LE FESTE NATALIZIE IN BULGARIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 8 del 8 dicembre 1997]

Di Neva Micheva, studentessa di italiano dell’università di Sofia Sveti Kliment Ohridski. ITALIANI IN BULGARIA “premia” con la pubblicazione sul nostro giornale i migliori temi di italiano degli studenti bulgari

DOPO SECOLI di oppressione spirituale, giuridica o semplicemente basata sulla preponderanza numerica o militare, ciò che è rimasto dello sviluppo culturale bulgaro purtroppo non è misurabile nel senso nel quale lo sono biblioteche, musei, palazzi, fortezze, le ricchezze occidentali. Comunque l’innata creatività dei bulgari ha prodotto canzoni, favole e dettagliatissimi riti per la celebrazione di feste religiose e ha riempito quei limiti ristretti che la vita offriva di… voglia di esistere. Perciò le feste tradizionali bulgare portano sempre insieme a una solennità quasi patetica anche qualcosa di molto personale, un mistico parallelo tra la grandezza di Dio e la piccolezza umana, vissuto senza complessi e accettato con gioia. I costumi legati alle feste natalizie variano da regione a regione ed hanno innumerevoli particolari dei quali qui introduciamo quelli universalmente noti.

I “KOLEDARI” sono bambini che la mattina presto del 24 dicembre ornano dei leggeri bastoncini e con essi bussano alle porte del vicinato. Salutano dicendo “Dio è nato!”, ricevono ciambelle dalle donne e augurano salute alla casa, danno colpetti simbolici sulle spalle di ciascuno della famiglia che siano come il ramello di corniolo che è flessibile, però resistente e fiorisce per primo dopo l’inverno. Durante la vigilia di natale vengono serviti nove piatti magri e tutti coloro che sono intorno alla tavola devono assaggiarne. Questi piatti di solito sono una focaccia con una monetina dentro (il capofamiglia rompe il pane, che altrimenti potrebbe “offendersi” di essere tagliato, a chi capita la monetina andrà la maggior fortuna nell’anno a venire), involtini di foglie di cavolo ripiene di riso, peperoni farciti, fagioli, sfogliata dolce di zucca e frutta secca, e così via.

OGNI PIATTO ha un significato magico e nessuno deve alzarsi prima che tutti abbiano finito la cena e prima che tutti escano insieme sollevando leggermente la tavola, affinché “il frumento sia alto”. La mattina del 25 dicembre tutte le famiglie aspettano ansiosamente per vedere chi verrà per primo nella loro casa: se è una bambina o una donna l’anno nuovo sarà fertile e felice. I bulgari del secolo scorso avevano anche un’abitudine particolare: la prima carne che si mangiava il giorno di natale era quella di un passero. Credevano che così sarebbero stati agili e veloci come i piccoli uccellini.

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