmi. Quanto a lei, Signor Capitano, ho il doloroso compito di invitarla a mettermi il battello a disposizione fino allo sbarco e contestualmente dichiararvi che ogni minima opposizione mi costringerà alla triste necessità di usare la forza, contro la mia volontà, per vendicare gli odiosi avvenimenti sul battello Germania a Ruse nel 1867.
In ogni caso il nostro motto di guerra rimane:
Viva la Bulgaria! Viva Francesco Giuseppe!
Viva il conte Andrassy! Viva l’Europa cristiana!
17 maggio 1876,
a bordo del battello, Hristo Botev

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