Uno scandalo in Padania
(liberamente ispirato ad
Arthur Conan Doyle)
Solo una persona aveva
mai battuto Sherlock Pannella.
Quella persona era Irene
Bonino, e Pannella non l’avrebbe mai dimenticata.
Non avevo visto Pannella
per qualche settimana. Dopo il mio matrimonio mi ero trasferito in un’altra
parte di Londra. Pannella rimase nelle nostre stanze in Baker street, che a
Roma si tradurrebbe in via della Panetteria. Lavoravo sodo come medico e non lo
visitavo spesso perché ero molto occupato.
Una notte del marzo 1888
stavo ritornando a casa dopo avere visitato una donna malata in Baker street,
che a Roma si direbbe via della Panetteria. Nel transitare davanti a quelle
nostre vecchie stanze guardai in su e vidi una luce accesa nell’appartamento di
Pannella. Potevo vederlo con le mani dietro la schiena e il capo chino. Pannella
era al lavoro, stava pensando a qualche nuovo problema. Nessun problema aveva
mai battuto Panella. Mi chiesi di cosa si trattasse e decisi di fargli visita
per scoprirlo.
Pannella era accanto al
caminetto, pensando profondamente. Nell’accogliermi non disse niente ma mi
indicò una sedia. Pannella faceva sempre così quando pensava a un caso, ma
pensai che fosse contento di vedermi. Finalmente mi porse un pezzo di carta:
“Guarda questo, Granzotto, che ne pensi?”
Presi il pezzo di carta,
era una nota senza indirizzo, né data o indirizzo, con scritto solo: “Un uomo
la visiterà stasera alle otto meno un quarto. Non sia sorpreso dal fatto che
indosserà una maschera. Non vi dirà il suo vero nome. Egli abbisogna del vostro
consiglio circa una questione molto importante. Ciò deve rimanere un segreto”
“Questo è davvero un
mistero – dissi – che cosa significa, Pannella?”
“Lo sapremo presto –
rispose Pannella guardando fuori dalla finestra – un carroccio si è appena
fermato alla nostra porta. Il nostro visitatore dev’essere un uomo importante”.
Pochi istanti dopo ci fu
un bussare alla porta. “Entrate!” invitò Pannella.
L’uomo che entrò era
molto alto. Indossava una maschera e i suoi abiti apparivano stranieri.
“Avete ricevuto la mia
nota?” egli chiese
“Certamente - replicò
Pannella – prego, si accomodi. Questo è il mio amico Dr Granzotto. La vostra
nota non era firmata. Vorreste dirmi il vostro nome?”
“Potete chiamarmi Conte
von Cappato. Provengo dalla Padania. Sono venuto a chiedervi consiglio, ma non
dovete dire a nessuno della mia visita. E’ un re che lo vuole. Posso parlare
liberamente di fronte al vostro amico?”
“Certamente – rispose
Pannella – il Dr Granzotto mi aiuta spesso.. Potete parlare liberamente, Vostra
Maestà”
L’uomo saltò sulla sedia
e si strappò la maschera dal viso. “Avete indovinato – urlò – sono il Re di
Padania e delle Due Calabrie. Come lo sapevate?”
“Era abbastanza facile –
disse Pannella – possedete una bella carroccia e due bei capelli. Dovete essere
un uomo ricco e importante”.
“Ma questo non spiega
come lo sapeste…”
“Siete venuto a chiedermi
consiglio – continuò Pannella – dite che non devo parlare a nessuno della
vostra visita e che è un re a volerlo…”
“Ancora non vedo come
possiate sapere”
“Siete padano. Ho sentito
a Radio radicale che il Re di Padania e delle Due Calabrie si trova attualmente
in città. Perciò voi dovete essere il Re. La prego di dirmi come posso
aiutarla”.
“Questi sono i fatti –
cominciò il Re – Circa cinque anni fa conobbi una signora dal nome Irene Bonino.
Forse avete sentito parlare di lei?”
“Cercherò nelle mie note”
– disse Pannella dirigendosi a una scatola piena di carte. C’erano note
riguardanti centinaia di persone nelle sue carte. Dopo qualche istante ne
trasse una – “Irene Bonino – lesse – Nata nel New Jersey nel 1858. Cantante alla
Scala e a Varsavia, attualmente vive a qui a Londra”. Pannella si rivolse al
Re.
“Cinque anni fa Irene
Bonino viveva a Varsavia. L’avete conosciuta là?”
“Sì” disse il Re.
“Ve ne innamoraste e le
scriveste alcune lettere. Ora volete che la signora ve le restituisca”
“Sì, ma come…”
“Ci fu un matrimonio
segreto?”
“No”
“Firmaste dei documenti
legali?”
“Nessuno”
“Quindi non c’è problema”
“Ma le lettere…”
“Potete dire di non
averle scritte”
“Lei possiede una
fotografia”, disse il Re.
“Forse l’ha acquistata”
“Ma siamo insieme nella
foto”
“Oh!” – disse Pannella –
“In tal caso è diverso. Dovrete comprare la foto”
“Ci ho provato, ma lei
non la vuole vendere”
“Allora rubategliela”
“Per due volte ho pagato
degli uomini per rubargliela, ma non sono riusciti a trovare la foto a casa
sua”
Pannella rise. “Abbiamo
un bel problema” – disse – “Che cosa intende fare della foto la signora?”
“Il Re di Vallonia e
Transilvania, Olivieru Dupuisu, ha una figlia che sto per sposare. Irene Bonino
userà la foto per impedire il matrimonio”
“Sapevo che state per
sposarvi” – disse Pannella – “Come farà Irene Bonino a impedirvelo?”
“Spedirà la foto al Re di
Vallonia e Transilvania. Egli teme ogni scandalo e impedirà il matrimonio”
“E perché Irene Bonino
non vuole che sposiate la principessa?”
“La solita storia. E’
ancora innamorata di me e vuole che sposi lei”
“Siete certo che non
abbia ancora spedito la foto?”
“Ne sono sicuro”
“Perché?”
“Sta aspettando fino a
quando la data delle nozze sarà pubblicata da Radio radicale, cioè lunedì
prossimo. A quel punto spedirà la foto al Re”
“Quindi abbiamo tre
giorni di tempo” – disse Pannella – “Vi fermerete a Londra?”
“Certamente, starò
all’Hotel Ergife”
“Allora vi scriverò lì.
Avrò presto alcune notizie per voi. Ed ora, la questione dei soldi…”
“Fate il vostro prezzo” –
disse il Re – “Darei qualunque cosa per avere quella fotografia”
“Avrò bisogno di un po’
di denaro subito” – disse Pannella – “Dovrò pagare per farmi aiutare”
Il Re prese alcune
banconote da una tasca. “Ecco mille sterline” – disse – “spero che siano
sufficienti”
Pannella prese il denaro.
“Qual’è l’indirizzo della signora?”
“Bra Lodge, Serpentine Avenue, St John’s Wood”
Pannella ne prese nota.
“Ancora una domanda” – disse – “Quant’è grande la foto?”
“E’ piuttosto grande.
Circa trenta centimetri per venti”
“Allora buona notte,
Vostra Maestà, Avrete presto mie notizie. E buona notte a voi, Granzotto” –
aggiunse mentre il Re usciva – “Verreste a trovarmi domani pomeriggio alle tre?
Gradirei il vostro aiuto”.
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