La grande nostalgia per la mia scuola non e' motivata soltanto dalla dimensione "temporale" di un bel periodo adolescenziale ormai malinconicamente archiviato, ma pure da una dimensione "spaziale" consistente nei soli anni di presenza fisica nella mia amata citta' natia, ove altrimenti la vagabonda che sono non avrebbe mai avuto l'occasione di risiedere. Quei tre anni di "studio" al leggendario Itsos di via Pace coincisero felicemente con la quotidiana sperimentazione dei mitici "sesso, droga & rock'n'roll" che mi affascinavano nella loro libertaria dimensione metropolitana tanto piu' in quanto provenivo da un'infanzia/puberta' drammaticamente mortificata in una gretto provincialismo. Quella sigla "Itsos", acronimo di uno di quegli istituti tecnici ad ordinamento speciale che in vent'anni di sperimentazione avrebbero battuto la strada per la piu' recente mini-riforma del sistema scolatico, per me e per "diversi" altri "studenti" significo' pure la sperimentazione della cannabis col professore di storia, dell'alcool con quello di scienze, delle dolcissime prime esperienze sessuali nel bar dietro il palazzo di giustizia, che potemmo monopolizzare - a dispetto della concorrente corporazione avvocatizia - grazie alla pratica liberta' di "bigiare" senza dover rispondere ad altri che al nostro senso di responsabilita' (ch'era molto, ma veramente molto scarso!). Gia', nella saletta interna di quel bar a due passi dalla rotonda della besana, accompagnati dalla colonna sonora di vascorossi, si consumarono interminabili cunnilingui incrociati: prevalentemente etero, talvolta anche omo per dare ancor piu' scandalo, ma rigorosamente all'interno del nostro gruppo. Eravamo infatti, a modo nostro, tutti leader: prima di tutto onore al "duca", il piu' prepotente, stronzo, bastardo, goliardico, pluri-ripetente; qualche anno fa abbiamo perso il duca in uno stupido incidente stradale. Poi c'era FSM, il mio piu' caro amico, un poeta nato, un radicale potenziale che non s'iscriveva al partito solo perche' io lesbica avevo buon gioco a portargli via le ragazze che lui conquistava col suo fascino scapigliato simbolista e con le quali ragazze io prediligevo concretizzare le dinamiche di gruppo su un piano piu' pragmatico... Poi c'erano Alberto e Ruggero, il primo figlio di ortolani comunisti con la Ferrari nel garage, l'altro ciccioso borghese spadoliniano, che avevano in comune solo il destino di far carriera e guadagnare cinque milioni al mese, differentemente da quegli immaturi ch'eravamo noi "altre" - FSM ed io - che gli fregavamo le piu' belle (dentro e fuori) compagne di scuola, allora ancora "immaturamente" affascinate dal nostro mito freakettone. E poi c'erano loro, le piu' belle dentro e fuori: il mio grande amore Olivia Maria prima di tutte, la piu' bella, intelligente, volitiva, egoista, edonista, odiosa stronza... Sigh, dove sei ? Che cos'aveva meglio di me quel testa di cazzo che si/ti faceva i trip e ti portava via da me in moto ? Tra l'altro - a parte l'imbecillita' di andare in moto allucinati - non capiro' mai come potesti preferire un volgarissimo moto Morini al mio prestigioso Cagiva truccato; ah quanto rapidamente dimenticasti come scalavo le sei marce con professionale precisione - ai limiti di cacare il pistone - per tagliare in ragionevole sicurezza le curve bagnate della superstrada per il lago maggiore, mentre tu ti stringevi forte a me - tette comprese -, baricentrandoti perfettamente sulla scolpitura dei pneumatici pirelli, sempre da me maniacalmente controllati come pure la tensione della catena, la durezza degli ammortizzatori e la qualita' dell'olio castrol ai fini della lubrificazione separata... Ah, quanto insensibilmente scordasti il mio stile di dominio del mezzo nello slalom di attraversamento della citta' - in venti minuti all'ora di punta - per passare a quel disabile col Morini che cacava olio di ricino per non sapere manco la differenza tra due-tempi e quattro-tempi... Ti amo ancora tanto, ma potro' mai perdonarti per l'ignominioso affronto di avermi preferito un telaio progettualmente inferiore ?!? Vennero altri tempi, quelli del mini-cooper automatico, quando conobbi la rosea tua vulva carnosa, ma si era ormai all'esaurimento del moto ciclistico; come avvenne poi pure con Sh., la figlia ninfomane d'un re delle caramelle, che vilmente sottrassi all'influenza del poeta di cui sopra, e che nel quadro della strana "giustizia" in cui si ricompongono i torti terreni, mi lascio' per un muscolosissimo quanto ignorantissimo sommozzatore svedese al servizio di una compagnia petrolifera texana; fu il degno epilogo di una storia di corna a puntate comparabile a una telenovela messicana. Vi furono inoltre in quel periodo diverse altre gioiose coetanee che nello stuprare il mio corpo acerbo traumatizzarono pure la mia adolescenza inquieta, il tutto condito in un contesto socio-politico tardo-settantasettino, un'impronta malinconica della quale sono tuttora vittima nel trasferire per iscritto il mio pensiero "anemico-nevrotico" (autorevole definizione...). Erano gli ultimi colpi di coda di qualcosa che non c'e' piu' e che non tornera' se non nella forma di qualcos'altro di simile e del quale comunque saranno certamente altri i protagonisti; mi riferisco, per interderci, a quei tempi in cui il quotidiano "lotta continua" divenne "LC" e poi "reporter"; a quei tempi in cui si potevano ancora vedere ampi cerchi di sconvolotoni che si passavano il cyloon (ma si scrive cosi'?!?) sul prato del parco sempione mentre l'ultimo scoppiato indiano metropolitano scalava gli alberi per farsi beffe degli sbirri.
Nostalgia un po' stupida, quella nutrita per quegli ultimi colpi di coda di un "movimento" che alla mia generazione non avrebbe lasciato altra scelta oltre a quella tra "drogato" o "terrorista", tra l'usare la "spada" per spararsi della merda in vena o l'usare il kalashnikov per sparare piombo in corpo ai "nemici di classe". In entrambi i casi per il godimento del regime. Ci fu pero' un tale, un tipo assurdo a capo d'un manipolo di dementi, che ruppe la manichea dicotomia per offrire una piu' difficile via nonviolenta di canalizzazione dello sfogo rivoluzionario dei piu' sensibili tra i repressi di quartoggiaro e dell'altovolta. Ma questa e' un'altra storia, un'altra "scuola".

