ABBIAMO AMMAZZATO LA CANZONE ITALIANA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 21 del 29 giugno 1998]

La brava e simpatica star della musica pop italiana degli anni ’60 Rita Pavone è arrivata in Bulgaria insieme al tecnico del suono Paolo Ormi e al marito Teddy Reno per registrare il suo nuovo album nello studio 1 della Radio nazionale bulgara. Pavone si è esibita in un concerto nella sala 1 del Palazzo nazionale della cultura (NDK) di Sofia il 15 giugno scorso, e la sera seguente è stata ospite di un ricevimento offerto in suo onore dall’abasciata d’Italia. Ecco di seguito una sintetica traduzione di interviste rilasciate alla stampa locale dalla mitica cantante, che dopo questo estivo sforzo discografico bulgaro ha pianificato per l’autunno di dedicarsi al teatro con uno spettacolo felliniano insieme all’attore Fabio Testi

E’ andato diversamente il suo primo concerto in Bulgaria al confronto di quel che si aspettava?

Sono stata ricevuta molto gradevolmente. Temevo di non poter rispondere ai gusti del pubblico, il che mi sembra normale prima di un incontro fra sconosciuti, ma il pubblico è stato meraviglioso.

Fra il cinema, la TV, il teatro e la musica, dove si sente più sicura?

Io sono una cantante. E’ questo il mio mondo vero. Se devo proprio scegliere, il teatro verrebbe al secondo posto. Al teatro capisci subito se sei riuscita o se non hai successo, non devi aspettare come nella TV o nel cinema.

Lo sapeva che la più famosa cantante bulgara, Lili Ivanova, ha cominciato la sua carriera seguendola e imitandola?

Non lo sapevo! Non la conosco, però sono felice di sentire questo. Mi fa piacere quando qualcuno è ispirato dalla mia musica e dalla mia voce.

Per che cosa non le rimane tempo oggi?

Per me stessa! Non riesco mai a leggere i libri che vorrei leggere da tanto tempo. Non ho tempo di prendermi cura della casa, di divertirmi, di fare le cose che mi piace fare, come per esempio restaurare mobili antichi. Sono piccole cose che mi fanno felice.

Quand’è che ha provato più paura: all’inizio della sua carriera o quando ormai era una star?

Quando ero famosa. Se il pubblico ormai ti conosce, sei costretta a cambiare, a stare sempre all’erta. Continuamente devi cercare nuove ispirazioni per poterlo mantenere. All’inizio della carriera non sei nessuno e allora non perdi niente. E’ solo dopo l’inizio che comincia una guerra nella quale tu devi sempre vincere. Il drammaturgo italiano Eduardo De Filippo che l’aerte non finisce mai, ogni volta è un inizio! Devi giocare continuamente.

Ma questo non è troppo stancante?

Per i veri artisti, no!

E’ oramai finita l’epoca della canzone italiana?

Ahimè sì… nella musica pop adesso regnano gli anglosassoni. Le loro canzoni sono dappertutto. Sono in cima a tutte le classifiche. In gran parte la ritirata della canzone italiana è colpa nostra, di cantanti e compositori. Con troppa leggerezza ci siamo ritirati dalle posizioni che avevamo negli anni ’60 e ’70. Col tempo abbiamo perso la volontà di sostenere la melodia italiana. Ogni nazione ha la sua musica e la sua sensibilità. Appena abbiamo cominciato ad imitare gli inglesi, abbiamo cominciato a fare delle brutte copie e perso il piacere di creare la vera musica italiana.

Ha dei buoni amici nel mondo dello spettacolo?

Sì, per esempio Paul Anca, e in Italia Gianni Morandi. Di loro sono sicura che sono miei amici molto buoni. Certamente ho anche molti conoscenti che incontro spesso in concerti e spettacoli televisivi. L’italiano però è un grande individualista. Gli pice parlarne, ma non condividere gli stessi interessi con i suoi colleghi. Perciò io preferisco incontrare persone che stanno al di fuori dello showbiz. Mi danno ispirazioni. Con gli altri cantanti parliamo sempre delle stesse cose: l’ultimo album o concerto, la carriera… E’ noiosissimo!

Per quale ragione ha deciso di fare il suo ultimo CD in Bulgaria?

Mi piace veramente l’orchestra bulgara “Ouverture” di Christian Koev. Questa orchestra è famosa e riconosciuta in tutta europa. E adesso vorrei creare un nuovo album assai diverso da quelli che abbia mai registrato finora. Perciò ho scelto un posto dove non mi conoscono molto. Questo dovrebbe permettermi di stare più tranquilla e di concentrarmi meglio sul lavoro. Questa orchestra straordinaria mi potrà dare una nuova musica, che unisce sonorità classiche e moderne.

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