Intervista a Adele Faccio - II (12 maggio 1991)

D. Perche' sei antiproibizionista su tutti i fronti: aborto, droga ... ecc. ecc. ?

R. ANTIPROIBIZIONISTA in tutti i sensi e in tutte le direzioni, perche' non si deve 'proibire', si deve spiegare che cosa e' dannoso alla salute fisica e al benessere mentale e culturale delle persone. Ma la 'proibizione' e' odiosa perche' inibisce la liberta' e l'autonomia di giudizio delle persone, le priva della capacita' di scelta e del diritto alla sperimentazione. Queste sono qualita' e virtu' che vanno coltivate nell'umanita' per permettere alle persone di maturare e farsi responsabili in prima persona delle proprie scelte e della gestione della propria vita, senza interferenze pericolose e dannose nei confronti di altri. E' cultura, insomma.
Certo le liberta' di scelta vanno vagliate e ragionate. Noi non siamo promotori dell'aborto. Ma non permettiamo che nessuno lo proibisca. In caso di mancata scelta o di interferenze impreviste, deve essere possibile operare una scelta ragionata e anche dolorosa, ma spesso utile e necessaria.
Noi non siamo fautori dell'uso di droghe. Ma non vogliamo che la gente venga sfruttata e costretta allo smercio per potersi procurare la quantita' necessaria. E' sempre questione di misura, insomma. Come per l'alcool. Un po' di alcool non fa male a nessuno. Il troppo stroppia, come si diceva una volta.
E cosi' via. Tante sono le liberta' che le persone hanno diritto di prendersi, purche' non si esca dai limiti corretti, che sono sempre individuali e non si possono stabilire per legge.
La liberta' di scelta e di sperimentazione non deve essere tolta a nessuno e nessuno deve essere 'costretto' a scelte obbligate. Sta alla maturita' e alla capacita' di giudizio culturale di ciascuno che cosa e' bene o male per ciascuno. Non esiste l'assoluto ne' nel bene ne' nel male. Esiste la conoscenza e la coscienza.

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