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Contro i Michele Boselli del mondo, noi poveri
innocenti siamo senza difese. Sono tutti figli
di puttana [in senso buono], non ci piacciono
affatto, mas dobbiamo ascoltarli perche nel profondo
sentiamo che la nostra esperienza di vita e` incom
pleta. Umanamente si capiscono le donne sp[osate,
le ragazze, le figlie persino le vedove; si soppo
rtano le loro collere e si considerano quelli che
possono essere i loro desideri, ma poi ci si rende
conto che quel viscido mascalzone arriva a dei livelli
di aberrazione troppo evoluti. L`unica consolazione
e` che anche loro hanno delle tentazioni - cosi
sembra dai loro discorsi. Figli di puttana! neppure
di questo si puo essere sicuri.

Anonimo ha detto...

prova / test

Anonimo ha detto...

Moto Morini unveiled the new Sport 1200 and Scrambler at the Padova motorcycle show.Both motorcycles are based on the Moto Morini 9½ Sport, but with different styling and chassis parts to give them a unique appeal.the bikes look really well. Im thinking of buying one. will probably go for the sport. gonna check out an online motorcycle insurance quote see how much this beast is gonna cost me to get on the road. then i'll have to sweet talk the girlfriend into letting me have one.

Michele Boselli ha detto...

ma santa pace, biker, io i messaggi pubblicitari di spam li lascio, pero' ne "sterilizzo" i link rendendoli inattivi, quindi perdono tempo gli spammer e perdo tempo io

Anonimo ha detto...

peccato non averti incontrata ai tempi della collinetta dell'itsos, magari poteva scapparci una leccatina anche se etero
max

Michele Boselli ha detto...

urgh... una scrive un post in OTTOBRE (non gennaio) e si ritrova un commento dieci mesi dopo!... rivèlati, anonimo Max!