Corriere di Pordenone
[ricevo da Londradical e volentieri pubblico]
Adorabile mia frìtola succosa di sorellina incestuosa Miss Welby,
così come non lo fu il mio ITALIANI IN BULGARIA, neanche il CORRIERE DI PORDENONE è uno scherzo. Fu un quotidiano che realmente esistette nel 1988, del quale ero l'inviato di punta e del quale il suo direttore Giorgio Zicari, un simpatico fascistone piduista, mi spediva a fare, a me radicale, le inchieste di maggiore rilievo (per 30.000 lire ad articolo) mentre i giornalisti "professionisti" con stipendio fisso e inchiodati in redazione alla telescrivente o al telefono con la questura si rodevano dall'invidia mentre io stabilivo dei record come tre articoli in apertura di prima pagina. Vedi in proposito le testimonianze dirette su Nell'inferno dell'Aids e Aspettare la morte con dignità. Sono solo una decina di articoli che ti omaggio dopo il successo che hanno riscontrato il centinaio che ti mandai settimana scorsa dal mio archivio di ITALIANI IN BULGARIA, e il peggio per te e per i tuoi lettori è che nelle prossime settimane sto per mandarti un'altra valanga di roba mia e altra gente bulgara e belga.
Sempre roba, beninteso, pubblicata su periodici di altrettanta grossa tiratura (non ci metto Radio radicale perché ogni tanto supera i centomila ascoltatori).
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