A ROMA MI SENTIVO A CASA!

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 11 del 29 gennaio 1998]

KONSTANTIN ADZHAROV è nato a Plovdiv 46 anni fa. Si è laureato in filosofia e filologia inglese alla università di Sofia. Nella sua vita ha cambiato tanti mestieri: è stato interprete, fotografo, commesso, operaio di palcoscenico teatrale, insegnante e giornalista free lance per la Radio nazionale bulgara. Nel 1989 ha fondato una delle prime ditte private bulgare. In mezzo alla tempesta dei cambiamenti politici, sull’onda dell’entusiasmo e delle nuove speranze, ha anche fondato un partito politico, il Partito cristian-repubblicano, ed è stato deputato nella XXXVI Assemblea nazionale, membro della commissione esteri, oltre che consigliere generale del Partito radicale transnazionale. Adzharov è sposato, ha una figlia di 4 anni, e di recente è tornato da Roma, per cui gli abbiamo chiesto le sue impressioni sulla capitale italiana.

A ROMA ho sentito ciò che storici e politologi intendono quando parlano del futuro di una cultura mediterranea. Sono cresciuto a Plovdiv, proprio nel quartiere antico, la romana Trimontium. Così come Roma anche Plovdiv è stata costruita su sette colline, e non a caso Marco Aurelio la scelse come seconda capitale dell’impero e vi spese molto del suo tempo. L’anfiteatro e l’arena della mia città di nascita risalgono ai primi secoli dell’era cristiana e sono abbastanza ben conservati. Camminando attorno al colosseo, senza rendermene conto facevo paragoni tra le due città e mi sentivo a casa. Perfino le zingarelle che mi hanno rubato il portafogli sono simili a quelle di Plovdiv. Gli italiani però hanno dimostrato la tipica solidarietà del sangue meridionale, hanno fatto un chiasso e così siamo riusciti a cogliere le ladruncole. Si sarebbe probabilmente comportato così anche un cittadino di Plovdiv con uno straniero che si trova nei guai. Sostando dinanzi ai resti di Costantino Cirillo il filosofo nella chiesa di San Clemente ho provato un’agitazione profonda anche per il fatto di essere bulgaro. Se non esistessero l’alfabeto e la cultura manoscritta cirillica, creata dai santi Cirillo e Metodio, non sarebbero esistite la letteratura bulgara e la Bulgaria come la conosciamo oggi. Gli autobus di Roma sono pieni zeppi come quelli di Sofia e Plovdiv, mentre Porta portese assomiglia ai mercatini delle pulci in Bulgaria. Ho viaggiato a lungo nelle diverse parti d’Europa, ma se dovessi sinceramente esprimere in due parole come mi sono sentito a Roma, la mia risposta sarebbe senza esitazioni: mi sono subito sentito a casa!

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