Come Cappato mentì alla moglie di Pannella
(liberamente ispirato a George Bernard Shaw)
Atto unico in 14 post con Bonino, Cappato, Pannella e la partecipazione straordinaria di Giorgino Pagano

LONDRA - Sono le otto di sera, nel salotto di casa Bonino-Pannella in Baker Street (che a Roma si chiamerebbe via della Panetteria), sono accesi i lumi e calate le tendine. Il suo amante, un bel giovanotto quarantenne, in abito da sera e soprabito, con in mano il cilindro e un mazzo di fiori, entra tutto solo, la porta è nell’angolo, e quando egli compare sulla soglia, ha a destra il camino, nella parete contigua, e a sinistra il piano a coda lungo la parete opposta. Presso il camino vi è un tavolino ornamentale sul quale sono posati uno specchietto, un ventaglio, un paio di guanti bianchi e lunghi, e un piccolo scialle di lana bianca per la testa. Vicino al piano vi è un morbido sgabello imbottito, ampio e quadrato. Il salotto è arredato col maggiore sfarzo possibile, inteso a dimostrare la posizione sociale e la capacità finanziaria dei padroni di casa.

L’amante è un giovane quarantenne assai bello, che si muove come in sogno e sembra camminare senza toccare il suolo. Depone con cura il mazzo accanto al ventaglio sul tavolino; si toglie il soprabito e, siccome nel salotto non vi è posto per esso, , lo va a mettere sul piano; sul soprabito posa il cilindro; si dirige verso il camino; guarda il suo orologio, lo ricarica; osserva gli oggetti che sono sul tavolino; si illumina come se vedesse aprirsi il cielo davanti a lui; si reca presso il tavolino, prende lo scialle con le due mani, tuffa il naso nella sua morbilità, vi imprime un bacio; bacia i guanti uno dopo l’altro; bacia il ventaglio; ha un lungo sospiro tremante d’estasi; si siede sullo sgabello e si preme le mani sugli occhi per escludere la realtà e sognare un poco; le toglie dal viso e scuote la testa con un lieve sorriso di rimprovero per la sua follia.

Scopre una macchia di polvere sulle scarpe e la leva in fretta, ma con cura, con un fazzoletto; si alza, va a prendere lo specchietto che è sul tavolino e si assicura del nodo della cravatta con la più grande ansietà, e sta guardando di nuovo il suo orologio mentre lui entra, assai affannato. Siccome è vestito per andare a teatro, ha i modi di una bimba viziata e porta molti gioielli, pare un uomo giovane e bello, ma in realtà, abiti e pretese a parte, è un ricco borghese sugli ottant’anni, enormemente diverso per distinzione fisica e spirituale dal suo bel giovane amante.

CAPPATO – (baciandogli la mano). Finalmente!

PANNELLA – Marco, è accaduta una cosa terribile!

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