La gente s’ingannava, come s’è ingannata in altre cose. Il Rospo nella buca poteva essere addormentato, ma non era morto. Una mattina del 1812 un amatore ci stupì annunciandoci che aveva visto il Rospo nella buca girare con passi rapidi nella guazza, lungo il canale. Era già qualche cosa; ma fu molto più significativo sentire dire che s’era rasa la barba, s’era tolti i vestiti color triste e s’era vestito come un fidanzato del tempo antico. Che poteva voler dire tutto ciò? Il Rospo nella buca era forse impazzito? O che aveva dunque? Il segreto fu svelato ben presto: “era venuto fuori l’assassinio”: arrivarono da Londra i giornali della mattina, e si seppe che tre giorni prima, nel cuore della capitale, s’era svolto il più magnifico delitto del secolo. Non occorre che io dica che era il gran capolavoro di sterminio di Williams in casa Marr, al 29 di Ratcliffe Highway. Era l’esordio dell’artista. Alcuni trovarono anche superiore quello che avvenne a casa Williamson dodici notti dopo, che era la dodicesima opera uscita dalla medesima mano. Ma il Rospo nella buca protestava sempre, andava anche in collera a tali confronti. Diceva spesso: “Questo volgare gusto dei confronti, come lo chiama La Bruyère, sarà la nostra rovina. Ogni opera ha il suo carattere speciale, ciascuna in sé è incomparabile con altra. Una farà forse pensare all’Iliade, un’altra all’Odissea; ma qual’è il risultato di questi confronti? Nessuna delle due è stata né sarà mai superata; e anche dissertando per ore e ore, non potrete riuscire che a questo”. Peraltro, per quanto ritenesse inutile ogni critica, diceva che si potevano scrivere interi volumi su ogni caso considerato in se stesso; e si proponeva di pubblicare a questo riguardo un in-quarto.

Ma come aveva potuto il Rospo nella buca avere sentito parlare di quell’opera, la mattina stessa e così presto? Ne aveva avuto il racconto mandato per corriere da un corrispondente di Londra che seguiva i progressi dell’arte per conto del Rospo, con l’incarico generale di mandare un corriere speciale, a qualunque prezzo, non appena fosse stata compiuta qualche opera degna di stima.

Il corriere arrivò nella notte. Il Rospo nella buca era a letto. Aveva brontolato e grugnito per parecchie ore, ma naturalmente lo fecero alzare. Leggendo la notizia gettò le braccia al collo del corriere, lo proclamò suo fratello e suo salvatore, ed espresse il rammarico di non avere la potenza di farlo cavaliere.

E noi, gli amatori, sentendo che era lontano, e che per conseguenza non s’era impiccato, tenevamo per certo che lo avremmo veduto presto tra noi. Infatti giunse in breve; strinse con grande effusione la mano a tutti quelli cui passava accanto, non cessando di dire: “Ebbene, ecco qualcosa che somiglia a un cappaticidio! Così va fatto! Che purezza! Questo si può approvare e raccomandare a un amico! Ecco, dirà ogni uomo di giudizio, ecco una cosa fatta per bene! opere così, bastano per ringiovanirci”.

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