ANALISI: PICCOLI PASSI IN AVANTI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 16 del 13 aprile 1998]

L’INVERNO appena conclusosi era considerato un test cruciale per il governo riformista bulgaro: se vi fosse sopravvissuto, il resto sarebbe stato più facile. Ma in effetti sembra che Kostov sia sopravvissuto ritirandosi dal fronte delle riforme più dolorose. Il tasso di disoccupazione è salito solo al 14% rispetto a previsioni del 20%, il che invece di costituire una buona notizia è la prova che non sono ancora stati affrontati i licenziamenti di massa necessari alla ristrutturazione industriale, che mostra ben pochi segni di progresso. Le privatizzazioni vanno un po’ meglio, con un meccanismo che ormai funziona quasi automaticamente, ma gli investitori sono ancora molto cauti: temono burocrazia e corruzione. Gli indicatori macroeconomici del paese sono altrettanto ambigui. Grazie al currency board sia l’inflazione che il rapporto tra deficit e PIL oscillano intorno ad un incoraggiante 3%, mezzo punto in più o in meno, ma la crescita economica è un altro paio di maniche: difficile credere al 4% prevvisto dal governo, e tra i tanti problemi il numero uno rimane quello eternamente irrisolto dell’allucinante sistema bancario bulgaro. Comunque a Kostov va almeno riconosciuto che sta lavorando mille volte meglio del suo predecessore. Auguri di successo.

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