L’ITALIA AL TERZO POSTO TRA I MAGGIORI PARTNER COMMERCIALI DELLA BULGARIA
[da ITALIANI IN BULGARIA numero 20 del 8 giugno 1998]
E’ QUANTO HA DICHIARATO l’ambasciatore Tommaso Troise durante la conferenza stampa di presentazione della festa nazionale della repubblica, tenutasi il 2 giugno scorso nella residenza diplomatica italiana. Troise ha illustrato i dati sull’import-export tra i due paesi, dai quali risulta che l’Italia sale addirittura al primo posto nella classifica delle importazioni in Bulgaria, con merci per un valore si 239 milioni di dollari nel 1997. Nello stesso periodo il paese balcanico ha però concluso il bilancio a proprio vantaggio, avendo esportato verso gli appennini merci per un valore di 435 milioni di dollari, scrive nella pagina di economia il quotidiano bulgaro 24 Chasa senza però far menzione che ciò è principalmente dovuto alle tante piccole e medie aziende italiane che hanno portato lavoro qui.
PER IL PROSSIMO OTTOBRE si attende l’arrivo di una delegazione d’affari italiana e, conclude l’articolo del giornale bulgaro, il governo italiano è pronto a finanziare progetti culturali di organizzazioni non-governative bulgare senza scopi di lucro. Venendo alla cronaca della festa del 2 giugno, l’ambasciatore ha voluto rinnovare i fasti con cui ci aveva viziato Agostino Mathis anni fa, poi intervallati dal lungo periodo di manutenzione del giardino con Rastrelli. E’ infatti nel giardino della residenza, approfittando del bel tempo, che si è concentrata la maggior parte delle centinaia di partecipanti al ricevimento, tra i quali decine di diplomatici.
ERANO INFATTI PRESENTI tra gli altri il rappresentante della delegazione della Commissione europea, quello della UNDP (il programma di sviluppo delle Nazioni unite), Antonio Vigilante, e l’incaricato d’affari statunitense, oltre agli ambasciatori si Algeria, Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Federazione serbo-montenegrina, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, India, Israele, Libano, Marocco, Paesi bassi, Polonia, Regno unito, Spagna, Svezia, Turchia, Ungheria e Venezuela. Numerosi altri paesi, come Albania, Repubblica ceca ed altri, erano rappresentati dai loro addetti militari o altri alti funzionari diplomatici.
COME ERA PREVEDIBILE la stampa locale si è distinta per il suo provincialismo, riportando del ricevimento solo con piccoli trafiletti nelle ultime pagine, usualmente quelle delle rubriche di pettegolezzi e senza spiegare niente delle ragioni dell’anniversario (il 52° della repubblica, mentre secondo il famigerato 24 Chasa sarebbe il giorno dell’indipendenza…), e citando solo nomi bulgari. Ecco il titolo del quotidiano Demokratsia sulla festa della repubblica: RADOV RALIN S’ABBUFFA DI PIZZA ALL’AMBASCIATA D’ITALIA. Mentre lo Standart ci informa che per il ricevimento il sindaco Sofiansky ha esibito un vestito nuovo… Invece sulla presenza di una trentina di ambasciatori, neanche una parola.
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