Dispareunia e vaginismo.

Per dispareunia si intende il coito doloroso. Essa può comparire sia all'inizio dei rapporti sessuali (primaria) o più tardi quando i rapporti sessuali sono già iniziati (secondaria). Il dolore durante il coito può comparire sia all'inizio della penetrazione che durante l'attività coitale profonda. Vi sono numerose cause organiche che possono causare questa disfunzione, tra le quali atresia vaginale, vulvovaginite, bartolinite, uretrite, cicatrice da episiotomia, fistole rettovaginali, moniliasi, craurosi vulvare, leucloplasia, emorroidi, cervicite, endometriosi, infiammazione pelvica, tumori ovarici e uterini, retroversione uterina, vulvovaginità diabetica. In età avanzata la dispareunia può essere costituita dalla fibrosi senile della vagina. In generale la dispareunia può essere anche dovuta a qualunque forma di congestione pelvica e a irritabilità della vescica. L'eventualità comunque più frequente di questa disfunzione è rappresentata dai fattori emotivi che possono ostacolare ogni piacere nei rapporti sessuali. La dispareunia può essere vista anche come forma di rifiuti simbolici e di ostilità nei confronti del partner, a bisogni autopunitivi e come risultato di un eccessivo autocontrollo. Anche per il vaginismo esiste la suddivisione in primari e secondari a seconda se il sintomo è presente o meno sin dai primi rapporti sessuali. Dal punto di vista funzionale il vaginismo è provocato da una contrazione spastica involontaria del muscolo elevatore dell'ano, della vulva e dell'orifizio vaginale, con conseguente impossibilità a ottenere la penetrazione anche solo di un dito. Vaginismo e dispareunia sono fra le cause più frequenti di "matrimoni bianchi". L'aspetto di coppia nella terapia del vaginismo assume fondamentale importanza: è stata infatti notata una notevole percentuale di casi di eiaculazione precoce e di impotenza nei partner di donne affette da questo disturbo. (Introduzione alla sessuologia medica di Giorgio Abraham e Willy Pasini, ed. Feltrinelli). Particolarmente indicati sono tutti quegli esercizi ed approcci corporali che mirano a migliorare il rapporto esistente tra la donna e il proprio corpo, ad esempio assistendola durante gli esercizi di autodilatazione della vagina e successivamente utilizzando la collaborazione del partner. La terapia del vaginismo non rappresenta più un grave problema terapeutico se non in casi eccezionali. La collaborazione attiva e partecipe del partner che negli ultimi decenni ha sviluppato una diversa sensibilità culturale in ordine alle problematiche riguardanti la sessualità in genere consente di poter affrontare questo disturbo con la massima tranquillità e con una altissima percentuale di successo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

per massimizzare i risultati terapeutici convine comunque valutare il problema e assicurarsi che la diagnosi sessuologica sia proprio vaginismo. In questo caso si può scegliere di curarsi presso un sessuologo clinico
Paolo Zucconi sessuologo e psicoterapeuta a Udine e Milano