E così sarà Obama. gli darò anch'io il mio sostegno, pur di evitare il guerrafondaio McCain, ma francamente non mi convince del tutto finché non lo vedrò all'opera, e temo la delusione. infatti all'inizio della presidenza sarà occupato nel mostrare di mantenere le promesse elettorali con, appunto, l'elettorato americano: temo che sarà un presidente molto concentrato sull'"interno", questioni americane bollenti come educazione e sanità, e temo che proprio il colore della pelle potrebbe annacquarne la grinta in politica internazionale. temo che per il timore di essere accusato di vendica(t)tività si dimostrerà riluttante nello sbarazzarsi dei dittatoruncoli africani.

cercherò di spiegare il mio ragionamento confuso immedesimandomi in Obama. ora, io sono Obama, poniamo il caso, e lì cè Mugabe. nella mia posizione superpotente potrei rimuoverlo perfino prima che intervengano la natura o il padreterno. un lavoretto che meno di un centinaio di marines farebbe in dieci minuti. ma se facessi di questo una delle mie priorità appena insediato alla Casa bianca mi esporrei alla critica di usare ansiosamente il superpotere per vendicare torti atavici sulla base del colore della mia pelle. meglio evitare cautamente tali possibili critiche, non prestare il fianco, e quindi io che sono Obama sarei prudente in politica internazionale.

peccato però, perché nel ritirare dall'Iraq le truppe potrebbe dare un segnale forte: nel viaggio di ritorno una delle portaerei potrebbe rallentare un pochino per eliminare un paio di odiosi regimi africani, e poi vedi come d'improvviso diventano tutti meno arroganti. So che Orietta non condivide questa mia posizione favorevole al tirannicidio: trattasi pur sempre di omicidio contrario ai comandamenti. ma suvvia, siamo un pochino pragmatici: se fare fuori un immondo pezzo d'immerda significa liberare dalla schiavitù milionate di poveri cristi, non mi farei troppi problemi morali, non penso che san Pietro mi interrogherebbe più di tanto (giusto per formalità) prima di lasciarmi varcare le sue porte.

purtroppo penso che l'handicap di Obama consista proprio nel colore della pelle che lo frenerà dall'intraprendere politiche internazionali che possano essere percepite come decisioniste. ahimè temo che testimonieremo un eccesso di cautela, anche causa inesperienza. molto dipende da chi sarà il vice-presidente: ovviamente Hillary sarebbe il dream-ticket vincente, ma poi verrebbero fuori dei casini perché i due non vanno molto d'accordo... vedrei meglio John Edwards, che oltre a portare un po' di voti potrebbe anche prendersi più facilmente delle responsabilità in politica internazionale. ciò significherebbe: niente donne neanche 'stavolta. ma vabbe', pazientiamo fino ad agosto per il compleanno di Ségolène Royal

1 commento:

Dyo ha detto...

Mi piace, mi piace questo ragazzo...