LA BRAVA KRASY SALVA LA FACCIA DELLA AUSTRIAN
[da ITALIANI IN BULGARIA numero 15 del 30 marzo 1998]
DOMENICA 22 MARZO il nostro lettore Roberto Aresu ha la disavventura di perdere il biglietto aereo che nel pomeriggio dovrebbe riportarlo da Sofia a Duesseldorf via Vienna. Al desk della compagnia austriaca in aeroporto viene accolto a pesci in faccia dall’impiegato di turno, che, incredibile ma vero, non parla il tedesco (Aresu lavora da anni in Germania e non sa il bulgaro), ma gli fa capire che non lo lascerà imbarcare nonostante abbia prodotto il numero del biglietto e le altre informazioni necessarie.
NON SAPENDO PIU’ che pesci pigliare, Aresu ci chiama in redazione con un disperato grido di aiuto. Per tutto il pomeriggio segue un concitato giro di telefonate con cui lo mettiamo in contatto con l’ufficio Austrian airlines a Duesseldorf e con quello centrale a Vienna, ma l’unica persona che riesce finalmente a risolvere la situazione è da casa sua l’impiegata locale dell’Austrian Krassimira Nikolova, alla quale Aresu può addirittura rivolgersi nella sua madrelingua. Infatti Krasy è cresciuta nella scuola Alitalia dell’ufficio di Sofia, nell’efficientissimo team di Corrado Maraviglia.
QUESTO EPISODIO, più che un altro duro colpo allo stereotipo dell’efficienza teutonica, rappresenta una ulteriore dimostrazione della reale volontà della nostra compagnia di bandiera di operare competitivamente in vista della privatizzazione, tanto che il personale meglio qualificato le viene “rubato” da altre compagnie. Intanto Aresu, che da sardo non è tipo dalla memoria corta, nella sua lettera di protesta all’ufficio Austrian di Duesseldorf segnalerà anche l’unica nota positiva: la gentilezza della loro impiegata e nostra amica Krasy, addestrata però dall’Alitalia. Auf wieder sehen…
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