Un discorso da ricordare. Varna, gennaio 1994.

Care amiche e cari amici,

il cosiddetto nuovo ordine mondiale lascia tutti noi - cittadini consapevoli -, con una sensazione di impotenza nell'assistere al perpetuarsi di indescrivibili violenze belliche, di ignobili barbarie che macchiano vergognosamente il progresso della civilta' umana.

Ad un'ora di volo da qui, perfino nel giorno di Natale gli psicopatici feticisti del kalashnikov hanno sciaguratamente insanguinato le strade bosniache annullando la vita di persone innocenti, e quel sangue scola nelle fogne di Saraevo lavando la coscienza sporca della comunita' internazionale.

Gia', per accennare soltanto all'incapacita' dei paesi occidentali di agire in un modo minimanente sensato, ecco l'esempio - assai significativo nella sua tragicita'-, della guerra in ex-Yugoslavia:

Ebbene i radicali transnazionali, che con i loro appelli e forme di pressione sulle Nazioni Unite, tanta parte ha avuto nella recente istituzione del Tribunale internazionale per giudicare i criminali di guerra in ex-Yugo, oggi propongono che imputati di tale Corte debbano essere anche i cosiddetti "mediatori", il cui mandato in nome della Vilta' europea ha consentito la prosecuzione del genocidio, dei campi di sterminio, degli stupri subiti da migliaia di donne e perfino bambine.

Anche costoro "mediatori", dovrebbero essere processati insieme ai criminali di guerra Karadzhich, Boban, Miloshevich, che portano la responsabilita' di avere reso nuovamente palpabile - proprio nel cuore d'europa -, il fantasma del nazismo che ci illudevamo avere rimosso quarantacinque anni fa.

E', l'Europa, morta a Saraevo ancor prima di nascere a Maastricht ?
Fu quello di Maastricht un accordo o fu un aborto ?
L'ipocrisia delle cancellerie occidentali ci lascia senza speranza ?
E continuera' per sempre lo sterminio per fame nel terzo mondo ?
Dobbiamo rassegnarci allo strapotere della criminalita' mafiosa ?
E i giudici che si ritengono dotati di poteri divini continueranno a condannare a morte in nome della legge ?

A queste domande il Partito radicale vorrebbe rispondere: NO !
Ma soprattutto il Pr si pone delle domande alle quali vorrebbe tanto rispondere: SI'!

Riusciremo un giorno a liberarci delle burocrazie per costruire finalmente l'Europa dei popoli e dei cittadini, L'Europa di 36 stati coraggiosi invece di 12 vigliacchi, con un vero Parlamento Costituente, con un Presidente degli Stati Uniti d'Europa ?
Potranno vivere i nostri figli in un mondo senza stridenti diseguaglianze socio-economiche e angoscianti pericoli ecologici per l'ambiente e la loro stessa sopravvivenza ?
Avremo successo nello stroncare il mercato nero della droga e giudicare perfino i peggiori criminali senza contemplare la pena di morte, a dimostrazione di conquista di civilta' dell'intero genere umano, di splendida vittoria della ragione sulla malvagita' ?

Insomma, invece di condannarli a morte, vogliamo condannarli a vivere, vivere quella che sara' la loro piu' pesante condanna perche' significhera' la loro peggiore sconfitta, ovvero la piena vittoria della nostra logica di vita sulla loro suicidale pulsione di morte ?

E, rivolgendo il pensiero al piccolo pezzo di terra in cui viviamo - pacifica isola nei tormentati balcani -, siamo davvero ben attrezzati per far fronte al revanscismo fascista di qualche pericoloso idiota di passaggio a Sofia che minaccia spudoratamente l'istituzione della Presidenza della Repubblica, e con essa il Presidente democraticamente scelto dal popolo bulgaro ?

Queste sono le domande alle quali il Partito radicale vorrebbe rispondere: SI'!

Ma purtroppo e' d'obbligo la forma condizionale "vorrebbe". Infatti il Partito radicale - primo ed unico soggetto politico transnazionale a diffondere e praticare i valori della pace e della democrazia unitamente ad una nuova ed originale forma transpartitica che supera le barriere ideologiche -, si trova oggi in gravi difficolta' economiche. Il Pr non ha contributi statali ed e' autofinanziato solo dai suoi iscritti.

Sembra strano, ma non lo e' mica tanto:
mentre i complessi militar-industriali vendono armi ai criminali di guerra e lucrano sulla pelle dei morti ammazzati;
mentre la demenziale politica agricola europea decreta la distruzione di migliaia di quintali di cibo intanto che migliaia di "quintali" di africani muoiono di fame;
mentre le narcomafie fatturano miliardi di dollari ed oltre a minacciare la salute di molti giovani possono manovrare i mercati valutari e comprare interi paesi grazie ai loro immensi guadagni dovuti al mercato nero della droga;
ebbene, mentre succede tutto questo, dall'altra parte esiste un partito politico transnazionale, il Pr, che combatte queste porcherie e che pero' e' rimasto senza soldi per continuare il suo buon lavoro.

Percio', oggi piu' che mai e' necessario ed urgente che i cittadini responsabilmente partecipi della vita sociale del pianeta contrappongano la loro generosita' all'egoismo dei disonesti, e che lo facciano iscrivendosi ad un nuovo partito politico che merita il loro sostegno.

L'iscrizione al Pr costa poco (in Bulgaria solo 260 leva per l'anno 1994) e non comporta alcun obbligo; tuttavia rappresenta un momento importante nella vita di ognuno, perche' significa un libero atto di presa di coscienza e di autentica partecipazione democratica, in sintonia con tanti amici sparsi per il mondo: si tratta di amici di diverse eta', differenti condizioni socio-economiche e i piu' svariati credi religiosi o formazioni culturali, ma che hanno qualcosa in comune con tutti noi qui presenti: la convinzione che la diversita' costituisce la nostra ricchezza e che possiamo affrontare i problemi mondiali con il dialogo e la tolleranza, con la suprema risorsa ed invincibile forza della nonviolenza.

Grazie, seguiranno ora gli interventi di deputati bulgari membri del Pr, che ringraziamo della loro presenza oggi qui. Se dovessimo illustrare le principali caratteristiche del Pr, oltre a quella di transnazionalita' (cioe' di presenza attiva in molti paesi del mondo), sicuramente ci dilungheremmo sulla fondamentale caratteristica di transpartiticita' che proprio qui in Bulgaria trova una delle sue migliori espressioni.

Potete vedere presenti a questo tavolo delle persone, segnatamente deputati nazionali, che sono membri del Partito radicale transnazionale ma appartengono a gruppi politici molto diversi e in qualche caso anche in forte contrasto tra loro.

Eppure convivono in modo leale e reciprocamente rispettoso nel medesimo soggetto politico transnazionale: il Pr, che e' uno strumento politico non-ideologico ed anti-dogmatico. Ma la ragione per cui questi autorevoli deputati hanno scelto ed accettato di stare insieme nel Pr, questa ragione a mio avviso risiede principalmente nel fatto che hanno riconosciuto nel Pr un valido strumento per avvicinare la Bulgaria all'Europa e viceversa, la qual cosa e' un interesse dell'intero paese piuttosto che di una qualche singola forza politica.

Credo che ai deputati qui presenti dovrebbe andare la riconoscenza di ogni cittadino, per avere coraggiosamente saputo superare anacronistiche barriere ideologiche ed essersi uniti nel Pr, per avere contribuito a fare qualcosa di buono per la Bulgaria e tutta l'Europa.

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