Corruzione e incompetenza al massimo livello nella Russia di Putin, esemplificate da questo doppio cesso alle olimpiadi di Sochi, dove non funzionano ascensori e riscaldamento, e mancano lampadine e acqua potabile. A 51 miliardi di dollari (il quadruplo del previsto), queste olimpiadi sono le più costose della storia, polverizzando il record di Pechino 2008 (40 miliardi) che erano olimpiadi estive col triplo degli eventi.

In parte questo è dovuto a un fatto imprevisto e imprevedibile: la difficoltà di trasformare in ambiente alpino le spiagge di una località marittima dal clima mite. 

Ma il fattore principale è costituito dai "figli di Putin", oligarchi come un suo amico che per vari progetti ha preso lui solo 7.4 miliardi, cioè più del costo totale di Vancouver 2010, o le ferrovie statali, che per l'appalto delle infrastrutture hanno speso 8.4 miliardi: si stima che per questa cifra le strade avrebbero potuto essere asfaltate con ostriche e caviale.

Insomma, conclude The Week, quando il governo e gli oligarchi condividono un lettone, atleti e giornalisti dovranno condividere il cesso.


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