IL PRESIDENTE SCALFARO IN VISITA A SOFIA PER LA SECONDA VOLTA IN 4 ANNI
[da ITALIANI IN BULGARIA numero 5 del 2 novembre 1997]
SOTTO UN CIELO PLUMBEO e la prima grossa nevicata della stagione, martedì 28 ottobre Oscar Luigi Scalfaro ha portato l’inverno a Sofia nella sua seconda visita ufficiale a distanza di quattro anni dal suo primo viaggio qui. Invitato dal suo collega Petar Stoyanov, Scalfaro è stato il primo capo di stato a visitare il paese quest’anno dopo l’avvio delle riforme, che ha apprezzato come un significativo passo in avanti verso l’integrazione della Bulgaria nelle strutture euro-atlantiche, integrazione che l’Italia sosterrà in sede UE e NATO insieme alle analoghe richieste di Lubiana e Bucarest “senza favoritismi”, come riportato con grande evidenza dalla stampa locale (ma il quotidiano Novinar è il solo a scrivere che nel colloquio tra i presidenti sarebbe emerso che la Bulgaria non è ancora pronta), la quale stampa ha posto l’accento anche sul fatto che Scalfaro ha categoricamente rifiutato di scusarsi per il caso giudiziario che vide accusata la famosa “pista bulgara” per l’attentato al papa, spiegando che non fu l’errore di un intero popolo. L’ANSA ha commentato l’episodio come in contrasto con l’atmosfera amichevole degli incontri.
IL CAPO DELLO STATO, il cui aereo ha girato tre colte in mezz’ora prima di avventurarsi ad atterrare sulla pista innevata dell’aeroporto della capitale, era accompagnato da una delegazione di una quindicina di persone tra le quali sua figlia e il sottosegretario agli esteri Piero Fassino che ha incontrato la prima signora della diplomazia bulgara, Nadezhda Mihailova, con la quale ha discusso il regime dei visti per i passaporti diplomatici e la solita, vana e retorica “collaborazione nella lotta al narcotraffico”, fingendo come sempre di ignorare che il gigantesco affare mafioso è semplicemente causato dal folle proibizionismo sulle droghe. Questi accordi più o meno sensati dovrebbero essere messi a punto per poi essere siglati in occasione di una prossima visita del presidente del consiglio Romano Prodi. Nella residenza presidenziale di Boyana, a pranzo con Stoyanov, oltre ai brindisi di rito il presidente della repubblica ha premiato lo scultore Georgi Chapkanov per avere realizzato un busto di Federico Fellini. Il quotidiano comunista Duma è l’unico a riportare di presunti incidenti nell’interpretariato che avrebbero fatto arrossire il presidente bulgaro, ma ne dubitiamo perché conosciamo l’interprete in questione come un buon professionista; probabilmente Duma si confonde col suo pio desiderio che Stoyanov si “arrossisca” politicamente… Nel colloquio con il primo ministro Ivan Kostov, Scalfaro ha affrontato l’annoso problema dei trasporti e del famoso corridoio numero otto che dovrebbe unire i porti adriatici di Brindisi e Durazzo con quello di Burgas sul Nar Nero proiettandosi verso la regione caspico-caucasica, un progetto questo ritenuto fondamentale da Stoyanov nel comune interesse di entrambi i paesi e anche per contribuire ad alleviare la disoccupazione in Bulgaria. Un memorandum per la realizzazione del corridoio di trasporti è previsto di essere firmato presto a Skopje dai competenti ministri dei paesi direttamente interessati: Italia, Albania, Macedonia e Bulgaria,
NELL’AGENDA DEGLI INCONTRI era inoltre prevista la discussione della riapertura di due linee di credito del valore di 260 milioni di dollari, destinati a finanziare il commercio bilaterale, che vennero bloccate nel 1990 quando la Bulgaria divenne insolvente nel pagamento del debito estero. Nel corso della sua permanenza di sole sette ore a Sofia, Scalfaro ha trovato il tempo per visitare il museo archeologico, dove l’imprenditore Pierluigi Fiori gli ha illustrato l’iniziativa di una mostra dei tesori aurici dei traci attualmente in corso a Firenze. Il presidente ha invece deluso docenti e studenti della facoltà di lingua e letteratura italiana che a mezzogiorno lo aspettavano nell’aula magna dell’università di Sofia: verosimilmente il capo dello stato è stato opportunamente consigliato di eludere domande imbarazzanti sulla vergognosa vicenda del centro culturale italiano promesso da anni e mai realizzato. Nell’accogliere Scalfaro all’aeroporto, quasi a giustificarsi per il maltempo, Stoyanov aveva detto che “la prima neve porta i migliori amici”, ma non sempre i proverbi sono sinonimo di saggezza popolare e i residenti di Sofia hanno motivo di pensarla diversamente: subito dopo la partenza di Scalfaro – come fa uotare con un sorriso malizioso un simpatico funzionario d’ambasciata che ovviamente vuole restare anonimo -, il tempo è gradualmente migliorato e giovedì su Sofia splendeva il sole.
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