Feticismo

Intendiamo per feticismo quella condizione particolare nel quale il soggetto sposta o sostituisce la sua meta sessuale da una persona viva e nella sua interezza, ad una parte del proprio o altrui corpo o a qualsiasi altro oggetto o qualità, in grado di eccitarlo sessualmente.

Nei "Tre saggi sulla teoria sessuale" Freud afferma che "un certo grado di feticismo è di regola proprio dell'amore normale, in special modo in quegli stadi di innamoramento nei quali la meta sessuale normale appare irraggiungibile oppure sembra negato il suo adempimento (...) il caso patologico subentra solo quando il desiderio del feticcio si fissa al di là di questa condizione e si sostituisce alla meta normale, inoltre quando il feticcio distaccato dalla persona diventa unico oggetto sessuale" (IV, 467).

Questo termine fu trasferito dalla ricerca storico-religiosa, a quella sessuologica dal medico francese Alfred Binet al fine di dare una spiegazione al fenomeno per cui molte persone idolatrano determinate qualità o determinati oggetti esattamente come i popoli primitivi il bastone, la pietra, la clava o l'immagine lignea. Binet scoprì di conseguenza che praticamente qualsiasi cosa può diventare oggetto di adorazione feticistica: capelli, pellicce, cinture, colori, biancheria intima, odori, qualsiasi parte del corpo, vestiari particolari e l'elenco sarebbe infinito.

Il feticismo vero e proprio si contempla quando la persona agisce l'atto sessuale, masturbandosi, "solo" con il proprio feticcio; ad esempio il marito che in un primo tempo vuole vedere la moglie con le calze a rete, (primo stadio) al quale domani basteranno queste ultime per masturbarsi (secondo stadio); nel terzo stadio non comparirà neppure quest'ultimo bisogno, poiché l'orgasmo subentrerà al solo guardare toccare, o indossare lui stesso le calze. Nel quarto stadio, in gran parte dei casi, l'orgasmo non compare, poiché dal punto di vista dell'economia sessuale, a parità di stimolo la reazione diminuisce.

Viene quindi applicata la regola per la quale tanto più maniacale è l'ossessione sessuale, tanto minore il soddisfacimento, ma anche il suo opposto: meno soddisfacimento procura l'ossessione, più maniacale diventa l'ossessione stessa. Il feticismo, che è presente sia in eterosessuali che omosessuali, può quindi essere di tipo alloerotico (agito con altri da sé) che autoerotico (con sé stessi); si può osservare una forma attiva, una passiva, e una contemplativa.

Nella prima forma il feticista usa attivamente il feticcio, nella seconda vuole che il feticcio sia usato su di lui da un'altra persona, e nella terza attua solo la contemplazione dei feticci stessi, che di solito vengono collezionati in gran numero. Secondo alcuni autori, alla base. di questo comportamento pare vi sia l'incapacità di percepire una persona come unità e quindi nella sua interezza.

Per Freud le deviazioni rappresentano la persistenza nella maturità di elementi di sessualità infantile a discapito della genitalità adulta. Per molti psicoanalisti il feticismo ha a che vedere con il complesso di castrazione, con il senso di colpa nei riguardi della sessualità, con la paura del coito, con una fissazione o regressione ad uno stadio precedente dello sviluppo psicosessuale.

In "Fare l'Amore", Eric Berne (ed. Bompiani) descrive come anche le predilezioni sessuali possono essere trasmesse alla generazione successiva e fare parte del "copione di vita". Nel caso del feticismo, come nei confronti di qualunque altra diversità sessuale, è importante ai fini terapeutici che essa sia il più possibile in armonia con la vita del soggetto e di coloro che gli sono vicini. In mancanza di questa condizione, e qualora, questa diversità provochi sofferenze fisica o psichica, è consigliabile l'intervento di uno specialista.

Nessun commento: