Reality show sindacalizzati in Francia
Buone notizie per i telespettatori e cattive per i reality show: con una sentenza destinata a fare giurisprudenza la corte suprema francese ha stabilito che tre dei concorrenti del programma "L'isola della tentazione" che hanno trascorso 12 giorni a fare i pirla su un'isoletta messicana hanno diritto a un risarcimento di 11.000 euri ciascuno in quanto avevano diritto a un regolare contratto di assunzione, compresi straordinari, vacanze e perfino un risarcimento per licenziamento in caso di eliminazione. La Corte di cassazione ha confermato la sentenza del tribunale per cui quello di Anthony Brocheton, Marie Adamiak e Arno Laize sull'isola era un lavoro a tutti gli effetti, e quindi la società di produzione Glem (per la rete TF1) deve a ciascuno di loro 8.176 euri in straordinari, 817 per non avergli dato ferie, 2.000 per licenziamento ingiustificato (l'eliminazione), e probabilmente dovrà loro pagare anche le spese legali. Si prevede che la decisione aprirà la strada a un'alluvione di cause da parte di altri partecipanti a programmi del genere, incrementandone notevolmente i costi di produzione.
In altre notizie sui partecipanti ai reality show, il 53-enne Noncho Vodenicharov, popolare sindaco di Radnevo (Bulgaria), è improvvisamente schiattato di infarto nella versione bulgarese del programma Survivor, girato su una spiaggia delle Filippine.