CAPPATO – (con deplorevole mancanza di cortesia). Datemi del maiale ancora una volta e vi assesterò un pugno sotto il mento che vi farà ronzare la testa per una settimana.

BONINO – (scattando). Come! (carica Marco con furia taurina. Marco si mette in guardia da esperto pugilatore e la schiva abilmente, ma disgraziatamente non si ricorda dello sgabello e ruzzola all’indietro, sopra di esso, spingendolo involontariamente contro le gambe della Bonino che vi cade sopra con la faccia in avanti. Con un grido il signor Pannella si precipita nella stanza in mezzo ai combattenti e si siede per terra per stringere col braccio destro il collo del marito).

PANNELLA – Non devi batterti con lui, Emma, non lo permetto. Saresti ammazzata, egli è un lottatore…

BONINO – (con tono minaccioso). Gli darò io il lottatore. (si dibatte invano per liberarsi dall’abbraccio del marito).

PANNELLA – Marco, non dovete permettere che ella si batta con voi. Promettetemelo.

CAPPATO – (lamentosamente). Ho un tremendo bernoccolo sulla nuca. (fa l’atto d’alzarsi).

PANNELLA – (allungando la mano per afferrargli la falda della marsina e tenerlo giù, mentre con l’altra mano tiene stretta Emma). Non prima che mi abbiate promesso… non prima che entrambi mi abbiate promesso (Emma cerca di alzarsi, esso la tira giù di nuovo). Emma, ho la tua promessa, nevvero? Sì, andiamo, siate buoni, promettetelo.

BONINO – No: a meno ch’egli non faccia una ritrattazione.

PANNELLA – La farà. Prometti. Ritirate, nevvero, Marco? Sì.

CAPPATO – (con ira). Sì, ritiro. (esso abbandona la marsina, egli si alza e così pure Emma). Ritiro tutto quello che ho detto, tutto, senza riserve.

PANNELLA – (sempre seduto sul tappeto). E ora nessuno m’aiuta ad alzarmi? (lo prendono ciascuno con una mano e lo tirano su). Ora vi stringerete la mano, nevvero? E sarete buoni.

CAPPATO – (temerario). Non farò nulla di ciò. Mi sono rimpinzato di bugie per farvi piacere, e l’unico premio toccatomi è un gonfiore sulla testa, grosso come una mela. Ora tornerò sulla via diritta.

PANNELLA – Marco, per l’amor di Dio.

CAPPATO – È inutile, vostra moglie è una cretina e una bruta.

BONINO – Che cosa avete detto?

CAPPATO – Dico che siete una cretina e una bruta e, se volete uscire con me, ve lo ripeterò (Emma si toglie la giacca per il combattimento). Quelle poesie erano scritte per vostro marito; ogni parola è dedicata a lui! (l’espressione arcigna scompare dalla faccia di Pannella). Gli scrissi perché l’amavo, lo giudicavo il più bell’uomo del mondo e glielo ho detto più e più volte, l’adoravo: l’avete capito? Le dissi che voi siete una sordida commerciante indegna di lui, e lo ripeto.

[13 di 14. continua]

Nessun commento: