Could you imagine if they accept them and they don't accept us ?!?
La moglie dell'alto funzionario del ministero turco, letteralmente sconvolta da una simile prospettiva, ripete' infervorita
"immagini se [la UE] accettasse loro [i paesi ex-comunisti dell'est] prima di accettare noi [la Turchia]"
L'ambasciatore europeo, ospite d'onore nel bell'appartamento della famiglia alto-borghese turca, rispose senza parole allargandosi in un sorriso ammiccante e comprensivo dello scandalo che tale incubo suscitava nella signora illividita e inorridita, quindi con un gesto misurato trasse di tasca un salmone affumicato che portava sempre con se', con l'altra mano appicco' nobilmente il fuoco a una camel (1) mentre il suo sguardo panoramizzava l'elegante salotto dal minibar con le bottiglie di martini (1) agli ultimissimi gadget elettronici sony (1) sparsi qua e la', fino ad un orribile orologio da tavolo firmato e omaggiato da Andreotti (1) quand'era ministro in visita ufficiale. Infine penso' ai curdi, si cancello' il sorriso comprensivo dal viso, ripose il salmone sconcertato e decise di affrontare l'argomento.
Con un'ultima acceleratina, Luigi giro' la chiave per smorzare dolcemente i 300 cavalli dell'alfa (1) blindata. Per prima cosa guardo' l'orologio e sul momento s'incazzo'. Come avesse fatto Boselli (2) ad arrivare ad Ankara in sole 12 ore da Skopje con una carretta di renault (1), proprio non riusciva a capacitarsene. Poi si placo', pensando che l'importante era di aver fatto il suo dovere arrivando comunque in tempo per prelevare l'ambasciatore sotto la casa dei suoi ospiti. Percio' si rilasso' regolando il sedile per distendersi e allungare le gambe.
Nella paziente attesa, Cimino (2) si accese uno spino.
In Turchia - penso' Boselli (2) che nel frattempo era gia' tornato in Macedonia su uno dei tappeti volanti di cui era rappresentante di commercio -, c'e' 'sto diavolo di Welfare party che ha vinto alla grande le ultime elezioni amministrative richiamandosi a "valori" islamici fondamentalisti in netto contrasto con lo stato laico di Kemal Ataturk.
Bisognerebbe almeno rendersi conto che eliminare fisicamente le curve non risolverebbe il problema della prostituzione, penso' Cimino (2) spegnendo lo spino che lo aveva trasportato in una fantasiosa associazione di idee senza soluzione di continuita', e un po' stanco per aver guidato tanto e perso nell'inquinamento luminoso che impediva il buio totale della notte sulla capitale turca e proiettava tutto in un'atmosfera surreale. Sotto un violento acquazzone, l'ambasciatore De Perlinghi (2) apri' la portiera inzaccherandosi da capo a piedi in una profonda pozzanghera, ma non se ne adiro' e aristocraticamente proferi' all'autista
"questi non capiscono un fico secco, voglio andare a Diyarbakir in Kurdistan"
Cimino (2) consulto' la carta stradale, capi' che avrebbe dovuto dominare mille miglia tra le montagne e fu preso da un momento di sconforto. L'ambasciatore plenipotenziario, seduto al suo fianco, si allaccio' la cintura e lo rassicuro'
"non preoccuparti, la prossima canna lo rollo io, intanto vai!"
Luigi rigiro' la chiave di accensione in senso orario, percepi' i 12 cilindri del motore vibrargli sensuali sotto le chiappe e su' con un brivido per la colonna vertebrale, innesto' la prima e con un profondo sospiro si dispose al viaggio.
"ferma!, ferma!!!"
esclamo' De Perlinghi (2) ex abrupto (l'ambasciatore non faceva mai niente che non fosse ex abrupto, o ex aequo, ex cathedra, ex lege, ex libris, ex novo, ex voto, ex urss o ex yugo...)
Cimino inchiodo' e inverti' (ex abrupto) la marcia a 7.000 giri. Il mostro meccanico accenno' per un attimo a ribellarsi ma poi, sia benedetto l'ABS, si rassegno' a tornare indietro per raccogliere l'autostoppista malcapitato sotto il diluvio delle montagne dell'anatolia.
"Si', mi chiamo Massimo Lensi (2)", dichiaro', "ma non sono il Massimo Lensi (2) che pensate voi: quello e' un mio cugino che mi ha usurpato il titolo ed e' emigrato in Ungheria, ma sono io il vero Massimo Lensi (2) del Pr e da anni vivo clandestinamente qui in Turchia. Mi sto recando a Tehran per andare a trovare il mio amico Ottoni (2), potreste darmi un passaggio fino a Erzurum ?"
Impietositosi dal caso umano, l'ambasciatore diede ordine all'autista di caricare nel baule dell'auto il bagaglio dell'autostoppista e l'autostoppista stesso.
L'alfa (1) ringhio' di rabbia e morse i tornanti ghiacciati che portavano a Erzurum, governata da uno stupefacente Cimino (2) completamente fuori di testa che riusci' miracolosamente a evitare gli scontri frontali con i criminali autisti di TIR lanciati in discesa con 200 quintali a 100 all'ora.
Arrivati a destinazione, Lensi (2) usci' dal baule e strinse la mano all'ambasciatore De Perlinghi (2), dicendogli semplicemente
"Non ci sono ca, caa..., cavoli!, come dice realisticamente Busda (2) questo paese bisogna cominciare a pensare di prenderlo dentro nella UE, il che non significa rinunciare alla difesa dei diritti umani, tutt'altro, anzi il contrario: se sapremo agire in questo senso, potremmo aiutare le forze piu' moderate e dare loro qualcosa da spendere nei confronti di un elettorato che e' sempre piu' tentato dagli integralisti islamici".
Fare politica nel e dal Pr significa certamente adoperarsi strenuamente e senza eccezioni per il rispetto dei diritti umani e civili, ma significa anche misurarsi realisticamente con le situazioni che si vorrebbero affrontare.
Facile dire che il governo di Ankara dovrebbe rispettare maggiormente i curdi, ma questa e' pura demagogia se semplicisticamente si contesta un fatto, pur accertato nella sua gravita' e dimensioni, senza riuscire a suggerire un qualche tipo di soluzione almeno provvisoria dello stesso, quantomeno per allentare le tensioni e cercare di rendesi utili.
Altri viaggiarono in Macedonia dove c'e' un problema analogo, sia pure 10 volte inferiore in termini di dimensioni geografiche e demografiche rispetto a quello dei curdi di Turchia, per scoprire che nessuno ha la verita' in tasca, e se si vuole combinare qualcosa bisognerebbe avere il buon senso di tenerne conto.
"Belli i grandi proclami", penso' l'autista dell'ambasciatore una volta parcheggiatosi a Erzurum, "ma se qui non trovo un po' di olio motore exxon (1) per l'alfa (1), la fava che riusciamo a tornare nella civilta'".
Come dire che, se non troviamo un po' di olio motore di produzione occidentale per far marciare la Turchia verso la direzione che desideriamo, l'europa stessa se lo prende nell'organo, e questo, certo, in perfetta linea con le sue comprovate tendenze masochiste.
Poi nel dibattito intervenne Turco, non a caso visto il nome.
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(1) camel, martini, sony, andreotti, stalin, exxon, alfa e renault sono marchi registrati di proprieta' delle rispettive compagnie.
(2) deperlinghi, boselli, cimino, lensi, ottoni, busda, turco e sisani sono marchi registrati di proprieta' del partito radicale.
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