Federalismo e nazionalità, di Olivier Dupuis

1.8. Altre - nuove - forme di statualita'

Al di fuori di possibili nuove forme di articolazioni istituzionali e/o statuali risultanti dalle opportunita' aperte dai processi di integrazione sovranazionale - punto che analizzeremo piu' in avanti - ci si puo' interrogare, a partire dalle considerazioni fatte in materia di minoranze e/o comunita' etniche, se altre forme di statualita' o di articolazioni istituzionali "interstatali" siano concepibili.

Sono ipotizzabili, per esempio, per quanto riguarda le regioni transfrontiere, delle istituzioni comuni a zone territoriali riconducibili a due o più stati? O, ancora, nel caso delle "comunita' non territoriali", e' possibile immaginare che quelle riconducibile ad una stessa "etnia" possano affrontare, in sede istituzionale comune, dei loro comuni problemi ? Concretamente, sarebbero immaginabili nel caso "ex-yugoslavo" - a patto ovviamente che non vinca la politica razzista e fascista detta di "pulizia etnica" - delle istituzioni comunitarie "serba", "croata", "albanese", etc., che possano comprendere rappresentanti sia dello stato nazionale (serbo, croato, albanese, etc.) sia di "comunita' non territoriali" (serbe, croate della Bosnia Erzegovina per esempio) sia delle minoranze (serbe, croate, etc.) presenti in altri stati ? Interrogativo questo che potrebbe naturalmente essere esteso a numerose altre "etnie" europee o non.

Oltre alle difficolta' come quelle che abbiamo incontrato quando abbiamo affrontato il problema delle "lealta'", sorge il dubbio - alla luce anche di quanto sta succedendo nell'ex-Yugoslavia - che al di fuori di un piu' vasto e comprensivo processo di integrazione sovranazionale, tali istituzioni possano essere concepite, poi accettate ed, infine, garantite nel quadro di accordi bilaterali o multilaterali.

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