LA CUCINA ITALIANA SECONDO I BULGARI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

AVETE APPENA SPOSATO un virile uomo bulgaro e volete che impari rapidamente a fare da mangiare come si deve (che’ in questo mondo non si vive di soli cetrioli…) mentre voi lavorate sodo per mantenere la famiglia, per cui gli regalate il piccolo libro Italianskata kuhnya, opera di Elena Chakarova e Petya Petkova e primo della collana “arte culinaria mondiale” dell’editore May (90 pagine, 1400 leva nelle bancarelle di ploshtad Slaveykov). Il divorzio è sicuro dopo un pranzo e una cena in cui l’incolpevole marito, seguendo fedelmente le istruzioni del libro, avrà sostituito il parmigiano con il kashkaval, la mozzarella con il sirene, il prosciutto con la shunka, l’olio di oliva con quello di semi e così via con altre “bestemmie” gastronomiche. E purtuttavia, nonostante una tale violenza ai sensibili stomaci dei connazionali meriterebbe forse una dichiarazione di guerra alla Bulgaria, non ce la sentiamo di infierire troppo su Petkova e Chakarova, che in fondo hanno fatto del loro meglio per adattare la cucina italiana ai prodotti che si trovano nei mercati e negozietti locali. Anzi è encomiabile che le autrici abbiano incluso tra le 180 ricette un capitolo con 22 secondi piatti di cucina vegetariana.

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