Romano Prodi. [roba vecchia dall'archivio bulgarese di Londradical]
LA COOPERAZIONE TRA ITALIA E BULGARIA HA UNA DIMENSIONE GEOPOLITICA
La visita di Prodi e' stata preceduta il giorno del suo arrivo da una intervista pubblicata sul quotidiano Kontinent. Eccone di seguito una traduzione in sintesi.
Le prospettive per le relazioni fra Bulgaria e Italia sono decisamente buone. Di recente si nota veramente un miglioramento nei contatti che sono anche piu' intensi. Vorrei anche rammentare il viaggio di Oscar Luigi Scalfaro a Sofia, il 28 ottobre 1997. Io personalmente ho incontrato il presidente bulgaro Peter Stoyanov al summit atlantico di Madrid. Il posto di questo incontro non e' stato scelto affatto casualmente. La cooperazione fra la Bulgaria e l'Italia ha un significato, una dimensione inequivocabile che chiamerei geopolitica. I nostri due paesi, ognuno dal punto della sua posizione e del grado di partecipazione nelle istituzioni europee, sono ugualmente e sinceramente interessati che l'europa diventi sempre piu' stabile, sicura e prospera. Abbiamo l'interesse che nel nostro continente si affermino i valori comuni della civilizazione. I nostri due paesi dovrebbero lavorare insieme per il raggiungimento di questi scopi. Questo, appunto, sara' il tema principale dei colloqui che avro' a Sofia con le autorita' bulgare.
La Bulgaria ha gia' fatto molto per la sua intergrazione nelle strutture nord-atlantiche. Apprezziamo specialmente la sua prontezza di agire nei limiti delle iniziative per la pace e la serieta' con quale il vostro paese considera le qualifiche necessarie per potersi integrare e adatttare il suo sistema economico per l'ingresso nell'Unione europea. Particolarmente interessanti, secondo noi, sono le numerose forme di impegno della Bulgaria a livello regionale nel campo della difesa cosi' come anche nella cooperazione economica. Tutto questo conferma la serieta' delle vostre aspirazioni nord-atlantiche. L'Italia non puo' che incoraggiare la Bulgaria lungo questa strada.
Il futuro dei balcani e' soprattutto nelle mani dei popoli di questa regione. Questo e' valido per la stabilita' e la sicurezza della regione, per il suo sviluppo economico, per la sua sempre piu' intensa intergrazione nel contesto europeo, per una protezione dei diritti umani sempre piu' responsabile, ed un sviluppo della democrazia piu' stabile. In realta' i balcani non sono lontani dall'Italia ne' nel senso geografico, ne' politico ne' economico. Ecco perche' il mio paese dimostra un vivo interesse nelle prospettive per la regione ed ecco perche li' dove e' necessario e possibile ha preso dirette responsabilita'. Mi riferisco alla partecipazione dell'Italia nelle peace forces in Bosnia, alle quali anche la Bulgaria ha contribuito. Intendo anche l'iniziativa che abbiamo intrapreso per la normalizzazione della situazione in Albania con l'operazione "Alba". Spero che il senso di questi nostri sforzi sara' apprezzato e condiviso in Bulgaria, il paese che ha una funzione chiave per la stabilita' nella regione. Cosi' i nostri due paesi potranno consolidare la loro cooperazione in questo campo fondamentale.
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